Ennesimo slasher ispirato al capostipite VENERDI' 13 ma girato questa volta dal nostro Alessandro Capone in terra americana. L'incipit, con una scena vista mille volte di una strega bruciata sul rogo dai villani inferociti, è fuorviante, così come il titolo. Le streghe servono al film solo per giustificare la presenza fantasma dell’immancabile bambina in abiti bianchi accompagnata dalla solita palla che rimbalza da sola: è una strega, sì, ma avrebbe potuto essere un fantasma qualsiasi che non sarebbe cambiato nulla, agli effetti della storia. Che vede un gruppo di ventenni scemi o in calore (immaginatevi ogni tipo di stereotipo del caso e...Leggi tutto non sbaglierete: il grassone ingordo, l’attraente ragazzetta di colore, il semiritardato, la bellona che fa lo strip, la coppia “pudica”...) arrivare in una casa diroccata infestata da fantasmi e preti scapigliati (Ian Bannen). Inutile dire che gran parte di loro finirà massacrata a colpi d'ascia o di sega elettrica in un bagno di sangue facilmente preventivabile. Recitazione nella media del genere, messa in scena che è quel che è. Però va detto che Capone ha dalla sua una tecnica invidiabile, sconosciuta alla maggioranza dei registi che frequentano l’horror povero a stelle e strisce. Così la scelta delle inquadrature è apprezzabile, a tratti ricercata, e si nota nel complesso una cura visiva non proprio comune. Peccato che soggetto e sceneggiatura siano tanto scialbi e privi di un briciolo di originalità, perché la buona volontà della regia meritava qualcosa in più. Invece si ricalcano i luoghi comuni dello slasher riproponendoli in massa senza preoccuparsi di salvare nemmeno i dialoghi. La confezione era per una volta discreta, non sfigurava.
Non si capisce bene dove il regista del film voglia andare a parare: c'è un pizzico di erotismo, un po' di commedia (alla Porky's), il sapore de La Casa di Mary (c'è da giurare che l'autore lo abbia preso come modello di riferimento) e un finale in stile Esorcista. Troppi sapori ed il cocktail a volte è amaro. Ma Capone dirige con mestiere e, pur nel limite del prodotto finale (dovuto al budget), il film riesce a farsi vedere. In seguito il regista lavorerà per diverse serie TV.
Insulso ed usuale filmetto che, dopo il solito prologo in cui la strega di turno viene bruciata maledicendo tutto e tutti, si rivela per essere quello che è: il classico prodotto horror per teen-ager a base di stupidi ragazzetti, di donne formose pronte a mostrare generosamente le loro grazie e di qualche effetto splatter qua e là. Per il resto c’è poco altro. Horror italiano di pessimo livello in cui non succede praticamente nulla e tutto sa di già visto. A dir poco imbarazzante (specie nella parte finale).
Pessimo horror italiano che accumula idee rubate da altri film scadendo prestissimo nella noia. La regia è molto mediocre: uno stile che vorrebbe essere all'americana con un po' di sangue, un po' di umorismo da teen movie e qualche (fallito) tentativo di inquietare. Diverse cadute nel trash: la bambina investita dal ragazzo ubriaco, l'urlo sempre della bambina durante lo scontro finale, la fine del grassone e altro ancora. Attori decisamente sotto la media. Esclusivamente per appassionati.
Una fetenzia adolescenziale. La solita strega messa sul rogo (ma questa volta dalla chiesa protestante) torna centinaia di anni dopo per vendicarsi. Ovviamente abbiamo la solita casa, la solita bambina e il solito gruppo di giovinastri col sesso in testa. Attori vomitevoli, regia ancora peggio.
Orribile. Poi temo pure che la copia da me visionata sia tagliuzzata (quella trasmessa da mediaset) per cui il film vale ancora meno. Discreto il doppiaggio (il che non è poco in film del genere), ma la storia fa ridere i personaggi sono ridicoli, la regia è quella di un canide. Evitare.
Imitativo e vuoto, si appiccica al filone slasher di Venerdì 13 e ai sempreverdi (meglio: “sempreneri”) modelli di Operazione paura – la bambina fantasma con la palla, i suicidi indotti – e gli scontri tra Bene e Male de L’esorcista per una storia senza consistenza diretta con deleterio stile americaneggiante. Il velo pietoso che si stende sugli interpreti è scostato solo dal vecchio Bannen - magnificamente doppiato da Corrado Gaipa - e dall’avvenenza delle giovani attrici, tra le quali si ricorda uno strip in via amichevole di amy Adams. Musiche manieristiche di Cordio.
Adorabile e splatteroso e ultimi bagliori del nostro cinema di genere. Convincente l'ambientazione americana (la prima volta che lo vidi, credetti fosse un film americano), bellissimo il prologo, con rimandi all'Aldilà e al cinema di Corman, nonchè una sana profusione di sangue, che sprizza bello copioso (ottimi gli sfx di Rick Gonzales) e un finale aperto bello tosto, con il titolo del film che compare stile Maniac. Capone il talento lo aveva e il film è mille volte meglio dei teen horror americani odierni. Un piccolo cult incompreso. Avercene...
