Vista la tanta attesa (erano anni che se ne parlava) ed il coinvolgimento di Spielberg, non si può non parlare di una (almeno mezza) delusione. La montagna partorisce il classico topolino, fornendo allo spettatore una storiellina per ragazzi vista migliaia di volte e che coinvolge poco. Divertimento troppo contenuto e pochi i momenti scoppiettanti e da ricordare. In ogni caso gradevole se non vi aspettate troppo. Il finale aperto prelude ad un possibile sequel. 3D poco usato e per giunta scadente ed inutile.
Nonostante inseguimenti rocamboleschi e spettacolari, quest'operazione Spielberghiana rischia di lasciare quasi indifferenti, soprattutto a causa del protagonista, a dir poco insignificante. Ma non è solo quello. E' proprio lo spirito di questo prodotto animato che non affascina. Non parliamo poi dei due agenti dementi alle prese col caso del ladro di portafogli, o dello sceicco (praticamente Lucio Dalla). Il migliore è il capitano "di lungo sorso", anche se finisce per essere ripetitivo. Graficamente, seppur 3D, è comunque piuttosto attinente al disegno. Vedibile e nulla più.
MEMORABILE: La scena in cui l'aereo precipita, l'arrembaggio e l'inseguimento del falco con le pergamene (tutto il resto l'ho sopportato a fatica).
Dopo i pessimi tentativi di Zemeckis, ecco Spielberg e Jackson alle prese con la tecnica motion capture per la trasposizione cinematografica da sempre sognata dal regista di E.T. Il risultato è visivamente strabiliante: la cgi lascia a bocca aperta così come la cura maniacale per ogni dettaglio. I riferimenti alla saga di Indiana Jones non stonano, anche se li l'operazione era meno studiata a tavolino. Il ritmo è indiavolato, ma le lunghe sequenze d'azione annoiano presto. Indovinate alcune caratterizzazioni, strepitosi Haddock e il cagnolino Snowy.
Sembravano, per me, tornati i tempi di Supergulp, quando sono andato a vedere il film di Tin Tin. Il personaggio di Hergé non era certo il mio preferito, fra la vasta gamma di fumetti e cartoni di quella trasmissione Rai, ma lo guardavo lo stesso. La pellicola di Spielberg recupera parte del fascino di quegli albi, anche se segue la frenesia tipica dei film di Indiana Jones. Come da copione, l'unico serio del gruppo è Tin Tin; spassosi i due detective Doupont, il capitano Haddock e il cane Minou. Tin Tin noioso, Haddock eccezionale. Due e 1/2.
MEMORABILE: Capitano Haddock: "Per mille milioni di balenotteri!"
È una tecnica che permette "riprese" e "movimenti di macchina" senza limiti, precisi al millimetro ed esagerati senza paura di strafare. Tutto è permesso per la spettacolarità e il mantenimento del ritmo. Quello che manca, semmai, è il coinvolgimento emotivo: si rimane piuttosto freddi ad aspettare il momento della soluzione dell'azione e della vicenda stessa. I messaggi sono amicizia, lealtà, coraggio e intelligenza, anche se il fine, discutibile, è comunque ottenere ricchezza.
Le mirabolanti avventure del giovane fotoreporter alla ricerca di un tesoro nascosto. La storia è abbastanza consueta, con momenti adrenalinici ed altri gioviali. Il punto di forza è l'ottima animazione che regala momenti mirabolanti, primo fra tutti l'inseguimento in motocicletta in terra d'Africa. Simpatici i comprimari primi fra tutti i due investigatori.
Brutta, bruttissima trasposizione in motion capture di uno dei migliori fumetti di sempre. Nonostante il sontuoso cast artistico e produttivo alle spalle, il personaggio e tutto il contesto vengono letteralmente snaturati e troppo modernizzati. Tanto da farla quasi diventare un'avventura con ambientazioni dark, esattamente ciò che Tin Tin non è mai stato, vista l'eterna solarità dei colori, degli ambienti e delle caratterizzazioni dei personaggi. Pessimo il personaggio di Haddock, non solo irritante ma anche erroneamente affidato a Serkis.
