Tyson - Documentario (2008)

Flusso di coscienza con il quale l'ex campione unificato cerca la catarsi e la pacificazione con se stesso. L'attenzione per il Tyson pugile è solo marginale (di conseguenza le immagini dei match sono troppo poche); il documentario si concentra piuttosto sull'uomo, sulle sue continue cadute, sulla sua visone del mondo e sul suo rapporto conflittuale con il gentil sesso. Devo dire che non sono rimasto troppo impressionato dall'operazione: da appassionato di boxe avrei preferito un maggior approfondimento delle questioni tecniche. Psicoanalisi tysoniana.

Il documentario è più sull'uomo Tyson che sulla sua carriera pugilistica; seppure ovviamente buona parte delle immagini di repertorio affrontino alcuni momenti salienti dei suoi match, largo spazio è lasciato a Iron Mike per parlare di sé stesso a briglia sciolta e non mancano momenti sorprendenti, oltre a una certa introspezione che non ci si aspetterebbe, da un personaggio così monolitico. Al tempo stesso, evidenti le contraddizioni e gli enigmi che si celano dietro a certi suoi estremismi, figli di un retaggio giovanile doloroso, trasmesso dallo sguardo perennemente triste.