Il titolare di un museo delle cere, dopo essere rimasto sfigurato in volto, se ne va in giro ad uccidere persone per poi ridurle a statue umane da esporre nel museo. Horror che ricorda da vicino il film di André De Toth del 1953 che pur non brillando particolarmente offre dei buoni momenti di terrore ed un'apprezzabile atmosfera lugubre e malsana. Cameron Mitchell è un feroce psicotico mentre Scott Brady risulta poco credibile nei panni del detective (troppo ingenuo). Modesto, ma tutto sommato più che vedibile.
Stanchissima variazione sul tema del mattacchione vendicativo con museo delle cere annesso. Una saga che destò qualche brivido con l'iniziale film di Curtiz grazie alla fama romantica e letteraria che avvolgeva allora tali luoghi: riproporla nel 1969 è un anacronismo che lascia il tempo che trova. Anonimo il cast, con l'eccezione di Mitchell, abile a dar vita a un personaggio di controllato sadismo. Poca roba, tuttavia. Incomprensibile il finale.
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