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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/11/11 DAL BENEMERITO SUPERVIGNO
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Supervigno 6/11/11 12:36 - 229 commenti

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Documentario girato da Wenders pochi giorni dopo la morte della Bausch, riesce nell'impresa di rappresentare quello che la grandissima ballerina e coreografa tedesca ha significato per la storia della danza (con scene significative delle sue opere), per i ballerini della sua compagnia (con interviste 'mutè e piene d'amore) e per la sua città Wuppertal (con i ballerini che danzano per la strada, sulla ferrovia monorotaia sospesa per aria, in una fabbrica solitaria). Doloroso, gioioso, profondo e amoroso. Come Pina.

Rebis 14/11/11 17:41 - 2331 commenti

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Lo schermo sprofonda nell'oscurità delle quinte e sul palco la telecamera libra, esplora le coreografie dei corpi, cattura i battiti, il sudore, le pulsazioni, la leggerezza del movimento. Nell'assidua reiterazione del gesto, il moto si svuota di significato e la danza si fa vertigine, emozione pura, disvelamento della bellezza dei corpi fuori dal dispotismo della parola. Un'alchimia estatica e materica che fonde il prodigio stereoscopico con l'appassionata sobrietà registica di Wenders, nel genio maestoso della Bausch. Una sintesi sbalorditiva. Obbligatoria la visione in 3D. Fondamentale.
MEMORABILE: La sagra della primavera; gli scorci cittadini usati come palcoscenico; il Cafè Muller; la pioggia battente sui corpi.

Cotola 17/11/11 23:53 - 9009 commenti

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Attraverso le splendide coreografie da lei ideate e "disegnate", uno struggente ed intenso ritratto di Pina Baush che rivive grazie all'amore di Wenders e dei suoi ballerini (che le dedicano ammiranti ed amorevoli interviste di rara brevità ed intensità) che ci regalano emozioni in grande quantità. La celluloide si fa carne e sangue ed è impossibile non lasciarsi travolgere ed ammaliare da corpi in movimento di abbacinante e straziante bellezza. E per una volta il 3D è pienamente funzionale allo scopo e non esornativo come al solito.

Paulaster 20/11/11 13:15 - 4389 commenti

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Quando un film si fa corpo, diventa materia e sussulto. Riunione in memoria di Pina Bausch, un atto di amore dei suoi ballerini storici, con piccoli cammei a lei dedicati. E d’intorno tanta danza, una cascata, anche visiva, di idee ed emozioni, girati dalla mano felicissima di Wenders. Per i neofiti sarà una scoperta di ciò che può rappresentare un movimento. Per gli appassionati, un doveroso tributo.

Schramm 27/11/11 13:47 - 3490 commenti

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Una tantum Wenders si preoccupa più del complemento oggetto e meno del proprio ombelico. Probabilmente se ne preoccupa anche troppo, rovinando spesso in un'agiografismo che ha del lezioso. Pur peccando di calligrafismo, l'opera in ogni caso rievoca meglio che può l'anima della Bausch e riesce nel non grato né facile compito di portare il teatro al cinema. Ma chi non ha la danza nel cuore e nel sangue, chi non apprezza la Bausch (o Wenders) o chi non la conosce punto, rischia di andare a sbattere contro il solito muro di noia crepato da qualche venatura di fascino. Augh!

Pigro 10/12/11 09:28 - 9634 commenti

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Emozionato omaggio alla memoria di Pina Bausch: lunghi bellissimi stralci dei suoi capolavori (in un sobrio e forse superfluo 3D), folgoranti lacerti di danza urbana, e pensieri dei performers dopo la sua morte. Ha il retrogusto di un’accorata elegia funebre questo non-documentario, straordinario nella riproposizione dei brani teatrali (tra cui rarissimi i pezzi d’epoca, “incorniciati”) e lagnosamente triste nei raccordi. Un film spettacolare ma malinconico, con tanta energia e senza gioia, il cui titolo più esatto avrebbe dovuto essere “Orfani di Pina”.

