Opera minore di Fulci, con alcuni tocchi davvero sugestivi e un'idea alla base più volte accusata di ingenuità ma comunque intrigante, quasi fumettistica. Le sequenze di apertura del film sono molto particolari e girate in modo da trasmettere un'atmosfera malsana, malata. Certo il budget è minimo ma Fulci si gioca bene le sue carte. Sottovalutato.
Davvero infelice questa regia (assieme a Sodoma's Ghost, curata direttamente da Fulci) inerente al poco ispirato ciclo, passato in televisione (con diffusione a dir poco caotica), presentato dallo stesso regista.
Si tratta di una versione moderna del mito di Barbablù: un uomo che sposa ricche (e brutte) donne, per poi ucciderle ed ereditare.
Il cast (di inguardabili attrici) sembra reclutato direttamente dai set di Nando Cicero e Brett Halsey appare incartapecorito, scomparendo dietro l'unica attrice interessante (Ria De Simone)... Improvvisato.
MEMORABILE: Il filetto di carne, derivato dalla prima "vittima" mostrata sullo schermo...
Nonostante il budget quasi inesistente Fulci riesce a tirare fuori un film perlomeno guardabile. La fotografia, gli scenari e alcune musiche sono di uno squallore notevole, ma Fulci punta tutto sull'ironia e sullo splatter e il film ci guadagna tantissimo. Bravo Brett Halsey, mediocri (oltre che decisamente brutte) le attrici. Non mancano le citazioni (Quarto potere, Velluto blu). Azzeccati i pezzi di musica classica ad accompagnare alcune delle scene più cruente. Godibile.
Bizzarro film-tv del regista romano che, nonostante una sceneggiatura delirante ed assolutamente scombiccherata, strappa qualche risata grazie ai riusciti e copiosi tocchi di umorismo nero che infarciscono la storia e alla bella prestazione di Brett Halsey. Considerato il budget ridotto all’osso e un plot abbastanza risaputo, Fulci riesce a fornire una discreta prestazione. In ogni caso non un film per tutti.
Piccolo gioiello dell' ultimo Fulci; certo non un'opera idonea a saggiare le sue qualità tecniche, quanto ideale testimonianza della crudezza e del divertentissimo humor nero (sempre autoironico ed autoreferenziale anche negli horror apparentemente più "seri" del regista) nonchè della sterminata cultura del compianto maestro. Bella prova del sottovalutato Halsey, da dimenticare tutto il resto del "cast".
Piccolo horror inedito di Fulci, girato back-to-back con Sodoma's Ghost. È ovviamente solo un divertissment del regista, quindi nulla di troppo serio e si vede. Fulci punta molto sull'umorismo nerissimo e sullo splatter sfrenato (alcune sequenze sono visivamente molto forti). Il solito Brett Halsey ce la mette tutta e crea un personaggio bizzarro e interessante. All fin fine il film è abbastanza trash, ma tuttavia si lascia guardare senza prendersi troppo sul serio.
Horror "crudo" di un Fulci minore che dà sfogo in modo aperto al suo humor nero. Il soggetto è davvero buono e avrebbe potuto eccellere se la regia fosse stata all'altezza; la scenografia è poverissima, ridotta ad un paio di stanze (vedi la stanza della bisca clandestina) e qualche esterno. La recitazione, eccetto quella del protagonista (davvero notevole), è su un livello basso.
MEMORABILE: La fettina al sangue iniziale e la musichetta
Povero Fulcione! Una storia piena di idee, magari non tutte di prima mano ma comunque interessanti, da una parte; e dall'altra una produzione miserrima. Va bene l'artigianato italico, la capacità di improvvisare e via luogocomuneggiando, ma qui si esagera. Peccato perchè il frullato (anzi lo sformato) di effettacci ultra-gore e di humour macabro funziona, e Halsey si rivela, seppur tardivamente, un bravissimo attore. Comunque dignitoso, il crepuscolo della carriera di Fulci ha visto di peggio.
