Faust - Film (2011)

Faust
Media utenti
Titolo originale: Faust
Anno: 2011
Genere: drammatico (colore)
Note: Il film viene proiettato in formato 4/3 e non in wide-screen per volere dello stesso Sokurov.

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/11/11 DAL BENEMERITO COTOLA
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Cotola 4/11/11 00:34 - 8998 commenti

I gusti di Cotola

Grandioso film di Sokurov che, oltre a deliziare l'occhio, stupisce per la prodigiosa maestria del regista russo di controllare una pellicola di grande complessità. Intriso di un profondo pessimismo, restituisce appieno l'idea della vita come vano e perpetuo errare; il protagonista si muove di continuo senza fermarsi mai, alla ricerca di punti di riferimento. Notevole anche la capacità di mettere in scena il marciume e il disfacimento dell'esistenza. Difficile, impegnativo, non per tutti i gusti ma in definitiva quel che si dice un'opera d'arte.

Rebis 19/11/11 16:26 - 2331 commenti

I gusti di Rebis

Masse di carni fumiganti e macerie umane, tavoli anatomici e carcasse in cui scovare il luogo dell'anima: un Ottocento saturo di lordura e miasmi, aberrazioni alchemiche (l'homunculus) quale limite ultimo del sapere umano. La costruzione geospaziale (dalle nubi alle profondità ctonie per poi risalire arrancando le aspre pendici montuose), l'allegorizzazione dei personaggi, l'ininterrotto tappeto dialogico che aliena il sonoro, creano una distanza insolubile tra spettatore e immagini che inclina alla pura contemplazione speculativa. Dubbie le sperimentazioni visive, alto il profilo filosofico.
MEMORABILE: La caduta nell'acqua. La percezione animica dell'amore. I demoni che attendono alla deflorazione. I geyser viscerali.

Saintgifts 29/11/11 00:25 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Alterna momenti di grande interesse visivo e concettuale ad altri faticosi per l'incessante fluire di parole e gesti e particolari non così indispensabili nell'insieme di un'opera di indubbia complessità, che esce senz'altro da schemi più conosciuti ma che entra anche in ottiche interpretative molto personali, che però non riescono a coinvolgere più di tanto. C'è bisogno di luci speciali e di inquadrature sghembe per arricchire e dare un certo tono ad un lavoro che avrebbe reso di più con meno sofismi visivi. Odore di Bergman qua e là.

Xamini 11/12/11 22:22 - 1244 commenti

I gusti di Xamini

Verdastro, maleodorante, claustrofobico nei suoi 4/3 e insopportabile negli spazi (mancanti) di tutti quei corpi strizzati di cui enuncia la sofferente fisicità. Faust di Sokurov è un lavoro di maestria in sede di regia. Un lavoro che reca in sé lo spirito del testo e lo conduce negli abissi più profondi dello spettatore, facendo leva sul suo fastidio e chiamando all'appello la sua indulgenza. Non privo di dolore l'assistervi.

Deepred89 18/12/11 23:40 - 3701 commenti

I gusti di Deepred89

Intenso e affascinante, ma faticoso e appesantito da inutili vezzi autoriali. Funziona il ritratto dei personaggi, così come alcune scene risultano ottimamente dirette e fotografate (particolarmente suggestive quelle dalla fotografia sovraesposta), ma l'eccesso di dialoghi fa calare un po' il ritmo narrativo e sposta il baricentro della trama nell'ultima parte, romantica e folgorante. Ottime performance attoriali, con Anton Adasinki splendidamente repellente. Funereo e vagamente malsano; peccato solo per gli evitabili narcisismi.

Puppigallo 30/01/12 12:01 - 5250 commenti

I gusti di Puppigallo

Pellicola che dà (non sermpre in dosi elevate), ma che pretende anche molto (esige pazienza, riflessione e un generale rallentamento delle funzioni vitali per adattarsi alla narrazione). I due protagonisti sono di forte impatto; e i loro scambi costituiscono linfa vitale in un racconto che esprime sempre lo stesso concetto, con l'uomo nelle mani del satanico individuo ridotto a parodia di un essere umano, irriso e scacciato, ma capace di trasformare l’Uomo stesso in marionetta, beandosi del risultato. E' una lenta agonia, una discesa nell'oblio di chi viveva già con disagio e senza speranza in un mondo di squallore e ignoranza.
MEMORABILE: "La morte, il prete e io...un morto di fame"; "L'anima...se ne può fare a meno. Perchè complicarsi ogni cosa?"; L'omunculus; Lapidazione con sorriso.

