Non ti scordar di me - Film (1967)

Coproduzione Italo-spagnola diretta in modo non certo esaltante da Enzo Battaglia. L'attore cantante Sergio Leonardi se la cava piuttosto bene ed è molto simpatico, in questo simil musicarello il cui titolo proviene da una sua canzone. Cast che comprende una deliziosa Daniela Giordano e Caterina Caselli, che però nella parte di se stessa (sui manifesti ben presente) esce presto di scena. Nonostante la regia mediocre, il film è leggero e guardabilissimo.

La primissima scena sembra un thrilling, ma i titoli variopinti sul brano omonimo di Leonardi la smentiscono subito. Il film è soft ed easy, ma risaltano bene i tre brani eseguiti dalla Caselli, specie "Sono bugiarda", la fantastica cover di "I'm a believer" dei Monkees. Sicuramente meglio la componente femminile (Giordano quasi elegante come in Quante volte... quella notte, Gimpera bionda superba!), mentre travestimenti e doppi giochi fan davvero sorridere. In tutti i casi un buon diversivo senza arrivare alla buffoneria di molte commedie all'italiana.

Commediola che è un misto fra giallorosa e musicarello. Non parte male e crea interesse su come poi si dipanerà la vicenda. La trama non è banale, ma le vorticose doppie identità e gli intrecci sono talora vertiginosi, per cui non è facile capire ogni sviluppo. Brusco calo, purtroppo, nel secondo tempo. Leonardi si conferma tra i meno terribili fra i cantanti prestati al cinema. Uno è mezzo, con generosità.

Film che tentò di sfruttare l’exploit di Sergio Leonardi sulla scia del successo del brano omonimo al titolo. Ambientato principalmente durante una crociera un po’ squaliduccia (quasi terribile la fotografia), la pellicola presenta una trama tra il musicarello e le spionistico, con un impasto non molto convincente e spesso anche faticoso da seguire. La presenza di Caterina Caselli (nel ruolo di se stessa) è solo da cartellone, in quanto si limita a cantare due canzonette e snocciolare qualche frase: alla fine del primo tempo è già un ricordo...

Commediola-musicarello con fiacchissime venature thriller. Parte abbastanza bene, generando anche un minimo di interesse per gli sviluppi della vicenda, ma ben presto la "tensione" (si fa per dire) narrativa scema non poco per afflosciarsi del tutto nella seconda parte. La storia presenta qualche buco che non permette di capire appieno alcuni passaggi (qual è il percorso che fanno i gioielli?) ma si lascia comunque seguire abbastanza gradevolmente. La Caselli si limita a cantare un paio di canzoni.