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MMJ Davinotti jr
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Nel piccolo paese di Pianetta (Avellino) l'arrivo del medico condotto (Mastroianni) non turba l'animo contadino della gente, che continua a preferire, per curarsi, le pozioni e gli intrugli del guaritore locale (De Sica). Il medico prova a farli ragionare, ma l'abilità e i trucchi del millantatore sono tali da far conservare ai paesani la loro diffidenza nei confronti della medicina. Tutto giocato sul confronto tra scienza e superstizione, IL MEDICO E LO STREGONE è un discreto Monicelli d'epoca, originale nel soggetto e corretto nella sceneggiatura (di Age e Scarpelli), con un Vittorio De Sice grande istrione che nella parte del guaritore può fare sfoggio del. suo...Leggi tutto vasto campionario di gesti ed espressioni teatrali, funzionali qui a un personaggio che può e deve sfruttare la propria superiorità intellettuale per convincere il popolo rozzo a seguire cure condite da ridicoli riti propiziatori. Mastroianni rappresenta invece la lucidità della scienza, ma tende a non capire i paesani che gli preferiscono il guaritore (stregone è parole impropria, fuorviante, in queste caso), finendo inconsciamente vittima di un filtro d'amore che gli provoca insopportabili coliche. Sullo sfondo di questo scontro si muovono poi altri personaggi (in larga parte femminili) tra i quali spicca la brava Marisa Merlini, che aspetta da anni il ritorno del fidanzato dalla guerra credendolo vivo solo perché Don Antonio (De Sica), col pendolino, glielo conferma. In effetti il fidanzato (Sordi, in una fugace apparizione di cinque minuti), è vivo, ma nel frattempo si è risposato e torna solo per cercare soldi. Il loro incontro è caratterizzato dalla ricercata viscidità di Sordi, davvero bravo anche in apparizione straordinaria. Un film ben girato, con qualche lungaggine di troppo ma reso genuino da un cast diretto sapientemente.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Grande esempio di cinema:
Rambo90, Almicione - Davvero notevole!:
Reeves - Quello che si dice un buon film:
Ciavazzaro, Paulaster - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., R.f.e., Galbo, Saintgifts, Pessoa, Daniela, Noodles - Mediocre, ma con un suo perché:
Rufus68, B. Legnani
Monicelli affronta il filone bucolico-provinciale in questo sottovalutato filmetto ma il risultato è meno disprezzabile di quanto si scriva in giro, affrettatamente e spesso basandosi soltanto sul ricordo, non ritenendo la pellicola meritevole di una nuova visione. E invece è un'operina divertente, briosa, con un De Sica personaggio solo apparentemente "gigione come al solito", in realtà tragicomico (infatti, il regista è cattivissimo come sempre) e un eccellente Mastroianni. Graziosa Ilaria Occhini in un cammeo (doppiata da Luisella Visconti).
Impostata sul classico conflitto tra scienza e superstizione, questa commedia di Mario Monicelli rappresenta un valido spaccato della realtà italiana degli anni '50, particolarmente evidente nei piccoli centri della provincia. E' decisamente questo il valore principale del film (oltre all'ottima interpretazione dei due grandi protagonisti), che per il resto indugia un po' troppo nella macchietta e nel bozzetto, piuttosto che trarre dalla vicenda elementi eticamente più elevati. Discreto.
Godibile pellicola che funziona grazie alla contrapposizione Mastroianni-De Sica. La regia di Monicelli è garanzia di qualità e il film risulta molto godibile per tutta la sua durata. Apprezzabile il cast secondario (su tutti la Merlini e Sordi). Consigliato.
Ottima commedia di Monicelli che ricrea al meglio l'atmosfera di un paese zotico e credulone, che ascolta i consigli e le cure improvvisate di una specie di stregone piuttosto che quelli del neoarrivato medico condotto. Grandissima gara di bravura (sia nel film che attoriale) tra De Sica e Mastroianni, bei dialoghi, gag azzeccate e cast di comprimari di tutto rispetto. Menzione d'onore per Alberto Sordi, che in una scena sola riesce a tratteggiare benissimo un personaggio antipatico come pochi.
MEMORABILE: L'apparizione di Sordi.
Vittorio de Sica è il mattatore in questa commedia che mostra un'Italia superstiziosa e che ancora non si fida della medicina ufficiale. È uno stregone dal fare signorile che propina filtri e talismani e che ha però una sua etica che gli impedisce di superare certi limiti. È una figura destinata a "scomparire", ma qui è dipinta benevolmente e con grande umanità. Breve apparizione di Sordi nella parte di un personaggio meschino e sordido, come solo lui sa fare. Tipiche musiche del folclore paesano di Nino Rota e comprimari stranoti e bravi.
Di commedie così, con sfondo un importante tema sociale – che risulta tutt'altro che pesante –, non ne fanno più. La trama principale verte sulle dissidie che nascono fra scienza e fede quando un giovane dottore arriva nel paesino di Pianetta, dominato dalla credenza popolare rappresentata dal ciarlatano Don Antonio. Da questo originano una serie di intrecci e situazioni secondarie che potevano anche essere evitate senza che la godibilità del film ne fosse intaccata. Notevoli tutti: De Sica e Mastroianni, Age & Scarpelli, Rota e Monicelli!
MEMORABILE: L'entrata in scena di Sordi, anche se non si sentiva la necessità del personaggio.
Filmino gradevole al palato, ma che non decolla mai riposando esclusivamente sulla presenza carismatica degli attori. Il personaggio di Mastroianni non è mai centrato o credibile, De Sica si limita al mestiere (e ha un portamento troppo aristocratico come venale imbroglione) mentre l'apparizione di Sordi risulta abbastanza urtante nella sua piena prevedibilità. Rimane qualche episodio piacevole (la riunione di guaritori, De Sica che ripudia la zampa di coniglio) e poco più.
Commedia non irresistibile di Monicelli, che probabilmente paga un soggetto ultradatato già cucinato in molte salse. La sceneggiatura alterna momenti godibili a fasi di stanca, con un ritmo altalenante tenuto vivo dalla bravura del cast, dove emerge la Merlini che conferma di vivere un periodo d'oro. Confezione rigorosa di Monicelli che rinuncia ai toni agrodolci privilegiando una comicità più immediata, che morde molto poco. Un film che gli appassionati del genere potrebbero apprezzare, ma siamo piuttosto lontani dai capolavori del regista.
MEMORABILE: Carlo Taranto che fa Scarrafone, in un difficile rapporto con De Sica.
Molto interessante perché è l'anello di congiunzione tra le commedie contadine tipo Pane, amore... e la commedia all'italiana che racconta come si sta modificando il paese. Qui lo scontro è tra credulità e scienza, tra riti millenari e nuove situazioni che portano il paese verso la modernità. C'è un piccolo ruolo, ma davvero straordinario, per Alberto Sordi. Il duello Mastroianni-De Sica finisce pari: sono fantastici entrambi.
MEMORABILE: La scena con Sordi reduce dalla Russia.
Ambientazione che ricorda Pane, amore e fantasia, per di più con De Sica-Merlini-Riento... Commediola di medio livello, con un soggetto un po' antico anche per i lontani Anni Cinquanta, con Mastroianni lindo e corretto, ma non credibile nei panni di un dottore che manco si accorge che una ragazza lo ama. De Sica è talora interessante, ma il personaggio si regge più su di li che sul copione. Degli altri si ricorda con piacere la freschezza della Pallotta. Sordi troppo sopra le righe, per un personaggio che sta in scena per pochi minuti. Film non indispensabile, quasi per completisti.
Alberto Sordi HA RECITATO ANCHE IN...
In un paesino avellinese arriva un nuovo medico condotto. Il film contrappone scienza e occultismo (impersonate da un Mastroianni acerbo e di un mirabile De Sica, più padre di famiglia che cialtrone). La partenza ingrana con calma ma gli sviluppi con le denunce e l'avversione paesana danno un discreto quadro del mondo rurale postguerra. Nota anche per Sordi che in una scena dà un tocco drammatico a chi torna solo per soldi. Monicelli si preoccupa più di filmare correttamente che di usare inquadrature particolari. Musiche di Rota che si fanno riconoscere.
MEMORABILE: La puntura della vipera con badilata in testa; Il pendolino per conquistare la Merlini; Flusso e riflusso.
Preso servizio in un remoto paesino campano, un giovane medico condotto deve fare i conti con la concorrenza spietata di un guaritore del posto... Commedia da ascriversi al filone inaugurato dal grande successo di Pane, amore e fantasia di cui ripropone alcuni interpreti come Merlini, Riento e il mattatore De Sica che, smessi i panni del maresciallo, è a suo agio in quelli dello "stregone". Più in ombra Mastroianni, mentre Sordi, in un ruolo breve ma molto caratterizzato, esibisce la maschera del meschino profittatore. Il risultato è godibile anche se non particolarmente memorabile.
Un film dal tema già visto e il finale piuttosto scontato, ma trattato con simpatia e leggerezza grazie al buon apporto della coppia De Sica - Mastroianni (e in generale di tutto il buon cast) e alla sempre efficace regia di Mario Monicelli. La pellicola purtroppo risente del passare inesorabile degli anni, anche per la storia dal classico sapore di italiani brava gente. E anche la totale mancanza di sorprese è un grave punto in meno. Il ritmo però tutto sommato è sostenuto e il film non è mai veramente noioso. Per i completisti di Monicelli.
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- Discreto anche se nulal di trascendentale; bel cast, c'è pure una comparsata di Sordi, temi sempriterni ma cast e crew, mi permetto, han fatto di meglio in altri lidi, sia come risate, sia come discorso filmico.
Praticamente una commedia incentrata su continui scontri/duelli.