Cloack 77 4/05/12 17:18 - 547 commenti

I gusti di Cloack 77

Sokurov parte dalla “follia” depressiva o dalla sete di conoscenza del protagonista per poi procedere non nel disegno della caduta verso l'abisso, ma accompagnando Faust alla conoscenza del potere, del possibile nell'inconoscibile, della fascinazione per la “possibilità”. Faust è condotto all'omicidio, è depresso, è inerme al cospetto del destino prossimo al compimento e invece conosce la “possibilità” di sfuggire alla giustizia, d'inseguire una “conoscenza” inquietante, di “corrompere” un amore esclusivamente fisico.

Galbo 6/05/12 10:54 - 12372 commenti

I gusti di Galbo

Film complesso ed affascinante, il cui limite e' l'evidente autocompiacimento dell'autore. La visione e' volutamente disturbante ma non si puo' non rimanere colpiti dalla grandiosita' della messa in scena e dal raffinato e realistico gusto fotografico, tale per cui alcune scene sembrano tratte di peso da certe opere pittoriche.Ottima la prova degli attori.

Harrys 29/08/12 20:39 - 687 commenti

I gusti di Harrys

Pedante nell'accezione positiva del termine (coniata da Sokurov). Vintage, retrò, con una fotografia particolarissima e delle ottiche eufemisticamente coraggiose. Scomodo, angusto, onirico, trascendentale, claustrofobico, inquietante, goffo, ammaliante, indigente, malsano, immaginifico... Cinema finissimo e rarissimo. L'esserne usciti con la palpabile sensazione di non averne afferrato la pachidermica interezza deprime e allieta in una compenetrazione micidiale. Quarto d'ora finale da standing ovation. Oltre, altrochè... *****

Nando 10/03/13 23:56 - 3806 commenti

I gusti di Nando

Un Faust realizzato in maniera encomiabile, con forti tinte teatrali miscelate alla tetra fotografia e al disturbo imperante. L'opera appare torbida ma al tempo stesso poeticamente disturbata e regala dialoghi, doppiati, di alto livello. Cast appropriato. Da vedere con cautela ma con piacere cinematografico per gli esteti.

Johannes Zeiler HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Cosa abbiamo fatto per meritarci questo?Spazio vuotoLocandina PsicosiSpazio vuotoLocandina Aiuto ho ristretto i miei amiciSpazio vuotoLocandina Il re degli scacchi

Pigro 12/03/13 09:19 - 9623 commenti

I gusti di Pigro

Non c’è la sete di sapere nel desiderio di questo Faust, ma semmai l’irrequieta angoscia di un testimone del declino, ugualmente scettico verso fede e scienza, calato nel marciume verdastro di borghi angusti, spinto solo dalla fame e dalla brama di una ragazza. La folgorazione visiva che calibra spazi (in magnifiche location) e incessanti movimenti degli attori si sposa con i raffinati dialoghi logorroici tra lo scienziato e il demoniaco usuraio. E s’insinua fastidiosamente un lugubre fascino per la vertigine dell’assoluto e della saturazione.

Didda23 16/03/13 14:04 - 2424 commenti

I gusti di Didda23

Interessante sia la scelta stilistica dei due terzi che evidenzia una serie di inquadrature sbilenche, sia la fotografia caravaggesca del francese Delbonnel, che gioca straordinariamente con giochi magnetici di luci ed ombre. Peccato che la sceneggiatura sia poco accessibile per via di continui riferimenti a un humus filosofico per nulla immediato e ciò compromette l'attenzione per via di un sovraccarico informativo (accentuato dalla logorrea dei protagonisti) che genera una disaffezione che sgorga in un oceano di noia. Mattonata.

