Crimini: La doppia vita di Natalia Blum - Film (2009)

Sofisticato, complesso, cerebrale (anche un po' troppo, a iniziare dal titolo Kieslowski... iano), ma immediatamente godibile. Il mistero è quello della vera identità di una bellissima donna, autrice di un manoscritto che narra di delitti troppo simili a quelli che realmente si verificano in quel di Bari. E uno sventurato editor è irretito in un circolo vizioso di rimandi e di rifrazioni tra finzione letteraria e vita reale. Molte suggestioni hitchcockiane nel racconto di una vertiginosa ossessione, fondamentalmente un melò che felicemente incontra... un giallo all'italiana. Ottimo.

In una Bari inconsueta un editore impazzisce per ritrovare un'aspirante scrittrice... Notevole storia con un Solfrizzi inedito e una bellissima Anita Caprioli di cui anche lo spettatore vuol cogliere il mistero. La storia si fa seguire anche se ha un buco pazzesco (il vetro rotto e l'indifferenza di Natalia- Gloria). Rimandi al Maestro e ai suoi personaggi che inseguono il femminile. Consigliato.

La morbosa ricerca di realtà differenti si estrinseca pienamente in questa bella trasposizione della Negri. L'immergersi è pratica molto più eccitante quando assume i connotati della catabasi accidentata e rischiosa. Solfrizzi lo fa e con lui chi guarda, tracciando un sentiero dalle innumerevoli diramazioni: drammatiche, gialle quando non erotiche. E la bellezza delle ambientazioni, spesso sferzate dal vento e bagnate dalla pioggia, fa il resto. La morte e la vita si scambiano i piani visuali e la mente vacilla in preda all'immaginazione...

Insomma... se da un lato la genuinità e i pochi mezzi pagano, conferendo al film quasi un sapore rétro e misterioso (possono in parte rimandare a lavori minori di Argento), dall'altro va ammesso che le forzature sono parecchie e gli stereotipi pure. Non fa impazzire nemmeno a livello recitativo, anzi. Scorrevole, guardabile, ma i gialli buoni sono altri.