Caesars 6/11/12 08:57 - 3777 commenti

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Ammetto che, per me, non è stata facile la visione di questa pellicola. Soprattutto nella prima mezz'ora le immagini che scorrevano sullo schermo mi risultavano molto pesanti da seguire, poi sono riuscito ad entrare più in sintonia con lo spettacolo e, pur rimanendo momenti in cui la noia faceva capolino, ho incominciato ad apprezzare di più le coreografie che si susseguivano. Sicuramente si vede l'amore che il regista e i ballerini hanno per la Bausch e Wenders riesce nel non facile compito di traferire ciò sullo schermo. ***

Enzus79 27/09/14 09:54 - 2873 commenti

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Wim Wenders tributa alla coreografa e danzatrice tedesca Pina Bausch un buon documentario, che anche per chi, come me, è ignorante in materia risulta abbastanza godibile, specialmente per il forte impatto visivo che offre. Bella l'idea di far parlare i colleghi/allievi della Bausch solo con gli sguardi.

Manrico 14/03/16 23:58 - 95 commenti

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Avendo finito da qualche anno - a quanto pare - le scorte di bellezza a sua disposizione, Wenders la va a ritrovare nel lavoro di Pina Bausch, riuscendo a riportarne la forza e l'eleganza sullo schermo (in 3D per chi ha potuto al cinema). Tra vecchi frammenti e momenti danzati che si relazionano con il paesaggio urbano di Wuppertal (indimenticabile la sopraelevata), le testimonianze dei danzatori e lo sguardo benevolo di una Bausch che muore prima della fine del film. Pina meraviglia sempre, Wim per una volta se lo ricorda.

Reeves 13/08/23 14:19 - 2172 commenti

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Uno dei pochi casi in cui la dimensione tridimensionale non è solo un effetto speciale per catturare l'attenzione del pubblico, ma un elemento utile per mostrare fino in fondo le doti artistiche e la visione del mondo di Pina Bausch, porotagonista assoluta. Wenders si mette al totale servizio dell'artista, non insiste con considerazioni personali ma lascia pienamente campo a Pina e alla sua genialità.

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  • Discussione Rebis • 19/11/11 16:58
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Cotola sapevo che non te lo saresti lasciato sfuggire e che avresti anche apprezzato :)
  • Discussione Cotola • 21/11/11 15:19
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Ero già propenso a vederlo. Poi la tua segnalazione, quella di Supervigno, l'invito
    di un paio di amici, e l'incombere del Torino film festival, hanno velocizzato la mia andata al cinema. Molto bello e come detto, il 3D ha
    finalmente un senso.
  • Discussione Pigro • 10/12/11 09:42
    Consigliere - 1659 interventi
    Visto, finalmente! Mah, sarà per le aspettative molto alte e i pressoché unanimi commenti entusiasti, ma sono rimasto decisamente deluso da tutti i punti di vista. A parte le sequenze degli spettacoli, indubbiamente straordinari (gli spettacoli) e ben ripresi (e infatti al film ho dato 3 pallini e mezzo). Ma tutto il resto mi ha profondamente deluso: un'idea complessiva luttuosa, un omaggio funebre tristissimo, concepito da amici e ammiratori per amici e ammiratori... Viene fuori solo la sensibilità umana di Pina Bausch, senza che si capisca un'acca di quel che ha fatto nella danza (cioè lei è stata una sperimentatrice e rivoluzionaria: c'è un "prima" e un "dopo" Pina Bausch non solo nella danza ma nel teatro, come accade con pochi altri artisti della scena: è stata il Brecht della performatività moderna, e l'hanno trattata come un'anima delicata e aurorale portata solo dal suo cuore! Ma scherziamo?): praticamente inutile per chi non la conosce, se non per fargli vedere dei pezzi di spettacolo che fanno dire solo "che belli!". Per carità, ben venga almeno questo (e, infatti, per me il film è "notevole"), ma che ci volesse Wenders per fare l'omelia funebre a Pina Bausch... Insomma, sarà che conosco i lavori di Pina Bausch e quindi i pezzi degli spettacoli mi sono piaciuti ma non mi hanno sospreso se non nella qualità tecnica delle riprese, ma per il resto l'ho trovato davvero malinconico, triste, deprimente: per quanto dolore (della solitudine e dei rapporti umani) Pina Bausch abbia saputo descrivere nei suoi capolavori, non si meritava un film senza uno sprazzo di gioia e senza uno sprazzo di luce sulla sua qualità artistica (e non solo umana).
    Ah, e poi il 3D: sì, indubbiamente bello in alcuni momenti in cui i danzatori stanno in primo piano dando il senso di profondità, ma mi è sembrato piuttosto superfluo. Come hanno detto alcuni amici che erano con me, dopo la visione, l'effetto più forte del 3D era come le didascalie galleggiavano sullo schermo. Forse un po' drastico, ma efficace.
  • Discussione Greymouser • 10/12/11 14:34
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Sono d'accordo con Pigro in tutto e per tutto; anzi, se dovessi fare una recensione, attribuirei molto meno di tre pallini e mezzo. E' un lavoro troppo convenzionale per uno come Wenders, e - come ha detto Pigro - lascia un'impressione funeralizia poco giustificata. Riesce ad essere fin troppo agiografico, senza - nello stesso tempo - riuscire a rendere veramente onore alla ballerina scomparsa. Deludente.
  • Discussione Pigro • 10/12/11 14:46
    Consigliere - 1659 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    Sono d'accordo con Pigro in tutto e per tutto; anzi, se dovessi fare una recensione, attribuirei molto meno di tre pallini e mezzo.