Ryo 21/12/13 00:16 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Ennesimo adattamento cinematografico del "Faust" reso famoso da Goethe. Film dai toni grotteschi e surreali, uno stile scarno di qualità e tecnica, anche se ha un ottimo contributo nel reparto dei costumi e del trucco che lo rendono molto realistico, anche in termini di location. Regia molto particolare, quasi a mostrare un mondo a sé, in cui tutti i personaggi sono pazzi tranne Faust, che non sembra rendersi conto di essere l'unico "normale", trovandosi in ogni momento a proprio agio. Film alquanto fuori dagli schemi, molto impegnativo e ben recitato (specialmente Stefan Weber nel ruolo di Mefistolfele).

Schramm 1/04/15 20:58 - 3490 commenti

I gusti di Schramm

Sokurov come Zulawski sulla luna o sott'acqua, impregna il proprio agere cinematico di secoli di pittura, filosofia e letteratura, scola Goethe con Hobbes e un mal inteso Tarkovskij, ne spariglia la matrice con copernicane rivoluzioni narrative. Colto da parnassiana febbre, compone ogni inquadratura come se fosse quella definitiva a tramutare in statue di sale i fruitori e far sprofondare il cosmo. Tutto molto bello, tutto Oltre. Ma a spuntarla sulla malia è un'assoluta refrattarietà, non già per tedio, ma per la snobistica prosopopea invalidante anche i più sublimi momenti da saluto militare.

Bubobubo 24/10/18 11:51 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Chi già conosce le pregresse vicende cinematografiche di Sokurov sa bene che i suoi film non sono per tutti, non arrivano a tutti e non si prestano a essere visti in ogni occasione. Nuove vette di intransigenza si toccano con la sua versione del Faust, visivamente mozzafiato (l'uso di cromatismi sulfurei: i due terzi; alcune scene, poi, specie in presenza dell'angelica Izol'da D'jachuk, sono quadri in movimento) ma tematicamente complessa e di pesante fruizione, sebbene il lungo finale carnevalesco e allegorico valga da solo la visione.
MEMORABILE: Un raggio di sole colpisce il volto di Margarete, trasfigurandolo di luce: tempo e spazio si cristallizzano, immoti, estatici.

Buiomega71 10/12/22 01:30 - 2899 commenti

I gusti di Buiomega71

Sorprende l'incipit che pare un marcissimo Frankenstein ultragore (il cadavere eviscerato con cura certosina), poi Sokurov, in preda al delirio, sbanda in una logorrea insopportabile e snervante, tra un pseudo Julian Beck, mostri e mostricciattoli parayuzniani/gordoniani, tira in ballo 2001, non ha pudore a scadere nel ciceresco (Faust che alza le sottane a Margarete, il diavolo che va a defecare in chiesa), e chiude con esseri deformi che paiono usciti da Catastrofe e un ade post atomico dagli influssi pasoliniani. Rari squarci visionari in una straordinaria baracconata d'autore.
MEMORABILE: La Schygulla che si aggira come una povera demente; Wagner che annusa i calzini di Faust (mah!); La paziente con l'uovo infilato lì (doppio mah!).
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Didda23 • 16/03/13 22:27
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Per me la tecnica è fondamentale, ma in questo caso specifico la sceneggiatura è talmente greve da " annebbiare" anche le immagini. Confermo, visivamente è ricercatissimo.
  • Discussione Pigro • 17/03/13 11:13
    Consigliere - 1658 interventi
    Sokurov è una gran palla, non c'è ombra di dubbio (io non lo sopporto, almeno per quel che ho visto finora), eppure su questo Faust concordo con Rebis: noioso ma notevole, o meglio affascinante e ipnotico.
    Il problema del tecnicismo sta nella sua gratuità o necessità: ebbene, qui lo stile di Sokurov ha perfettamente senso rispetto a ciò che sta raccontando. L'immagine, lo stile di narrazione concorrono a dare visivamente quel senso della vertigine e del mistero che le parole contengono: dopotutto parliamo di qualcosa (il rapporto tra l'uomo e l'ultraterreno) che non può essere avvicinato con i normali strumenti della ragione e della chiarezza. E non è neanche necessario seguire tutto, capire tutto, vedere tutto: secondo me, in questo film ci si può anche perdere, assopire, annoiare, senza che sia intaccata una sola briciola del suo senso e della sua interezza (del resto, se togli un pezzo all'assoluto, continui ad avere l'assoluto: ed è proprio di assoluto che qui si parla). In questo senso, i dialoghi infiniti tra Faust e diavolo (o sua incarnazione) arrivano a lambire l'effetto del mantra, quasi non li ascolti più, così come le immagini quasi non le vedi più: l'importante è che ci sei e che ti senti risucchiato in questa vertigine (ed ecco, forse, il senso più epidermico del 4/3), che ne fai parte, e che alla fine ne esci stordito, perfino incapace di riferire ciò che hai visto o sentito. In questo senso, è un gran bel film. La mia ultima frase del commento si riferisce proprio alla sensazione che ho provato: "s’insinua fastidiosamente un lugubre fascino per la vertigine dell’assoluto e della saturazione". E di fronte a questo, anche se mi sono annoiato, anche se non ho seguito tutto, anche se ho trovato Sokurov - come sempre - saccente e spocchioso, alla fine non riesco a non riconoscere che questo film rappresenta una vera esperienza di visione (e uso "visione" in tutti i suoi sensi possibili, sia chiaro).
  • Discussione Rebis • 17/03/13 19:42
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Credo proprio che Sokurov mirasse a quello che dici Pigro, ad un magma visivo, percettivo, continuamente decifrato dal testo letterario. E penso che in questo caso sia arrivato molto vicino all'effetto sperato. Poi si sa, c'è della noia nella bulimia :)
  • Discussione Didda23 • 17/03/13 23:20
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Complimenti per la bella analisi, Pigro.
  • Discussione Schramm • 1/04/15 01:02
    Scrivano - 7693 interventi
    io sono invece rimasto del tutto refrattario a tanta compiaciuta spocchia. resto dell'idea che sokurov è rimasto rovinato dai buoni maestri e che l'essere stato allievo di tarkovskij gli ha malamente dato alla testa.

