Plastic bag - Corto (2009)

In un futuro imprecisato, probabilmente post-apocalittico, un malconcio sacchetto di plastica (evidentemente non ecologico) intraprende un lungo viaggio per ritrovare la propria "creatrice", ossia la donna che, utilizzandolo in occasione della spesa al market, lo ha fatto "respirare" per la prima volta. Ricerca instancabile ma vana... Spunto demenziale sulla carta, ma cortometraggio poetico, dolcemente malinconico, che indurrà a qualche riflessione sulla caducità dei sentimenti umani e più in generale della vita.

Dopo la visione di questo corto non guarderete più un sacchetto di plastica come prima. Altro che American beauty: questo qui ha una voce, un cuore e un desiderio, quello di essere amato. Una vera favola dell’epoca del consumismo, malinconica e struggente, col protagonista che attraversa terra e mare in un viaggio alla scoperta di sé. Insomma, alla fine non si può non voler bene alla borsina in polietilene, sperare che volteggi per secoli tra strade e campi, che nuoti felice nell’oceano, in un curioso e spiazzante ribaltamento antiecologico.