    In effetti mi sono reso conto già stamattina che c'è uno squilibrio tra delusione (sul complesso del film) e giudizio "notevole" (dovuto soprattutti ai pezzi di danza). Adesso vediamo come si deposita nei prossimi giorni, per eventuali aggiustamenti di pallinaggio...
  • Discussione Rebis • 12/12/11 11:34
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Sono spiazzato da questi commenti negativi sul film... Per me Wenders non ha avuto alcuna pretesa analitica, critica o storicista sulla produzione della Bausch, ma ha operato una restituzione sensoriale della sua arte sfruttando al massimo il mezzo cinema: in questo senso il 3D è essenziale all'operazione. Voglio dire: io ho colto la rotondità dei corpi, la bellezza del movimento, la gravità, la matericità dell'acqua, della terra, dei tessuti come un film in 2 D non avrebbe mai potuto. E' un omaggio alla Bausch è che ne abbia colto "solo" (?) l'umanità non mi sembra un limite ma casomai un obbiettivo conseguito. Né ho riscontrato un'aria triste o funebre: mi è sembrato invece un documento vitale, affettuoso, ironico. Non conosco la Bausch a sufficienza per dire se sono state omesse cose sostanziali, ma sono uscito dalla sala entusiasta, con la voglia di guardarmi i suoi spettacoli, libero da giudizi critici o di valore, da appesantimenti specialistici, ma semplicemente abbagliato dalla sua bellezza. Per me è come se la Bausch avesse parlato attraverso la sua produzione e tanto basta. E poi davvero, il 3D, oltre ad essere qualitativamente perfetto (cosa che capita di rado...), mi è parso essenziale: non c'era una sola inquadratura che non fosse studiata in funzione della resa stereoscopica. L'esperimento di un documentario in 3D per me è riuscito quanto quello di Avatar nel cinema di finzione. Wenders ha fatto un lavoro egregio, ha saputo eclissarsi all'occorrenza e con grande discrezione dando, anzi (ri)creando per l'artista lo spazio cinema in cui esprimersi (ancora, di nuovo) liberamente.
    Ultima modifica: 12/12/11 11:37 da Rebis
  • Discussione Pigro • 12/12/11 16:40
    Consigliere - 1659 interventi
    Beh sì, che Wenders non avesse alcuna pretesa critica o storica non è certo un demerito: e infatti si tratta di un omaggio e come tale l'ho recepito. I problemi stanno altrove. Anzitutto, come scrivevo, una sensazione da "ricordi tristi fra amici che ricordano il morto". Un omaggio si può fare in tanti modi diversi e, almeno per come l'ho recepito io, questo era davvero un'elegia funebre.
    Poi, proprio in quanto "ricordi tristi fra amici che ricordano il morto", una sensazione di "riduzione" di Pina Bausch. Che so, sarebbe come se qualcuno facesse il film "Stanley", dedicato a Kubrick, e ci fossero solo tanti spezzoni dei suoi film e brevissime interviste ai suoi attori che ricordano di come il regista li guardava, o di come aveva colto una loro espressione, o di come era immerso nelle sue fantasie, o cose così... Fai finta di non conoscere Kubrick, dopodiché prova a pensare se un documentario come quello può aver senso: interviste sostanzialmente aneddotiche (per quanto emotivamente rilevanti per chi parla), che non fanno capire un'acca del perché fare un film su Kubrick anziché su Pinco Pallino, con l'unica ancora di salvataggio di lunghissimi spezzoni di suoi film.
