Il mare e i nuovi barbari (turisti da fuori e gente locale) che ne ignorano la bellezza: questo il senso di un’opera di videoarte che fa balenare il suo oggetto solo in poche parole scritte che compaiono rapidamente sullo sfondo di immagini rutilanti, tra paesaggi marini e urbani, figure umane e bovine, numeri e altri segni grafici, il tutto miscelato a raffica come un videoclip impazzito, dove pure la colonna sonora contribuisce a definire una sensazione di spaesamento e inquietudine. Interessante esempio delle nuove tendenze dell’arte turca.
Folle, brevissimo cortometraggio che è praticamente un vitaminico infographic tra reale e irreale, volutamente incomprensibile ai limiti dell'inquietante grazie anche a riprese mosse e ad una musica a dir poco spaventosa per un affresco sui generis di neo-colonialismo, turismo e distruzione.
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C’è un errore nel nome del regista, che non è Them, ma Ethem: quindi questo è sicuramente da correggere.
Se poi vogliamo essere anche pedanti con gli accenti, il cognome dovrebbe essere scritto Özgüven.
DiscussioneZender • 22/11/11 09:03 Capo scrivano - 47726 interventi