Della visionarietà di L'aldilà o della Città dei morti viventi neanche a parlarne, ma se i film-tv horror degli anni 80-90 fossero stati tutti come questo... Fantastici i pezzi di musica classica che contrastano magnificamente con le crude scene di violenza. Davvero pessime (oltre che brutte e barbute) le attrici; si salva solo Brett Halsey, che interpreta fantasticamente un personaggio dalla personalità variopinta. Ottimo il dosaggio di humor nero inserito nel film, che contrasta con la violenza. Un film che mi è molto piaciuto. Altro che Demonia!
MEMORABILE: La donna barbuta mescola gli champagne e non vuole morire; La zampata al gatto; Il finale davvero bello nonostante lasci l'amaro in bocca.
Pensavo che Fulci fosse tanto intelligente da non abbassarsi a tali sciocchezze. Dato che il soggetto è zero, si è dato allo splatter (troppo). Gli attori recitano da cani e purtroppo non c'è niente di originale, dato che l'unico scopo è impressionare. C'è anche una scena che fa riferimento a Rosso sangue di D'Amato.
Bruttino se preso per quel che è, ma buono in rapporto agli altri film della serie. Fulci dirige sotto commissione di Caminito e ne esce un film strano, decisamente splatter nella prima parte (ma gli SFX sono scarsi) e piatto nella seconda. La fotografia ancora una volta è brutta nonostante una notevole cura nella scenografia, ma è meglio non fargli troppo le pulci a livello estetico (è per la tv!). Sceneggiatura elementare, attori mediocri (bravo però Halsey) inclusa l'insopportabile ed onnipresente Sacha Darwin, sorella della Schneider.
MEMORABILE: Gli inserti di commedia nera, che salvano capra e cavoli.
Fulci mixa Monsieur Verdoux al Lynch delle orecchie in un no-budget movie. Addirittura la pellicola inizia con un cartello uguale a Quarto Potere. Hasley è imbranato, il film va per i cavoli suoi, c'è tanto vorrei-ma-non posso. Aggiungo anche il sonoro del doppiaggio, puro '80 sound. Una cosa però traspare anche in questo film disgraziato; che Fulci, con tutti i suoi limiti l'amore per il cinema ce l'ha e anche in una robetta come questa, da quattro soldi, talvolta si sente la voglia di impressionare pellicola a qualunque costo.
MEMORABILE: Hasley che parla con la sua coscienza (una cassetta audio); il barbone che, benchè dilaniato è sopravvissuto. La De Simone canta opere in mutande.
Interessante riduzione fulciana del Barbablù col protagonista in questione che fa fuori le poco attraenti compagne perché giocatore incallito. Fulci dirige con un gusto votato all'eccesso e all'umorismo macabro che risulta ben riuscito. Gli effettacci alla fin fine seppur molto artiginali funzionano e si respira una buona aria morbosa. Bravo Halsey psicotico e il finale. Per chi ama il buon Fulci come me si divertirà.
Uno dei peggiori film di Fulci. Irritante, per la sua bruttezza. Una trama insulsa, scene splatter prive di un perché, avvenimenti che si susseguono senza una logica, senza suspance. Grottesco sarebbe il genere più affine per identificarlo. Un film da dimenticare che - purtroppo - ottiene l'effetto contrario sullo spettatore. Salvabile solo la parte incentrata sullo "sdoppiamento" della personalità.
Fine anni '80. In Italia il Genere era già bello che avviato sul viale del tramonto e le produzioni, in primis quelle horror, avevano a disposizione solo budget risicatissimi. Fulci però, alla povertà di mezzi a disposizione, riuscì ad ovviare innervando questa sua personale e splatterissima rilettura del Barbablu di Perrault (a sua volta ispirato alle gesta dell'aristocratico francese Gilles De Rais) di una folle vena grottesca e straniante. Halsey da prova di grande autoironia, interpretando un surreale prototipo nostrano dell'Hannibal di Hopkins.
MEMORABILE: Lester Parson che passa ripetutamente con l'auto sopra il corpo inerme e maciullato di un barbone che lo aveva ricattato.
Le restrizioni economico-produttive dell’ultimo periodo della carriera costringono Fulci ad un cinema bricolage che però acquista vigore e fascino grazie all’eclettico genio creativo e alla vena fantastica del suo autore: una dimensione parallela con ombre accusatrici à la Poe (“William Wilson”) penetra e condiziona l’assai concreto e “casalingo” hic et nunc di un Barbalbù antropofago, dando origine a un grottesco, onirico ibrido cosparso di humour nero e imbevuto di ripugnanti liquescenze gore. Bella la divertente (e divertita) prestazione di Halsey; essenziali e mirate le musiche di Cordio.
MEMORABILE: La gamba del cadavere che fuoriesce dal baule dell’auto di Helsey; i colloqui di Halsey con il suo doppio; la carne (umana) macinata.
Fra i film girati da Lucio Fulci per questa serie, forse questo è il migliore. Nonostante i tantissimi difetti la storia non annoia totalmente e Fulci cerca di "riempire" i minuti con scene inutili (esempio dove il protagonista deve far bere il veleno alla miliardaria). Non si poteva pretendere di più.
Poco da salvare in questo tardo Fulci televisivo. Nei primi minuti Fulci pone subito la sua firma con qualche scena orgogliosamente e artigianalmente splatter ma in seguito il film si affloscia e scivola nella noia in un tentativo parzialmente riuscito di mostrare l'angoscia del protagonista. Il colpo di scena finale poi non è proprio possibile considerarlo tale, secondo me nemmeno nelle intenzioni del regista. Di notabile solo qualche effettaccio e un riuscito (per chi apprezza) senso di perversione di fondo. Solo per i fulciani più incalliti.
Altro grosso passo falso di fine carriera per il grande maestro Lucio Fulci, che confeziona un'opera a forti tinte gore senza una minima cura della sceneggiatura. Si lasciano quindi apprezzare le scene splatter (ovviamente per gli amanti del gener) e poco altro. La scarsità dei mezzi non giustifica, a mio parere, un lavoro che sembra essere stato fatto "per riempimento" (ovvero tanto per fare). Pessimo.
Dal peggiore periodo del maestro Fulci una pellicola che pur essendo lontana anni luce dai suoi gloriosi film del 70 perlomeno non provoca le risate e lo scherno riservati ai vari Fantasmi di Sodoma o del Patrick al femminile. Surreale e visionario, è penalizzato dal basso costo e dal cast non certo eccezionale. Comunque vedibile.
Ultime gride fulciane dalla follia. Insieme a Voci dal profondo, resta il suo piccolo capolavoro che chiude una luccicante carriera. Lercio, grottesco, pervaso da un humour macabro caricaturale e eccessivo (forse troppo). Teste nel micronde, occhi enucleati a bastonate, motoseghe che smembrano carni, cannibalismo, porcilaie dell'orrore, donne orrende e disgustose da oltrepassare la misoginia e un finale onirico, spiazzante, infino surreale. Fulci ci va giù pesante, se ne infischia del buon gusto e regala momenti feroci, esilaranti e totalmente folli.
MEMORABILE: Il labbro leporino; La moglie soprano; Le terribili bastonate; I maiali che divorano il contenuto del secchio; La follia quasi comica di Halsey.
Nonostante il budget ridottissimo, Fulci si dimostra uno dei registi italiani maggiormente sottovalutati: alcune idee sono veramente geniali, divertenti e disturbanti. Certo il soggetto, dello stesso regista e gli attori non aiutano in questo caso ma è innegabile la genialità di alcune trovate, memorabile quella del pranzetto iniziale. Simpatica la musica che fa da sfondo alle uccisioni.
Insipido horror/thriller che non riesce minimamente a coinvolgere. Azione lenta, nessun sussulto tranne qualche scena splatter nelle prima parte, poi si scivola addirittura nel ridicolo involontario (almeno suppongo). Un Fulci decisamente in tono minore.
Se si parte con l'idea di voler vedere un horror nel vero senso del termine, si parte maluccio. Il giusto approccio per questo film ironico, umoristico, sarcastico, dovrebbe essere quello di non essere pretenziosi, ma di volersela spassare un'oretta. E' come se Fulci ci volesse lanciare il messaggio del "non prendiamoci troppo sul serio". Trama non male, splatter come se piovesse. Continuo ad amarlo, questo regista che spazia ovunque, sempre con un proprio stile, mai prevedibile.
Bislacco, sicuramente, con spunti d'ispirazione buttati a casaccio (da Welles allo Schlemihl di von Chamisso), attori scadenti e un budget da fame nera: miserabile, seppur non infimo. La forza malsana del cinema di Fulci rileva a tratti, anche se le crudeltà esibite sembrano più le esagerazioni compiaciute (e quindi gratuite) di un vecchio misantropo preda della propria maniera invece che impennate cruente al servizio di una storia.
C'è qualcosa di davvero buono in questo bizzarro e straniante horror fulciano. Lucio pone l'accento sul grottesco e sui toni da commedia nera esasperando il gore degli omicidi e i dettagli raccapriccianti. Peccato che dopo una prima metà più che buona si scivoli in una seconda dove il sangue viene drasticamente limitato e prende piede un ritmo da thriller che tende ad annoiare. Halsey è un bravo psicopatico e salva in parte dalla mediocrità il film. Altro elemento vincente il finale metafisico che riesce a suo modo a sorprendere. Quasi buono.
MEMORABILE: I primi delitti, fra motoseghe, bastonate in testa e facce che si sciolgono nel forno.
Nonostante i limiti (di budget e non) questo horror fulciano non risulta affatto disprezzabile. Halsey se la cava benissimo come protagonista e anche il resto del cast offre una recitazione perlopiù passabile (incredibile il personaggio interpretato dalla De Simone). Tra scene splatter e attimi di tensione c'è persino spazio per un po' di black-humor (il cadavere della De Simone che non sta fermo, i piedi della vittima nel bagagliaio ecc.). Riuscitissima l'atmosfera malsana che pervade la pellicola per l'intera durata.
MEMORABILE: Le brutte vittime che rendono il film ancor più straniante e al tempo stesso curioso e affascinante.
Florida, Usa. Un cinquantenne con il vizio del gioco (e del cannibalismo...) seduce signore non avvenenti per estorcere loro denaro. Siamo davvero di fronte a un Fulci con qualche buona idea in testa ma senza più soldi né intuizioni originali: al di là dello squallore della messa in scena (pare un film turco di quegli anni), si fatica davvero a credere che dietro la macchina ci sia uno dei più grandi maestri dell'orrore e non solo italiano. Qualche effetto truculento riesce in ogni caso a essere più o meno convincente.
Presa in considerazione la mancanza di budget e l'inserimento della pellicola in una collana piuttosto mediocre, questo lavoro di Fulci è un divertente exploit di cringe e cattivo gusto; praticamente un misogino dietro la macchina da presa intento a deridere difetti fisici delle dame, imbarazzi nell'arte della seduzione e condotte misere insite nel mondo delle scommesse. È un divertissement girato con pochi mezzi, ma le idee - persino surreali, vedi il gioco nel titolo - non mancano. Siamo, comunque, lontani dai fasti.
MEMORABILE: I cocktail invertiti (epilogo con il microonde); Il pasto ai maiali; La soprano schiaffeggiata; Il labbro leporino; L'ombra.
