Terry Gilliam, ex Monty Python dalla fantasia vulcanica, continua a far film controversi: da una parte scenografie grandiose, lodevoli slanci visionari e architetture da capogiro, dall'altra una regia puerile, sceneggiature infelici e spunti interessanti bruciati in un delirio confusionario che quasi sempre finisce per annoiare. E così avviene per questo THE ADVENTURES OF BARON MUNCHAUSEN, in cui gli ingentissimi mezzi produttivi vengono quasi interamente impiegati per dare forma alle visioni di Gilliam attraverso scenografie monumentali. Non sono un caso le nomination agli Oscar per il nostro Dante Ferretti, per i costumi e i trucchi. Un personaggio come il barone del libro di Rudolf Erich...Leggi tutto Raspe (già apparso al cinema tre volte, da Méliès alla riduzione a cartoon di Zeman), con le sue avventure impossibili sulla Terra e sulla luna, rappresenta una sfida stimolante per Terry Gilliam, che si imbarca in quest'operazione fallimentare (perlomeno dal punto di vista degli incassii) dando al barone il volto di John Neville e inserendo nel cast star del calibro di Robin Williams (il re della Luna, la regina è Valentina Cortese), Oliver Reed (Vulcano), Uma Thurman (la Venere di Milo), Sting (una comparsata) e il suo vecchio sodale dei tempi dei Python Eric Idle (l'accompagnatore del barone). Alcune immagini sono fenomenali (il suolo lunare, la discesa dal nostro satellite con una corda appesa a una estremità dello spicchio, la nave mongolfiera, le corse folli di Idle...) ma il film, nel suo insieme, non possedendo la genialità di BRAZIL, risulta tremendamente pesante, sovraccarico, eccessivo e, soprattutto nel finale, quasi insostenibile. Bisognava dare una forma più compiuta alla sceneggiatura, non metterla semplicemente al servizio degli effetti speciali e dello spettacolo.
Un film su cui non posso essere neutrale. Ha forgiato la mia fantasia e ha contribuito a caratterizzare il mio senso dell'umorismo. Gilliam sa di essere un genio visionario e per una volta ha abbastanza soldi per assecondare il suo straordinario gusto scenografico e decorativo. Con tecnici (italiani) di prim'ordine (scenografie di Ferretti, costumi di Pescucci, fotografia di Rotunno) crea un ribollente marasma di piccole e grandi fissazioni personali, stupidate, battute, atti di terrorismo cinematografico, critica dei generi e degli stereotipi, fantasia.
Mirabolante trasposizione cinematografica delle avventure del celebre barone, già più volte portate sul grande schermo e che trovano nella fantasia cinematografica (e nello spirito umoristico) del regista Terry Gilliam il migliore "traduttore" possibile. Coadiuvato da un cast tecnico ed artistico di primissimo livello (scenografie ed effetti speciali magnifici) il regista inglese confeziona uno spettacolo godibilissimo e raffinato, pieno di riferimenti e di grande eleganza formale.
Fantasiosa e divertentissima favola alla maniera di Terry Gilliam, che mette il suo notevole talento visivo al servizio di una storia già piuttosto originale di suo. Sicuramente la sceneggiatura è frammentaria, ma il film merita comunque una visione anche solo per alcune singole sequenze che non si dimenticano più (l'inizio a teatro, la visita al palazzo del Sultano). Peccato che, dopo una prima mezzora scintillante, il film si incarti un pochino. Sfortunatamente, fu un fiasco al botteghino.
MEMORABILE: Il passaggio dal teatro al palazzo del Sultano, girato senza stacchi.
Bello e dimenticato film fantastico, condito con parecchio humour. Nel variegato cast compare anche una giovane e non ancora famosa Uma Thurman. Scenografie, effetti speciali e sceneggiatura non si discutono, sono ben messe contando che ci troviamo alla fine degli 80. Bello, 3 pallini meritati.
Era prevedibile che il romanzo di Raspe fosse congeniale a Gilliam. Ne è, infatti,
venuto fuori una pellicola molto bella e decisamente riuscita dal punto di vista visivo in cui il regista, coadiuvato da un cast tecnico di prima grandezza (Ferretti
alle scenografie, Rotunno alla fotografia, Pescucci ai costumi), mostra tutto il suo
estro visionario. Meno bene la sceneggiatura che non funziona del tutto, ma alla fine
il risultato è una gioia per gli occhi tutta da gustare.
Non tutti i libri sono adatti per una trasposizione cinematografica e probabilmente Il Barone di Munchausen rientra tra questi. L'opera di Terry Gilliam non solo sembra una pomposa e noiosa recita teatrale, ma soprattutto fa viaggiare davvero poco la fantasia, che invece è fondamentale quando si legge un libro per ragazzi come questo. Noioso.
Oltre ad aver fornito spunto all'antenato Melies, le avventure del barone erano già state oggetto di due meravigliose pellicole dirette da Josef Von Baky e Karel Zeman: questa di Gilliam, a cui il soggetto è congeniale, regge bene il confronto, anche se è evidente la discrepanza fra la messa in scena - una festa per i sensi, ammaliati e talvolta storditi da tanta magnificenza di scene, colori, costumi - e la struttura debole del racconto, così che il film è da gustare a pezzi e bocconi. Nel ricco cast, impressionano Thurman, incantevole Venere botticelliana, e Reed, sanguigno Vulcano.
La chincaglieria tronfia gilliamiana in tutto il suo splendore. Più di due ore di pachidermiche avventure dal peso di una mattonata. Non si può negare a Gilliam la sua poetica visionaria (sulla Luna con Robin Williams, la morte che scenderà leggera e minacciosa anche nel Soavi di Dellamorte Dellamore) ma è arduo arrivare fino in fondo, tra ragazzine insopportabili, parafellinate spocchiose ed eccessive, baracconate e pagliacciate (la mongolfiera fatta di sottane) dure da digerire. Tanto barocco quanto fastidiosamente ridondante. Tedioso.
MEMORABILE: L'apparizione del tristo mietitore, immagine potentissima e visivamente superlativa.
Film fantastico abbastanza rindondante che miscela opulenza scenografica con situazioni eccessivamente visionarie. Terry Gilliam lascia libero sfogo alla fantasia senza però essere molto lineare nel raccontare la storia. Il tutto crea una pesantezza di fondo che non giova alla pellicola. Con i suoi difetti è comunque un film da vedere per la bravura degli attori e certe invenzioni del regista.
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DATI TECNICI
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* Schermo Anamorfico 1080p High Definition B/n
* Audio Dolby Digital 5.1 Dts Hd
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo"La Rai e il cinema italiano", martedì 22 settenbre 1992) di Le avventure del Barone di Munchausen: