Emotivi anonimi - Film (2010)

Emotivi anonimi
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Più una bella idea che un bel film, il cui versante strettamente umoristico poteva essere sviluppato molto meglio. Perché è chiaro che invece al regista Jean-Pierre Améris (ha cullato a lungo il progetto dopo aver realmente frequentato per interessi artistici un gruppo di "emotivi anonimi") interessa mettere in evidenza il rapporto tra Jean-René (Poelvoorde) e Angélique (Carré), al centro della storia fin dall'inizio e protagonisti indiscussi. Lei è una cioccolataia ritrovatasi senza lavoro dopo la morte del suo principale, lui il proprietario di una fabbrica di cioccolatini sull'orlo del fallimento. Il colloquio, al di là dei più impensabili misunderstanding dovuti all'eccezionale emotività...Leggi tutto di entrambi, porterà all'assunzione della donna e al suo impiego come rappresentante presso i negozianti della città. Non è tuttavia la storia di quel che accade ad interessare il regista quanto piuttosto il come accade; si prenda a titolo di esempio il primo appuntamento al ristorante che lui ottiene da lei dopo lunghe sedute dall'analista: una cena destinata a concludersi comicamente con continue fughe al bagno, imbarazzanti silenzi, manifesta inadeguatezza di entrambi e comune incapacità di relazionarsi in modo anche solo vagamente naturale. E' qui che si capiscono le potenzialità dello spunto, al contrario frenato durante le riunioni del gruppo di emotivi anonimi dove Angélique racconta la storia ricorrendo a scontati flashback. La regia zoppicante di Améris si compiace della tenera simpatia suscitata dalla coppia (indubbiamente ben interpretata da una Carré dolcissima e da un Poelvoorde costantemente sull'orlo del collasso nervoso) dimenticando di imporre i giusti tempi comici a scene in cui si sarebbe facilmente potuto dar vita a duetti memorabili; preferisce semmai lasciare prima a lei e poi a lui due cantatine la cui utilità decisamente sfugge ma che diventano emblematiche della scelta di virare in direzione di un certo romanticismo di maniera, anche se le spiritosaggini fortunatamente non mancano e si sorride in più di un'occasione. Il problema è che non risalta mai l'autenticità dei personaggi, immersi in un clima a tratti quasi favolistico e incapaci di padroneggiare le reazioni secondo schemi logici che se non applicati porterebbero nella realtà a una totale inadattabilità al quotidiano. Una commedia quindi graziosa, in rare occasioni anche esplosiva, più spesso ripetitiva (non è un caso che prima ancora dell'ora e venti partano i titoli di coda). E' però un esempio di come il cinema francese sappia mantenere quando vuole un'invidiabile leggerezza, lontana dalla volgarità e in grado di saper anche essere spumeggiante. Eccellenti la fotografia e la messa in scena. Peccato che tante qualità si esauriscano in una sorta di scherzo prolungato, di gioco a due che appena coinvolge marginalmente qualche personaggio estraneo scade nella banalità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/12/11 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/07/19
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Daniela 25/12/11 16:20 - 12660 commenti

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Lei è un'artista del cioccolato, ma tiene nascoste le sue doti perché troppo emotiva, lui è proprietario di una piccola fabbrica di cioccolatini, burbero in apparenza, in realtà timidissimo e terrorizzato dalle donne. Il film è una commedia sentimentale graziosa, con due protagonisti bravissimi (ma il cast di contorno è piuttosto anonimo), in cui il cibo degli dei non svolge funzioni erotizzanti come in Chocolat, ma coccolanti e consolatorie: è buono e ci fa sentire tutti più buoni. Operina leggera come un soufflé, ma molto gradevole e gradita.
MEMORABILE: La prima cena, con l'imbarazzo di fronte alle domande del cameriere: "Una caraffa? oh si, desideravo proprio una caraffa..."

Saintgifts 16/01/12 23:51 - 4098 commenti

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L'emotività e la paura di affrontare qualsiasi cosa, di affrontare la vita, è ciò di cui soffrono i due protagonisti. Né gli emotivi anonimi, per lei, né lo psichiatra per lui, riescono a guarire le loro ansie. La grazia di Angélique, che sviene nelle situazioni più difficili ma che riesce ad avere anche momenti di slancio, riempie questa deliziosa favola dove Jean-René, invece, suda sette camicie solo per ordinare un piatto al ristorante. Bravi la Carrè e Poelvoorde a sostenere la loro parte senza risultare ripetitivi e stancare.

Galbo 9/05/12 07:02 - 12392 commenti

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Il connubio cioccolato/sentimenti non è nuovo nel cinema. Questa commedia francese ha per protagonisti due timidi cronici la cui personalità è ben spiegata da una sceneggiatura che ha il suo pregio maggiore proprio nella caratterizzazione dei personaggi essendo la trama forse un po' sterile e poco coinvolgente. Bravi i protagonisti, con un cast di caratteristi altrettanto valido.

Nando 28/10/13 20:20 - 3814 commenti

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Gradevole commedia sull'emotività umana e la difficoltà di stabilire rapporti sentimentali e non solo con i propri simili. Nonostante la breve durata, la pellicola mostra buone sfaccettature dei protagonisti regalando momenti curiosi e simpatici. Poetico e azzeccato il finale.

Didda23 30/10/13 23:52 - 2426 commenti

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Delicata e piacevolissima commedia in salsa tipicamente francese, dimostra ancora una volta quanto i nostri cugini siano avanti rispetto a noi, altro che lezioni argenteriane! Sceneggiatura leggera che dipinge situazioni romantiche condite da un pizzico di ironia. Nonostante la storia percorra binari standard, l'eccesso di prevedibilità è mediato dalla bravura dei protagonisti, che delineano personaggi di una dolcezza disarmante. Peccato per la regia un po' monocorde. Tutto sommato quel che si dice un "good movie".

Furetto60 8/01/14 10:35 - 1194 commenti

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Commedia francese capace di creare una simpatica alchimia tra due individui emotivi al limite dell’ansiogeno e il cioccolato. Il film si dipana in modo divertente; unico neo è l’accantonamento, proprio alla fine, del “mondo cioccolato” lasciando la questione sospesa. Comunque l’epilogo, leggero come... una corsa per la campagna, è in linea con il resto del film e strappa l’ennesimo sorriso.
MEMORABILE: La cena in ristorante.

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