Nuda sotto la pelle - Film (1968)

Con gli stessi autori un Brass, un Di Leo o qualsiasi regista minore nostrano avrebbe fatto un capolavoro a cinque palle. Qui anche il più tonto capirebbe che molte scene di moto sono state girate in studio con un ventilatore... espressioni e trasporto emotivo sono pari a quelli degli autistici che escono alle cinque del mattino dall'ultimo locale dopo essersi fatti di tutto. I contenuti ci sono, l'amore libero è discusso, ma questo sì che è un film rovinato, anche perché la psichedelia è utilizzata in modo pietoso.

Una moderna Eva Kant lascia il marito per raggiungere l'amante a cavallo della propria motocicletta; fin qui nulla di strano, se non fosse che la pellicola oltre ad essere basata su una sceneggiatura insipida, è anche musicata da una soundtrack a metà tra il western e la fantascienza, che contribuisce, con le sue sonorità in aggiunta agli inserti psichedelici, a trasformarla in una favola fantasy da quattro soldi; neppure la coppia di attori (al top della propria bellezza) riesce, con dialoghi del genere, a risollevarne le sorti. Pseudo erotico beat.

Partendo da un'esilissima traccia offerta da uno dei numi tutelari della letteratura erotica transalpina, Cardiff ha confezionato un filmetto esangue e soporifero, tanto noioso e ripetitivo quanto risibile nelle sue pretese trasgressive e nei suoi gratuiti e immotivati siparietti psichedelici. Delon fa, come al solito, il bel tenebroso, mentre la Faithfull perseguita lo spettatore con i suoi allucinati primi piani mentre è alla guida della moto, di gran lunga più espressiva dei due divi. Musica totalmente fuori registro, bella la fotografia.