    per quel che mi riguarda, malgrado la sensazione di aver assistito a una sorta di zulawski che procede a passo lunare e alcuni due brevi istanti, fascinazione sottozero, e un prolasso scrotale indescrivibile. la sensazione è quella di aver ingurgitato catrame a ettolitri, e tutto questo sublime senso di assoluto non mi è proprio arrivato se non sotto forma di tedio, quello sì tutt'altro che relativo. e dopo quest'ennesimo tentativo di fare la pace con sokurov, alzo bandiera bianca e dico addio per sempre a quel che sarà il suo cinema a venire.
  • Discussione Rebis • 1/04/15 11:41
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Anche per me Sokurov è nella lista degli autori archiviati in via definitiva: Faust in fondo me lo sono fatto piacere, ma il suo cinema non è proprio cosa per me.
    Ultima modifica: 1/04/15 11:44 da Rebis
  • Discussione Schramm • 1/04/15 13:11
    Scrivano - 7693 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Anche per me Sokurov è nella lista degli autori archiviati in via definitiva: Faust in fondo me lo sono fatto piacere, ma il suo cinema non è proprio cosa per me.

    ti sono sodale al 101%, ma tengo a precisarlo, non è una questione di sola noia (che s'è fatta sentire eccome): riconosco grandezza all'opera, capisco l'intendimento filosofico che sta dietro e ammiro anche il modo in cui la matrice di goethe è stata ricodificata e narrativamente sparigliata, e comprendo tutti i motivi di chi l'ha ammirata e magnificata, ma è la prosopopea che sta dietro che mi catapulta anni luce lontano dall'opera, è tutto lo snobismo che la impregna pari merito ai secoli di pittura e filosofia e letteratura che non ho tollerato e che mi ha fatto prendere le debite distanze anziché farmi diventare una statua di sale.
    Ultima modifica: 1/04/15 13:12 da Schramm
  • Discussione Rebis • 2/04/15 13:01
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Sono con te su tutta la linea, anche se nel caso specifico, vuoi per la matrice letteraria, vuoi per la bellezza figurativa, ho sofferto meno l'ipostazione autoriale rispetto ad altri film di Sokurov - davvero indigeribili - e riconoscerne il valore (oggettivo) mi è costato uno sforzo relativo.

    Sarebbe interessante stilare la lista dei "registi archiviati" anche se temo che darebbe adito a scontri e aspri diverbi...
  • Discussione Buiomega71 • 10/12/22 10:09
    Consigliere - 25892 interventi
    Durante la visione di siffatto capolavoro osannato dai critici (e ti pareva) , mi sovveniva l'equazione che ci sono due tipi di trivialità scatologica: quella di Boldi e De Sica liquidata, con disprezzo dai più, come di bassa lega e quella di Sukorov, poetica e raffinata.