    E infatti, come dicevo, l'unica cosa bella sono proprio i pezzi degli spettacoli (di cui, peraltro, non si capisce niente: quali sono? di che parlano? perché quelli e non altri? Ma, come dicevo, è l'effetto "album dei ricordi da sfogliare tra amici che ricordano il morto", e quindi non serve attardarsi a cercare di far capire agli altri).
    I pezzi sono proprio molto belli. Il 3D ha una buona resa, questo sì, ma sinceramente non mi è sembrato chissà che (forse da questo punto di vista hanno pesato le aspettative). L'effetto di "star dentro lo spettacolo" ha momenti di grande effetto, ma piuttosto limitati, e alla fine credo che anche in 2D non sarebbe cambiato molto.
    Come scrivevo, l'unica cosa che effettivamente ha valore nell'operazione di Wenders è la curiosità che può stimolare negli spettatori: vedendo quei pezzi di spettacolo, viene sicuramente la voglia di vederne ancora.
  • Discussione Rebis • 12/12/11 17:14
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    No, Pigro, spiacente, ma il paragone non regge. Che c'entra scusa, Kubrick ha fatto cinema in 2D e sono d'accordo, chissenefrega di rivedere spezzoni dei suoi film al cinema quando posso tranquillamente rivedermeli tutti a casa in dvd o alla prossima rassegna della cineteca. La Bausch ha fatto danza (e teatro) e Wenders ha deciso di catturarla con l'effetto 3D e di portarla al cinema: per me questo è il cuore dell'operazione, consegnare allo spettatore cinematografico un'esperienza inedita, unica. Per me, in questo senso, il risultato è pienamente riuscito.

    E non ci ho trovato nemmeno quell'atmosfera da cenacolo funebre, o da memento. Ripeto, per me il film è ironico, vivace, sorprendente anche nell'ambientare le coreografie della Bausch dentro scorci cittadini, aiuole, parchi, fabbriche e quant'altro. Le testimonianze non spiegano nulla, esprimono delle emozioni. Come le immagini. Non ho sentito il bisogno di sapere di che spettacolo facesse parte un singolo momento (comunque facilmente deducibile anche dai neofiti ascoltando con attenzione le testimonianze o leggendo i titoli...) perchè la bellezza dei gesti, dei movimenti, la ripetizione inesorabile delle azioni trascendeva qualsiasi contestualizzazione.
    Ultima modifica: 12/12/11 17:48 da Rebis
  • Homevideo Gestarsh99 • 31/12/11 09:22
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 22/02/2012 per Bim Distribuzione/Rai Cinema:

  • Discussione Cotola • 24/01/12 18:45
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Nomination per il miglior documentario