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VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/05/12 DAL BENEMERITO KANON
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- Quello che si dice un buon film:
Herrkinski, Blazer00 - Non male, dopotutto:
Kanon, Enzus79 - Mediocre, ma con un suo perché:
Schramm
Cult movie generazionale archetipo del "teen spirit" che pervade(va) la gioventù dei sobborghi; quelle amene cittadine fatte a misura di famiglia ma di taglia strettissima per gli adolescenti, portatori sani d'una "blank generation" ancora in nuce. Più che azione, siamo di fronte ad una valida cronaca di realtà diffuse negli Stati Uniti, positivamente incarnata dai giovanissimi protagonisti che Kaplan segue senza tanti ghirigori e con occhio sempre neutrale. Adeguata la soundtrack da white working-class rock (non c'è un nero che sia uno).
Non siamo ai livelli de I ragazzi della 56a strada (venuto dopo), ma reputo discreto questo film di Jonathan Kaplan. La prima parte è meglio della seconda, dedicata più all'azione. Finale discutibile. Matt Dillon, al suo primo film, non delude affatto.
Bel film dal taglio indipendente anni '70, che affronta un tema delicato come la vita dei giovani in un sobborgo popolare dell'America dei tempi e il disagio sociale che ne consegue. A vincere è principalmente la prova attoriale dei giovani protagonisti (tra cui spicca un imberbe Matt Dillon): spontanea, "biascicata" e piena di slang come nei veri sobborghi Usa. Interessante anche il modo in cui è sviluppata la vicenda e il crescendo di violenza e tensione della comunità; realistico, anarchico e a tratti duro, veramente un film da rivalutare.
MEMORABILE: La rivolta finale.
Ben fatto e ben recitato, Matt Dillon forse nel film che gli ha messo addosso l'etichetta del ragazzo emarginato e sbandato molto riutilizzata in seguito. In un paese di nuova costruzione un gruppo di ragazzi tutti di buona famiglia arrivano a diventare dei teppisti piu per noia quotidiana che per senso pratico: hanno tutto ma manca loro la cosa piu importante: l'affetto della famiglia!
Giovinezza sarà anche primavera di bellezza ma si direbbe inverno di tutto il resto, specie se incapsulata nella più estrema repressiva e provinciale cintura periferica d'America. Lester in erba e Coppola in nuce, Kaplan si divide così, tra il socialismo del dipartimento scuola educazione e le barbarie dei piccoli Attila alle prime armi (pun intended eccome) che crescono solo in altezza tra la scoperta delle droghe leggere e del sesso imbarazzato. L'insieme ha i suoi interessanti momenti (lo spot contro il vandalismo, la rivolta finale), ma non è un grande unico momento-moviemento.
Matt Dillon HA RECITATO ANCHE IN...
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- - Kurt Cobain cita questo film come principale influenza della sua personalità. Nondimeno volle che il video di "Smells like teen spirit" fosse ispirato proprio a questo film.
- Il film trae liberamente spunto da un articolo del San Francisco Examiner "Mousepacks: Kids on a Crime Spree" pubblicato l'11 Novembre del '73. Esso parla d'una vasta serie di danni vandalici ad opera dei giovani abitanti della comunità di Foster City (città costruita in modo pianificato).
- Per timore di cattiva influenza sui giovani, il film non venne distribuito sino a due anni dopo dalla sua ultimazione.
Fonte: Imdb
- Il creatore di effetti visivi e regista Carl Willat, riporta sul suo sito (nella pagina biografica), che la sua adolescenza è stata rappresentata in questo film. Effettivamente Carl Willat è il nome del giovane protagonista.
Fonte: http://www.carlsfinefilms.com/cff_website/web_pages_html/carl_bio.htm
