Lo strizzacervelli - Film (1988)

Lo strizzacervelli

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tratta dall'omonimo romanzo di Ken Kolb, una farsa sul mondo della psichiatria con un grande cast ma una pessima sceneggiatura, che non riesce mai a sfruttare quanto di buono si sarebbe potuto ricavare da un soggetto potenzialmente molto divertente. Dan Aykroyd oltretutto era in ottima forma e due comprimari di lusso come Charles Grodin e Walter Matthau sembravano promettere faville. Dei due Grodin è il più fortunato: ha modo di brillare grazie a un personaggio indovinato (lo psichiatra di successo ossessionato dalle tasse e costretto a cercare un sostituto provvisorio - Dan Aykroyd - per potersi rifugiare a Londra) e si ritaglia almeno un paio di scene divertenti. Matthau invece (nel ruolo del predicatore...Leggi tutto che riconosce in Aykroyd un ex internato e lo ricatta) ha a che fare con una delle parti più infelici della sua carriera e, quando entra in scena, il film regolarmente perde il buon ritmo che lo contraddistingue. Davvero un contributo da dimenticare, che peggiora di minuto in minuto per arrivare allo scialbo finale sulla collina di Hollywood. Ma è nel complesso che THE COUCH TRIP delude, per la sua l'incapacità di trovare dialoghi spiritosi; è questo peraltro un tipico difetto delle peggiori commedie con Aykroyd, che si assomigliano molto tra loro e sono caratterizzate da un umorismo grossolano, in definitiva abbastanza volgare, americano fino al midollo (e qui l’aver scelto come teatro Beverly Hills non è un caso). Unica presenza femminile di rilievo Donna Dixon, nella vita moglie di Dan Aykroyd, che fa bella mostra di sé ma è solo un altro personaggio del tutto inutile nell'economia della vicenda. L'impressione è quella di una superproduzione al servizio del nulla. Esilarante solo una mini pubblicità di preservativi con Chevy Chase che si vede sullo sfondo.

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Magnetti 1/03/07 10:54 - 1103 commenti

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Commedia simpatica che prende in giro il mondo degli strizzacervelli della peggior specie e cioè quelli che vedono il cliente come parte di un business e non come un soggetto da aiutare (nell'88 il tema era di attualità in USA, ora comincia ad esserlo anche in Italia, si vedano i vari strizzacervelli ospiti delle trasmissioni etc). Dan Aykroyd in forma nel fare il finto pazzo, Matthau ottimo nel fare il vero pazzo (che sente parlare gli alberi). E' però Grodin/psicoanalista, alla fine, a risultare il più pazzo di tutti.

Lovejoy 14/02/08 15:31 - 1823 commenti

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Simpatica commediola ben diretta dall'esperto Ritchie e interpretato da un cast di un certo spessore. Aykroyd è irresistibile nel ruolo del pazzo che si sostituisce al suo psichiatra, ma ancora meglio sono Walter Matthau e Charles Grodin (il primo nel ruolo di un pazzo che si imbatte casualmente in Aykroyd e l'altro in quelli di uno psichiatra esaurito). Dei due è Grodin ad avere le battute e le scene più divertenti. Buono anche il resto del cast.

Galbo 17/02/08 07:50 - 12380 commenti

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Commedia gradevole ma non memorabile che ha l'ambizione di satireggiare sul mondo degli psichiatri. La pellicola diretta da Michael Ritchie, è riuscita sopratutto nella prima parte dove è maggiore la componente satirica, mentre scade nella seconda dove devia verso la farsa. Valida la prova del cast, con un buon affiatamento dimostrato dai due protagonisti, specie Matthau davvero irresistibile nei panni del paziente psichiatrico.

Rambo90 15/07/10 01:45 - 7676 commenti

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Gradevole commedia degli equivoci, costruita su misura per il suo protagonista Aykroyd, in grande forma e costantemente sopra le righe. La storia sembra suggerire che i veri pazzi sono quelli che dovrebbero curarli e, infatti, fra i vari personaggi, il più schizzato sembra essere quello di Charles Grodin, superbo e simpaticissimo nel ruolo di Matlin. A completare il tutto c'è Matthau che, pur con poche scene a disposizione, si dimostra ancora una volta attore di alto grado. Da vedere.

Cotola 2/10/10 23:44 - 9009 commenti

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Commedia che cerca di "satireggiare" il mondo della psichiatria raggiungendo esiti discontinui e mediocri. Diverte ma solo a tratti e non sfrutta appieno un cast dai nomi importanti: Matthau però è, al solito, bravissimo e ruba la scena a tutti le poche volte che è presente sullo schermo. Così così.

B. Legnani 23/04/11 19:58 - 5523 commenti

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Difficile prevedere che una commedia statunitense possa calare con l’arrivo del grande Walter Matthau. L’inverosimile accade proprio qui, a causa di una sceneggiatura che dal 50’ prende strade balorde o mai chiarite (inspiegabile il finale). Peccato, perché Aykroyd c’è, cosi come Glennon, che disegna uno degli antipatici più simpatici mai visti (perfetto il doppiaggio di Mino Caprio). Purtroppo, oltre a loro, c’è veramente pco. Pure il perosnaggio di Grodin è eccessivo. **

Stelio 27/07/14 18:21 - 384 commenti

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Film ben interpretato da un ottimo Aykroyd e da uno spettacolare Matthau; peccato che la sceneggiatura sia ben poca cosa: superficiale, piena di buchi e in definitiva poco credibile. Non sarebbe nemmeno troppo grave se l'equivoco scaturito dalle alquanto incoerenti situazioni portasse a effetti comici che, invece, scarseggiano. Insufficiente.

Rigoletto 9/04/21 15:11 - 1785 commenti

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Commedia sin troppo leggera per attori di peso come Aykroyd, Matthau e Grodin, abili a tenerla in piedi malgrado l'evanescenza. Il protagonista (Aykroyd) sembra quello più in forma, animato da una verve frizzante tipica del personaggio. La regia di Ritchie è invece senza infamia e senza lode, ma in questo caso l'accezione è quella positiva. Il film, pur nella sua semplicità, rimane un tipico prodotto degli anni '80, gradevole e vergato di sano buonumore.

Daniela 14/06/21 22:25 - 12622 commenti

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Psichiatra stressato dal troppo lavoro si fa sostituire nella conduzione della sua trasmissione tv da un collega senza sapere che si tratta in realtà di un imbroglione finto-pazzerello evaso dal manicomio... Sulla carta, una satira brillante con un cast promettentissimo ma durante la visione a prevalere è la delusione per lo spreco dei talenti di Aykroyd e Matthau abbandonati a se stessi da una sceneggiatura sfilacciata messa in scena senza estro. Ogni tanto una buona battuta salva fuori, ma è poca cosa a fronte delle potenzialità graffianti delle premesse.
MEMORABILE: La pubblicità dei preservativi con Chase che si complimenta con il figlio per la scelta della marca.

Michael Ritchie HA DIRETTO ANCHE...

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  • Curiosità Lucius • 5/10/21 20:36
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, il flano d'epoca del film:

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