Il tempo si è fermato - Film (1948)

Il tempo si è fermato
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Big Clock
Anno: 1948
Genere: thriller (bianco e nero)
Note: Basato su un romanzo di Kenneth Fearing: ne verrà girato un remake nel 1987 dal titolo "Senza via di scampo", diretto da Roger Donaldson, con Kevin Costner e Gene Hackman nei ruoli già ricoperti da Ray Milland e Charles Laughton.

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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/01/12 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/04/14
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Daniela 20/01/12 18:05 - 12606 commenti

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Magnate dell'editoria con l'ossessione degli orologi uccide la sua amante e, con la complicità del fido segretario, cerca di incastrare un uomo misterioso, della ricerca del quale incarica il direttore di una delle sue riviste... Robusto thriller in cui la suspence non deriva dalla soluzione del giallo (il colpevole è subito noto e le carte sono tutte in tavola) ma dalla corsa contro il tempo dell'innocente Ray Milland, incaricato di rintracciare se stesso (è lui l'uomo misterioso). Laughton viscido, Macready glaciale, elegante Milland. Eccellente film, con interpreti di gran classe.
MEMORABILE: La pittrice interpretata da Elsa Lancaster, svampita ma non tanto da non fiutare un affare

Graf 5/02/12 14:45 - 708 commenti

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Un buon film hollywoodiano strappato dall’oblio. La storia è in compiuto equilibrio tra noir e dramma morale e non concede un attimo di tregua allo spettatore. Solida la sceneggiatura anche se un po’ arzigogolata, montaggio che taglia tutti i tempi morti, suspense in crescendo, lo spietato gioco delle apparenze che ingannano, il dettaglio degli orologi che imbrigliano un destino, il laccio che sembra stringersi sul collo dell’innocente… Tra reminiscenze di Quarto potere e memorie hitchcockiane, questo é un film “piccolo” ma pregevole. Bravi gli attori.
MEMORABILE: L'impressionante primo piano di Laughton che precede il delitto; La deliziosa Elsa Lancaster nel ruolo della pittrice svampita na non... troppo.

Giùan 17/07/12 22:18 - 4528 commenti

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Uno dei thriller più moderni e concitati degli anni '40, capace di mantener intatta buona parte della sua brillantezza. Merito della delicata amalgama di primari ingredienti cinematografici: la cronometrica scrittura di Lattimer dal romanzo di Fearing, la regia immaginifica e vitale di Farrow e un cast d'attori capaci di dar vita ad un racconto sinceramente corale. Si mescolano così argutamente nel film paranoia e claustrofobia, sempre corretti però da un rilassante (per la visione) understatement ironico. Umettoso l'enorme Laughton, che eleganza Milland.
MEMORABILE: La cicatrice di George Macready; Le mossette sotto i baffetti di Laughton; La disegnatrice "naif" interpretata dalla strepitosa Elsa Lanchester.

Cotola 13/08/12 16:53 - 8998 commenti

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Gran bel thriller la cui storia pur non essendo molto imprevedibile (ma siamo ancora negli anni Quaranta) riesce a coinvolgere e tenere col fiato sospeso lo spettatore, specie nella parte finale. Oltre alla buona regia di Farrow, l'elemento migliore del film è costituito dal ricco cast e dalla sua prova globalmente ottimale: a spiccare su tutti però sono il Laughton, ca va sans dire, nei panni di un viscido editore ossessionato dal tempo e la straordinaria Elsa Lanchester che interpreta una svampita pittrice. Nota di merito anche per l'inquietante personaggio dell'aiutante dell'editore.

Ciavazzaro 9/12/12 16:01 - 4768 commenti

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Eccellente noir. Un cast strepitoso: Milland che si trova a dover investigare su se stesso, Laughton viscido come non mai, inquietante MacReady suo lacché, la Johnson vittima lasciva, la Lanchester che garantisce un pizzico di ironia. Una suspense che si taglia con il coltello fin dal primo minuto, con una superba prova del cast. Inquietante anche la torre dell'orologio, simbolo e ossessione del diabolico protagonista. Da avere.
MEMORABILE: Il finale; Gli orologi verdi!

