La damigella di Bard - Film (1936)

Tratto dal melodramma rappresentato a Torino nel 1936, scritto e sceneggiato rispettivamente da Salvator Gotta e Mattoli, rappresenta un punto di riferimento per la grande recitazione teatrale italiana. La Gramatica con la sua grande armoniosità trasforma tutto il lessico in poesia. È una storia romanzata, imbastita con i brevi racconti della contessina di Bard sul suo grande amore Costantino Nigra. È la storia delle sue lettere e del suo amore perduto... Le imperfezioni della pellicola ne rendono la visione faticosa, ma ne è valsa la pena.

La damigella vive di ricordi per la sua relazione con Costantino Nigra e perché un amministratore infedele le ha portato via quasi tutto il patrimonio, eppure riesce a consigliare bene una coppia di giovani. Melodramma in costume che Mattoli trae da un romanzo di Salvator Gotta che sembra scritto apposta per Emma Gramatica, capace come al solito di una grande interpretazione. La Torino sabauda (si balla anche la gavotta, il ballo montanaro che a un certo punto diventò il divertimento principale dei Savoia) mai è stata rappresentata con tanta precisione.

Una donna spende la sua vita fedele a un sentimento che non ha fine, mentre attorno a lei tutto va in rovina a causa della cattiveria umana. La grande Emma Gramatica in un film che a volte sembra teatro, nel quale si agitano passioni nobilissime e vigliaccherie senza pietà. Come al solito alla fine i conti torneranno e per la dolce contessina sarà un premio elevato per tanta fedeltà a valori tanto nobili. Imperdibile!

Anziana gentildonna ridotta quasi in miseria vive nel ricordo di un antico amore di gioventù e nel cruccio di non essere riuscita a rintracciare il nipote i cui genitori furono brutalmente uccisi quando era ancora un pargolo... Il soggetto è di derivazione teatrale, come si evince anche dall'assoluta prevalenza dei dialoghi, ma la materia è da feuilleton con tanto di amori osteggiati, agnizioni provvidenziali e felloni che tramano nell'ambra. Datatissimo, conserva interesse solo per la presenza gentile di Emma Gramatica che tuttavia cinematograficamente ha dato il meglio altrove.