    Per il sottoscritto le scoregge sono scoregge, sia che le produca Boldi in Natale in India o il Mefistofele di Sukorov, due pesi, due misure.

    L'impressione e che il Faust del regista russo viaggi sui binari equi di Neri Parenti, per non dire nandocicerschi

    Mefistofele (che sembra il Julian Beck di Poltergeist 2, ma con molta meno inquietudine e repellenza demoniaca e più vicino alla macchietta) scoreggia nel tugurio di Faust, una paziente su con l'età, che ansima goduriosa, si infila un uovo proprio lì, Wagner, l'assistente idiota di Faust, annusa beato i calzini appena sfilati di Faust stesso, Faust , nella lavanderia, alza le sottane a Margarete come farebbe Alvaro Vitali nei Pierini, apoteosi marianolaurentesca con Mefistofele , in preda a mal di pancia, che va a defecare in chiesa, ripetuti calci nel sedere come nelle comiche mute, blasfemie decamerotiche da quattro soldi con Mefistofele che limona con un crocifisso e con la statua della Vergine Maria, ridicoli sottintesi omoerotici, Faust e Mefistofele che sembrano sempre più Gianni & Pinotto in un'ininterrotta, asfissiante, insopportabile e snervante logorrea che, dopo un po non si segue nemmeno più, da tanto prenda per sfinimento, l'inutile e demenziale parentesi con il russo sulla carrozza (che puzza pure lui, guarda caso), quella ancora più nonsense all'osteria.

    Un coacervo di grandissimi momenti da commediaccia di bassa lega, spezzati da rari momenti di indubbio fascino visivo (Faust e Margarete che cadono nel fiume, il volto Margarete che si "blocca" sullo schermo come il neonato di 2001, e il respiro di Faust identico a quello dell'astronauta Bowman, Faust nella camera di Margarete con i mutanti stile Catastrofe che sbucano dagli armadi o spiano dalla finestrella, il finale in una ade post atomico dagli influssi pasoliniani), che cozzano con le picaresche idiozie dei due protagonisti.

    Inicipit straordinario, una sottospecie di Frankenstein marcissimo e ultragore da rivaleggiare con Paul Morrissey (il cadavere eviscerato con cura certosina) con cascami di interiora cadaveriche degne del Giorno degli zombi , poi Sokurov, in preda al delirio, ci infila dentro mostri e mostricciattoli parayuzniano/gordoniani (Mefistofele modello barone Harkonnen alla lavanderia, oggetto di scherno delle donne, con battutacce a doppio senso, il disgustoso homunculus sottovetro che pare uscito da uno z movie di Charles Band), sottogilliamate (l'immensa copertona con le ricchezze di Mefistofele e la ricerca delle monete d'oro in mezzo a polvere e giganteschi ratti), la Schygulla che si aggira come una povera demente per tutto il film, Faust traghettato da Mefistofele in avventure più o meno serie come lo Scrooge di Dickens e fastidiose inquadrature sghembe a sottolineare la perdizione di Faust con espressioni e azioni da perfetto imbecille.

    La satira dissacrante e il surrealismo provocatorio jodorowskyano/bunueliano fanno cilecca nelle mani dell'autore russo, che più che spocchioso mi è parso cialtronesco e goliardico, pur dotato, innegabilmente, di certo talento visivo (assai sprecato). E più che una mattonata tarkovskijana (che sarebbe stata il male minore) lo trovato, in parecchi frangenti, davvero stupido (con rispetto parlando).

    In definitiva una straordinaria e pagliaccesca boiata d'autore.
    Ultima modifica: 10/12/22 14:48 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 10/12/22 10:32
    Consigliere - 25892 interventi
    Il dvd edito da Cecchi Gori

    Formato: 1.37:1
    Audio: italiano, tedesco
    Sottotitoli: italiano e italiano per non udenti
    Nessun extra
    Durata effettiva: 2h, 13m e 50s

    Immagine al minuto 0.36.45

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images63/dvd-snapshot-00-36-44-2022-12-10-10-30-43.jpg[/img]
    Ultima modifica: 10/12/22 16:16 da Zender