Vanina Vanini - Film (1961)

Vanina Vanini
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Anno: 1961
Genere: drammatico (colore)
Note: Tratto dal racconto Vanina Vanini, ou Particularités sur la dernière vente de carbonari découverte dans les Etats du Pape, di Stendhal 1829.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/01/12 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS
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Saintgifts 29/01/12 11:12 - 4098 commenti

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Roma papalina 1823, quando si ghigliottinavano in piazza i nemici e traditori dello Stato. È la tragica storia di un amore tra una nobile, Vanina (Milo), e un giovane carbonaro, Pietro Missirilli (Terzieff). Messa in scene ricca e descrizione piuttosto efficace di come la Chiesa Cattolica gestisse il potere; la parte debole è proprio il rapporto tra i due protagonisti, non molto convincenti nella loro parte, forse complice la sceneggiatura, o la regia stessa (Rossellini si rifiutò di firmare il montaggio). Bravo Stoppa nella figura del padre.

Daniela 22/08/20 11:39 - 12662 commenti

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Nella Roma papalina, un carbonaro in fuga dalla polizia diventa l'amante della figlia di un aristocratico... Da un racconto di Stendhal, una trasposizione mediocre sotto quasi tutti gli aspetti: fatte salve scenografie e prestazioni di parte del cast di supporto, le scene all'esterno sono penalizzate da fondali palesemente dipinti e la coppia protagonista è male assortita, in particolare Milo si rivela scelta infelice: inadatta al ruolo oltre che improponibile anagraficamente come fanciulla inesperta. Giustificate le critiche ricevute al momento dell'uscita delle sale.

Reeves 18/12/20 16:21 - 2216 commenti

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Per il povero Rossellini fu un vero e proprio linciaggio a Venezia, e soprattutto per l'interprete principale Sandra Milo. In realtà, oggi si può dire che il film fu poco capito. Rossellini vuole fare un'opera storico-divulgativa, raccontare storie e stati d'animo che stavano dietro il Risorgimento. La storia quindi è piana, lineare, divulgativa e ci preannuncia che di lì a poco Rossellini passerà alla televisione.

Zampanò 1/07/21 18:41 - 381 commenti

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Stoppa e Stendhal non sono sufficienti per mandare in porto una copia malriuscita di Senso. Non che il duo Terzieff-Milo non si dimostri a tratti ispirato, ma se lui riesce a non sbracare, Sandrocchia si trascina querula tra Roma e la Romagna, distante dal romantico patetismo ottocentesco della contessa Serpieri o di Tosca. Accorta la cura di scenografia (Scaccianoce) e costumi (Donati) e di estrema suggestione il panorama patibolare finale. Elementi che però non raddrizzano un film stravolto al montaggio dal produttore e che Rossellini non voleva firmare.

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  • Curiosità B. Legnani • 31/12/16 16:25
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Presentato a Venezia nel 1961, con attesa spasmodica del capolavoro, fu massacrato dalla critica. Lucherini ribattezzò la Milo Canina Canini.
    "Rossellini," scrive Giusti "da parte sua, ci mette il grasso Mimmo Poli come boia nella scena più importante del film (...) rendendola una follia assoluta".
  • Discussione Daniela • 22/08/20 11:51
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Scrive Legnani nelle curiosità:
    "Presentato a Venezia nel 1961, con attesa spasmodica del capolavoro, fu massacrato dalla critica. Lucherini ribattezzò la Milo Canina Canini."

    Vedendo e soprattutto ascoltando il film si comprende come l'epiteto non fosse del tutto infondato: a poche ore dal termine della visione mi fanno ancora male le orecchie.
    Il film non sarebbe stato comunque un capolavoro, ma avrebbe comunque avuto una propria dignità se non fosse stato per la scelta infelicissima della protagonista.
    Per quanto ho visto, solo due registi hanno saputo utilizzarne al meglio le doti. Il primo è ovviamente Fellini, che però l'ha utilizzata più che altro come ennesima incarnazione opima del suo ideale di bellezza femminile. Il secondo è Pietrangeli che in Adue e le compagne e nella La visita le ha offerto l'occasione per interpretare personaggi di donne vere e credibili che non fossero la proiezione di una figura dell' immaginario maschile.

  • Discussione B. Legnani • 22/08/20 11:59
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Scrive Legnani nelle curiosità:
    "Presentato a Venezia nel 1961, con attesa spasmodica del capolavoro, fu massacrato dalla critica. Lucherini ribattezzò la Milo Canina Canini."

    Vedendo e soprattutto ascoltando il film si comprende come l'epiteto non fosse del tutto infondato: a poche ore dal termine della visione mi fanno ancora male le orecchie.
    Il film non sarebbe stato comunque un capolavoro, ma avrebbe comunque avuto una propria dignità se non fosse stato per la scelta infelicissima della protagonista.
    Per quanto ho visto, solo due registi hanno saputo utilizzarne al meglio le doti. Il primo è ovviamente Fellini, che però l'ha utilizzata più che altro come ennesima incarnazione opima del suo ideale di bellezza femminile. Il secondo è Pietrangeli che in Adue e le compagne e nella La visita le ha offerto l'occasione per interpretare personaggi di donne vere e credibili che non fossero la proiezione di una figura dell' immaginario maschile.

    In LA VISITA mi è piaciuta molto. Avati la sfrutta bene in Il cuore altrove