Homesick 12/01/13 16:47 - 5737 commenti

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Esemplare cinema degli anni Quaranta che in un cupo scenario dominato dallo scorrere del tempo e dall’imposizione del controllo (il grande capo che carpisce le telefonate dei dipendenti) colloca un’indagine poliziesca rapida, sciolta e generosa di tesi movimenti thrilling. Il lavoro del regista è facilitato da quello degli interpreti: in primissimo piano le mimiche dell’editore totalitario Laughton, lo stile dell’uomo in fuga e insieme detective Milland e il piacevole umorismo sdrammatizzante proveniente dalla stralunata pittrice Lanchester. Occhi di riguardo anche per il tirapiedi muto Morgan
MEMORABILE: Gli identikit tracciati da Milland, che si fondano su particolari apparentemente insignificanti; il disegno della Lachaster; la torre dell’orologio.

Undying 20/11/15 01:23 - 3807 commenti

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Editore cinico e senza sentimenti uccide per gelosia la compagna cercando di far ricadere la colpa sull'ultimo uomo da lei frequentato... che è il suo più brillante cronista investigativo. Curioso esemplare di noir ottimamente interpretato da Ray Milland con ritmo ottimamente scandito dalla presenza di "ossessivi orologi", simboleggianti l'incedere del tempo e la sua non possibile deviazione di corsa. Finale inatteso, anticipatore di Il gatto a nove code. Dal sapore molto hitchcockiano...

Saintgifts 4/12/15 18:25 - 4098 commenti

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È Pauline (Rita Johnson) la scheggia imprevista che si infila nei precisi ingranaggi del cervello di Janoth (Charles Laughton), con parole che toccano il punto debole del tirannico editore fino a fargli perdere la testa. Pregevole thriller che, oltre a un'ottima sceneggiatura, notevoli interpretazioni e una regia precisa, è ricco di interessanti e ben disegnati personaggi, dalle piccole parti fino ai protagonisti, capeggiati da un Laughton in perfetta antitesi con l'elegante Milland. Inserti umoristici con la Lanchester, futura infermiera.
MEMORABILE: Il quarto marito della pittrice (Elsa Lanchester).

Didda23 9/11/17 10:31 - 2424 commenti

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Clamoroso e stupendo thriller firmato da Farrow che si avvale di un cast in pallissima, capeggiato da un Milland elegantemente etereo e da un Laughton di incommensurabile bravura. Fortunatamente non è un film di soli attori, perché la sceneggiatura gioca egregiamente sia con dialoghi di rara potenza, sia con un tessuto narrativo che regala parecchie soddisfazioni. La regia di Farrow è più che corretta, muovendosi negli spazi con assoluta disinvoltura. Qualche minimo cedimento qua e là (non mi ha fatto impazzire - rispetto ad altri - la Lanchester).
MEMORABILE: Il meraviglioso finale; La lavagna con appuntati tutti gli esiti delle ricerche; L'abnegazione per il lavoro di Milland.

Nicola81 4/04/20 18:34 - 2831 commenti

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Uno dei thriller più originali dell'epoca (non a caso alla base c'è un romanzo che ispirerà anche il di molto successivo Senza via di scampo), che grazie all'ingegnosità della sceneggiatura e al livello dei dialoghi risulta interessante anche nelle fasi interlocutorie; ma è nella seconda parte che la tensione raggiunge il suo apice. Fondamentale il contributo degli attori: brillante Milland, glaciale Macready, semplicemente superbo Laughton, ma funzionano anche i tre personaggi femminili, al netto di qualche eccesso della Lanchester.
MEMORABILE: L'invettiva che scatena la furia omicida; La reazione della moglie alla notizia del licenziamento del marito; Il finale.

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Paulaster 8/11/22 09:36 - 4375 commenti

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Magnate dell'editoria uccide l'amante e prova a incolpare un dipendente. Thriller scandito dal tempo inteso come operosità lavorativa e successivamente dall'ansiosa ricerca del colpevole. Dato che siamo negli anni Quaranta si sconta il melodramma matrimoniale, ma almeno dura poco. Il fulcro è il lavorìo che fa terra bruciata intorno a un innocente e che si dipana con una brillante conclusione drammatica. Laughton è una garanzia, Milland ha fascino e la Lanchester dà un tocco leggero alla vicenda.
MEMORABILE: Il quadro comprato; Gli indizi sulla lavagna; La pistola in regalo al figlio.
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