Il grande Lucio Fulci con un budget praticamente nullo riesce a tirare fuori un film più che dignitoso, capace di divertire e disgustare con una buona dose di splatter artigianale. Ci si discosta molto da altri horror del regista romano in quanto mescolato allo splatter c'è molto humor nero, tanto che il film a tratti risulta essere pure divertente. La trama è un po' sgangherata e zoppicante ma nonostante questo sta in piedi e non annoia. Visto il budget e il periodo storico in cui è uscito è difficile rimanerne delusi.
Le assurdità che fanno di questo film un guazzabuglio tra slasher e commedia, paradossalmente rappresentano proprio il cuore pulsante dell'opera, che altrimenti si sarebbe persa in una trama troppo scialba e sconclusionata, nonostante l'interessantissimo tema del doppio caro al regista (che però non trova, in questo caso, una giusta rappresentazione). Fulci ha fatto decisamente di meglio, ma la mano del regista, nella pochezza dei mezzi, si può vedere anche qui.
Sembra di stare in uno scherzo, ma il film è reale. Il grande Lucio Fulci pare ormai in caduta libera. Evidentissimo il low budget, che non giustifica però una sceneggiatura assurda e una storia senza senso. Momenti divertenti ce ne sono, tra donne mostruose, facce infilate nel forno e sangue a non finire. Ma c'è solo quello. Brett Halsey ce la mette tutta, è bravo ma il suo personaggio è demenziale. Per gli amanti dello splatter nonsense.
Il budget ridottissimo e la pochezza drammaturgica non riescono ad affossare del tutto questo piccolo splatter che forse fa virtù delle sue debolezze. Le insensatezze di una trama altalenante vengono incorniciate da una attraente e vibrante fotografia, mentre la regia disegna un serial killer totalmente patetico. Un film comunque mediocre, apprezzabile soprattutto dagli amanti del genere.
La ricerca dello squallore e del disgusto (o del "cattivo gusto") tocca apici notevoli in quest'opera di Fulci; peccato però che questo sia accompagnato dall'assenza di atmosfera e suspense che rendono un film horror qualcosa di più che un baraccone-mattatoio. Le donne bruttissime (o con difetti anche quando non lo sono), il pasto dei porci, il filetto umano, il microonde, e altre efferatezze in cui non vengono risparmiati particolari di gore estremo (marchio di fabbrica). Sul piano psicologico una doppia personalità, e poi la vena ironica. Confezione di bassa lega (come il resto).
MEMORABILE: Il titolo e la locandina (di qualità decisamente superiore a quella della pellicola).
Divertente horror di Fulci che, alle prese con un budget modestissimo, decide di puntare tutto sull'umorismo nero. Cita Quarto potere e Velluto blu, inserisce tocchi autobiografici (la passione del protagonista per i cavalli) e dà vita a un mare di personaggi assurdi (a partire da Halsey improbabile serial killer fino a tutte le ridicole vittime sacrificali). Siamo lontani dai suoi capolavori, ma nei limiti del prodotto ci si diverte, anche perché alcune morti sono veramente spassose (peccato che gli effetti speciali siano così scadenti). Il migliore della serie Lucio Fulci presenta.
MEMORABILE: Le assurde facce di Halsey alle prese con le vittime; L'incredibile uso dei valzer di in colonna sonora.
Il Maestro gioca una strana carta, nell’ambito del suo cinema. Lo splatter è presente, ma è evidente che il medesimo sia fatto un po’ in economia. Truce, in fondo, anche se condito con parecchia ironia, non sempre messa al suo posto. La vicenda risulta alla fine “circolare” ma in fondo si può arrivare disorientati e soprattutto un po' stanchi. Si mette mano al “weird” e questo è funzionale al prodotto; insieme al paradosso di certe situazioni, per creare qualcosa al di fuori dagli schemi, ma il rischio è quello di dar vita a un film sì torbido ma tendenzialmente anche confuso.