Buon film, basato sulle novelle di Hergé Steven Spielberg che ne ha fatto una storia divertente e abbastanza coinvolgente, anche se le scene d'azione sono un po' troppo lunghe e ripetitive. Simpatici i due investigatori doppiati in originale da Simon Pegg e Nick Frost, buona la colonna sonora di John Williams.
Passo falso di Re Steven. A parte che il personaggio non mi entusiasma (troppo datato e odioso a mio parere), il film non sembra avere una direzione chiara da prendere: è un avventuroso per adulti (con roboanti scene action alla Indiana Jones) o un cartoon raffinato per bambini (le scene dei ricordi del capitano)? Mai capito che senso abbia poi prendere fior di attori e seppellirli sotto il (pseudo) disegno di questo tipo di film. La trama comunque avvince poco e ben presto si comincia a guardare l'orologio (bestemmia per Spielberg!).
Gli mancano troppe cose, per essere un buon film. Azzecca forse la cosa più difficile (centra infatti l'attore protagonista), ma fallisce nel presentare i ruoli di contorno: né i buoni hanno la necessaria simpatìa, né i cattivi hanno la necessaria affascinante ribalderia. Così resta una storiella per bambini, con pochi colpi d'ala e con la perenne sensazione del "già visto". Certo, alcuni momenti sono visivamente affascinanti, ma ci si attendeva molto, ma molto di più.
Un film che meriterebbe un doppio giudizio: quello sul versante tecnico, ampiamente positivo. Spielberg scegli probabilmente la migliore tecnica possibile per portare sullo schermo il personaggio di Tintin, con gli attori giusti, una straordinaria (e non scontata) fluidità di immagini e un'ambientazione pienamente soddisfacente. Non si può negare che la storia sia invece un pò deludente, specie per il pubblico adulto. Su questo versante si poteva osare di più. Bicchiere mezzo pieno, confidiamo nel sequel, se ci sarà.
Animazione di altissimo livello, con un brillante lavoro di regia e un raffinato montaggio tali da rendere le scene accattivanti. La trama inizia brillantemente e in maniera appassionata con un bizzarro personaggio misterioso e un giallo da risolvere. Più avanti diventa una comune avventura a ostacoli e inseguimenti, perdendo un po' di originalità ma recuperando con la forza delle scene d’azione, specie il lungo inseguimento in piano sequenza (davvero spettacolari, seppure non prive di esagerazioni).
Il giornalista dal volto infantile protagonista di un'avventure movimentata ma di routine popolata da personaggi di non travolgente simpatia (o malvagità per quanto riguarda i cattivi), inaspettatamente meno ricca di sense of humor di un Indiana qualsiasi. Quanto alla tecnica di motion capture, suscita reazioni contrastanti: si notano i progressi fatti dai tempi di Polar Express che consentono movimenti più fluidi nelle scene d'azione, ma la fissità dei volti continua a comunicare uno spiacevole effetto uncanny valley. Non sgradevole ma deludente, considerato il nome del regista.
MEMORABILE: Il deserto che diventa mare in tempesta; La battaglia tra le due navi.
Film innegabilmente spettacolare che è abbastanza lontano dallo spirito avventuroso del fumetto, sì, ma rimanendo sempre improntato a un rigoroso realismo, mai sopra le righe. Insomma, Tintin non è un Indiana Jones, anche se viene considerato una sorta di suo precursore. Non del tutto riuscita la trasposizione in CG di alcuni personaggi (Haddock su tutti, dalla strana fisionomia volpina, o gli eccessivamente clowneschi Dupont/Dupond).
MEMORABILE: Il cameo di Hergé nei minuti iniziali.
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E' stata utilizzata la tecnica chiamata motion capture, ovvero una tuta a sensori indossata dall'attore, grazie alla quale è stato creato su di lui il personaggio, trasformandolo in un prodotto animato.
Automaggio a Lo squalo Il ciuffo di TinTin fende l'acqua come la pinna del noto e implacabile predatore.
HomevideoGestarsh99 • 27/11/11 15:25 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in Edizione Speciale (Blu-Ray 3D + Blu-Ray Disc) dal 20/03/2012 per Sony Pictures: