Cincin... cianuro - Film (1968)

Molto spassoso e più commedia che spy-movie o altro. Tutti bollono nello stesso brodo per arricchirsi presto, bene e a tutti i costi, al punto che non si distingue più il criminale incallito, ortodosso e che agisce da solo da quello che invece si presta al doppio gioco. Nel colpo ci sono parti molto prevedibili, ma certi strumenti come il megatrapano circolare, la disinvolta uscita in costume dei banditi e infine l'infarto del gioielliere con quel che segue sono brillanti e degni di nota. Se più di tanto non morde, non demerita neanche...

Parodia dei noir à la Rififi internazionale e degli spionistici: la Maryl fa il verso alle avventuriere in gonnella e alle femme fatales, Mitchell si chiama “Al Rubino”, mentre Harris (doppiato da Pino Locchi) e le musiche di Rustichelli si danno un’aria bondiana... La trama, rocambolesca ma inconsistente, si lubrifica grazie a simpatiche battute che più di una volta giungono a segno. Durante la super rapina in banca compare, nel ruolo di una guardia, Lino Banfi.

Gastaldi in uno dei suoi cimenti dietro la macchina da presa sceglie il giallo-rosa declinato come heist-movie. Divertito e divertente, gioca coi cliché del genere inscenando un furto ingegnoso e ben coreografato, però impernia tutto sulla bionda consorte che ha il fisico ma non il carisma comico necessario. In ogni caso gradevole.

Gastaldi, alla seconda esperienza come regista, approccia il genere del "colpo perfetto" con leggerezza decidendo di non prendersi troppo sul serio e dando al suo film un tono spensierato. La trama è tutto sommato abbastanza lineare, senza tanti ribaltoni; in particolare è lo svolgimento della rapina al caveau, nonostante qualche passaggio proprio non chiaro, a essere davvero coinvolgente e ben ritmato, caratteristica che nella mezz'ora finale tende a perdersi. Rustichelli nella colonna sonora riprende spesso e volentieri tonalità bondiane.