AMERICAN HORROR STORY stagione 7
CultEpisodio 5
La setta di Maggie Kiley
POSSIBILI, E INEVITABILI, SPOILER.
Titolo soaviano (in italiano, perchè in originale è
Buchi, con un suo significato specifico, la tripofobia che affligge Ally, con tanto di scolopendra che esce e entra dai fori della carne martoriata del suo collo, in una scena incubotica non dissimile da quella di
The Believers), per questo quinto episodio, dove si scopre chi si nasconde dietro le agghiaccianti maschere dei clown assassini (che, appunto per la loro vera identità, perdono di fascino malefico).
Come in
Arlington road, praticamente tutte le persone che gravitano attorno a Ally pare ne siano coinvolte, e la paranoia polanskiana diventa tangibile e si stringe come una morsa attorno alla donna.
Il piano di Kai di infondere terrore presso la popolazione pare abbia i suoi effetti, e con i suoi adepti mira alla strategia del panico e della paura, come in una copia di
Arancia meccanica (espressamente citato dalla reporter Beverly Hope/Adina Porter)
Così, insieme alla sua gang di pagliacci sghignazzanti, penetra nella casa del giornalista Bob Thompson, e , per depistare, invocano , in latino, lodi a Satana.
L'uomo viene più volte accoltellato e finito con un accetta piantata nel cranio in stile
Venerdì 13 (il tutto ripreso con uno smartphone, così che la gente possa vedere in faccia la paura e l'orrore). Ma come tutti, c'ha i suoi segreti, uno slave sessuale appeso con dei ganci simil barkeriani a mò di
The Cell in soffitta. Anche lo schiavo BDSM non viene risparmiato dalla furia assassina di Kai & co.
Ally si ritrova in una situazione tra
Ammazzavampiri e
Disturbia, quando assiste, spiando dalla finestra, con un telescopio, alla trafugazione di un corpo (avvolto in una coperta) da parte del suo vicino (anche lui membro della setta di Kai). L'uomo stà seppelendo viva sua moglie, rea di essere troppo debole per far parte della setta di Kai. Prima di sparire del tutto, la donna ha tempo di avvisare Ally che tutti (detective della polizia e sua moglie Ivy compresi) fanno parte della "family" di Kai.
Ma non è l'unica vittima, Kai decide di sbarazzarsi dei suoi accoliti più deboli, e un'altro adepto ne fa le spese. Usato come bersaglio umano per la sparachiodi (tanto cara al Patrick Bateman di
American Psycho), dove tutti i membri devono piantarle uno chiodo in testa, riducendolo ad una specie di Pinhead versione martirizzante.
Ma anche Kai ha i suoi dolorosi segreti, in un passato non troppo remoto suo padre, inchiodato su una sedia a rotelle dopo un'incidente in moto, vessava la madre vomitandole addosso , ogni giorno, il suo disprezzo, la sua rabbia e la sua frustrazione (causa anche l'impotenza). La donna, presa dalla disperazione, spara al marito e si fa saltare le cervella sparandosi in bocca, il tutto davanti a Kai.
Dopo la tragedia familiare Kai chiama il fratello (che si scopre essere uno dei personaggi fondamentali della settima stagione, lo strizzacervelli che ha in cura Ally, ma guarda un pò che coincidenza), che decide di sigillare i cadaveri dei genitori nella stanza da letto, coprendoli con la soda caustica (anche quì il Patrick Bateman di Bret Easton Ellis insegna, il cadavere di Paul Owen fa la stessa, miserabile, fine), così che possano ancora recepire i soldi dell'accompagnamento del padre, della pensione della madre e evitare scandali per l'omicidio/suicidio e la vendita dell'abitazione.
Kai, in una macabra e necrofora pantomima alla
Deranged, ogni tanto, si reca a casa a visitare i corpi ormai decomposti dei genitori, promettendo a quello che resta della madre, di diventare qualcuno...
Il livello qualitativo di questa settima stagione si alza in maniera esponenziale, con parecchie sorprese e colpi di scena e i tasselli di un puzzle cospirativo che , pian piano, sta prendendo forma...
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