MEMORABILE: L'agente gli contesta la velocità eccessiva, ma non si accorge che la donna, seduta di fianco, è morta!
Uno dei migliori Fulci dell'ultimo travagliato periodo del grande regista romano. Ottima idea di base, contesto macabro, morboso ma anche molto ironico, al limite del grottesco. Sceneggiatura (volutamente?) confusa, splatter grezzo ma in abbondanza, Halsey è in formissima, una delle sue prove migliori in assoluto. Il Fulci di qualche anno prima con un budget decente ci avrebbe probabilmente regalato un piccolo gioiello ma va comunque bene così.
MEMORABILE: La donna barbuta; I maiali; Il finale.
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DiscussioneZender • 17/05/12 07:45 Capo scrivano - 10 interventi
Ricorda bene, Buiomega71, quando collega questo film al più riuscito Barbablù, coproduzione italo-franco-tedesca del 1972 musicata dal grande Ennio Morricone e co-sceneggiata da Maria Pia Fusco.
Taluni passaggi, tipo quello della donna cantante soprano, sembrano rispecchiarsi in ugual misura nelle due pellicole: in particolare nella stessa dose composta da ironia e macabra evoluzione del rapporto uomo-donna.
Ricorda bene, Buiomega71, quando collega questo film al più riuscito Barbablù, coproduzione italo-franco-tedesca del 1972 musicata dal grande Ennio Morricone e co-sceneggiata da Maria Pia Fusco.
Taluni passaggi, tipo quello della donna cantante soprano, sembrano rispecchiarsi in ugual misura nelle due pellicole: in particolare nella stessa dose composta da ironia e macabra evoluzione del rapporto uomo-donna.
Già, Undying, e la stessa cosa che mi venne in mente vedendo il piccolo, macabro, gioiellino fulciano. E trovo geniale quel finale che cita apertamente la "menomazione" fisica del "labro leporino" de L'Occhio Che Uccide
Adoro il film di Dmytryk (che ho sempre accostato, vuoi per le scenografie liberty, e per il gusto bizzarro, a gemme come L'abominevole Dr. Phibes e L'orribile segreto del Dr. Hichcock)
Sono del tutto d'accordo con te: il cast è sublime, la fotografia eccellente e l'ironia, pur trattandosi di un film dalle atmosfere tetre, non disturba ma rende ancora più straniante la pellicola. A me ha ricordato, per questa insolita commistione, anche Gran Bollito.
Saimo ebbe a dire: Negli extra del BD tedesco c'è un'intervista a Michele De Angelis che ho girato io insieme a quella per A bruciapelo.
Complimenti Saimo
HomevideoZender • 25/02/17 17:44 Capo scrivano - 10 interventi
Dunque, ho preso il bluray + dvd della XT video (ed. limitata a 666 copie) e siccome ho altri due dvd del film faccio un po' di confronti. La versione XT contiene il film in 1.33:1 e (tra gli extra) in 16/9, entrambe con traccia italiana e sottotitoli escludibili. Tra gli extra l'intervista a Michele De Angelis in inglese sottotitolata in tedesco (10'11"). La qualità del master è nettamente superiore alle precedenti, sia per il dvd (che ho utilizzato in quanto non riesco a mettere il bluray su pc) che per il bluray (non così differente come qualità rispetto al dvd upgradato).
DVD AVOFILM Durata: 1h21'24" (immagine al min. 18:14)
DVD EC ENTERTAINMENT ("A Touch of death")
Durata: 1h20'59" (immagine al min. 18:04)
DVD/BLURAY XT VIDEO ("When Alice Broke The Mirror"), immagini prese dal dvd.
Durata: 1h22'24"
immagine al min. 17:33
DVD/BLURAY XT VIDEO ("When Alice Broke The Mirror"), immagini prese dal dvd.
Versione 16/9 (compresa tra gli extra)