MEMORABILE: L'inizio; l'omicidio con la motosega; la bambina; il finale.
Tardo horror italico del talentuoso Capone che mischia come in un frullato cinematografico tutti gli stereotipi e i temi cari a tanti film dell'orrore del decennio, risultandone un'ideale pietra tombale. Purtroppo le buone intuizioni registiche, la confezione all'americana (piuttosto professionale) e qualche scena a effetto non bastano a sopperire a una sceneggiatura caracollante, che accumula sciocchezze assortite fino a un finale baracconesco; non eccelle nemmeno il gore e le musiche di Cordio sono sottotono. Un'occasione sprecata...
C'è una strega che sbraita all'inizio maledicendo l'universo mondo, quindi i ragazzi della III C in gita di piacere (abbiamo pure un simil Bruno Sacchi) pronti farsi scannare nella consueta magione maledetta e, per finire, pure la mocciosetta fantasmatica con palla bianca ominosa al seguito (tanto per citare Bava). Il resto, dopo insopportabili sciocchezzuole goliardiche, si dipana tra urletti e tediosi spruzzi splatter. Interminabile, inutile.
Dopo un incipit dei più classici, con la strega che dal rogo lancia imperiture maledizioni, si passa a un altrettanto classico svolgimento da teen movie con il solito gruppo di adolescenti stupidotti che finiscono nella casa maledetta da cui non si salverà quasi nessuno. Con mille difetti (fra tutti l'inutile pseudo colpo di scena finale) e pieno di palesi scopiazzature a destra e a manca, ma in fondo neppure così terribile come si dice. Attori modesti, con maschi cretini e ragazzotte prosperose ma poco edotte in fatto di recitazione.
MEMORABILE: IL duello a colpi di preghiere e formule magiche fra il vecchio prete e la strega rediviva.
Il nostro Capone in trasferta negli States gira questo horror che ha una sua aura internazionale, merito della bravura tecnica del nostro e delle buone location. Nulla per cui strapparsi i capelli, anzi. Giovani stereotipati, scene che sanno di già visto certo, però il tutto funziona abbastanza. Merito anche del buon incipit che, nonostante sia abbastanza truffaldino, è molto accattivante. Il gore non manca e anche il ritmo è parecchio sostenuto. Comunque solo per appassionati completisti.
Lo sceneggiatore di Camping del terrore torna (anche in veste di regista) allo slasher americaneggiante con un B-movie assai bruttino (dalle urla cialtronesche della strega sul rogo ai siparietti comici di infimo livello, il pentolone del trash è in piena bollitura), ma godibilmente citazionista (tra rimandi a Fulci e Bava, il plot ripreso da La casa di Mary e il finale esorcistico in stile Mirror, si vede che a Capone l'horror piace), sufficientemente splatter e immerso in una riuscita atmosfera camp-halloweenesca, nostalgicamente rappresentativa di un'intera epoca.
MEMORABILE: La bambina con la palla; L'irritantissimo ragazzo grasso ucciso a mannaiate; La bimba spiaccicata dal trattore; Ian Bannen coi suoi capelli ribelli.
Alessandro Capone evidentemente non sapeva che opera girare, così decide di seguire la strada del polimorfismo e, preso da riverberi cinematografici internazionali, partorisce tre film in uno: L’esorcista, Nightmare e Venerdì 13. Il troppo forse stroppia, ma tutto è talmente evocativo, confuso, sgangherato e appassionato che è quasi impossibile non apprezzare. Lo splatter è furibondo e generoso e il cast femminile è da sgranare gli occhi. A suo modo un piccolo cult.
Un film privo di senso logico ma che riesce a esprimersi in termini di puro intrattenimento e a manifestarsi in tutta la sua carica eighties. Ogni cosa è in sovrabbondanza; dalla trama che passa da un sottogenere all’altro, al cast che unisce due generazioni, fino ad arrivare alla sanguinolenta e impetuosa illustrazione del gore e dello splatter. Bizzarro e sottovalutato.
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Mi è appena arrivato il blu ray tedesco della X-Rated che ha come titolo Der Tanz der Hexen (Witch story).
Inutile dire che la confenzione è ineccepibile, con cover media book contenente due blu ray (il film e i contenuti extra).
ATTENZIONE però, sul retro cover sono indicate le lingue tedesco e inglese (mi è venuto un coccolone, anche perchè è un horror stregonesco che amo particolarmente e ci tenevo ad averlo in blu ray andando a sostituire la mia vetusta vhs della CHV) in realtà è un errore di stampa, l'inglese non è assolutamente contemplato, le lingue presenti sono solamente italiano e tedesco.
Facendo partire il film con la nostra lingua, però, i sub tedeschi entrano a forza e non sembrano escludibili.