Page eight - Film (2011)

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Titolo originale: Page Eight
Anno: 2011
Genere: thriller (colore)
Regia: David Hare
Note: Seguito da "Turks & Caicos" (2014).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/09/11 DAL BENEMERITO GREYMOUSER
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Greymouser 16/09/11 10:19 - 1458 commenti

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David Hare, più conosciuto come ottimo sceneggiatore, firma uno spy-thriller prettamente "british" nello stile e nei contenuti, oltre che nell'ambientazione, affidando il ruolo del personaggio principale ad un eccellente Nighy, perfetto nella parte. L'assunto, palesemente antiamericano, consiste nella rivendicazione di una "nobile" autonomia della politica del vecchio leone britannico, contro le degenerazioni e gli opportunismi dell'intelligence a stelle e strisce. Un po' schematico, certo, ma il film non è male.

Homesick 23/02/16 13:52 - 5737 commenti

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Incolore. Da un prodotto tv non ci si può attendere il massimo, ma il film resta sempre in sospeso tra la denuncia politica, affrontata con troppo poca grinta per poter incidere, e la storia sentimentale, che sembra aggiunta a bella posta per soddisfare le richieste del pubblico mainstream; in compenso gli attori - soprattutto il signorile protagonista Bill Nighy - denotano tutti grande professionalità e controllo, senza lasciarsi andare a sovrarecitazioni o derive melodrammatiche.
MEMORABILE: La riunione con il Ministro.

Lythops 31/05/16 10:20 - 1019 commenti

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Noioso, con dialoghi spesso interminabili che non è chiaro se vogliano raggiungere la denuncia dell'arcinoto sistema della dittatura "morbida" e dell'intoccabilità internazionale oppure percorrere in modo differente (?) un genere ampiamente sfruttato nel bene e nel male. Peccato, perché il tempo dei film intelligenti non è ancora finito. Scarse le emozioni trasmesse. Fotografia non degna di nota.

Myvincent 10/06/16 07:21 - 3741 commenti

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Un dossier molto compromettente potrebbe causare la caduta del governo inglese e attorno a esso si muovono le più svariate "marionette" del sistema. Trattasi di un noir grigissimo, dove all'azione si preferiscono i dialoghi e dove la faccia di Bill Nighy sembra troppo quella di un maggiordomo per essere in tono con tutto il resto. Ottimo come sonnifero prima di andare a letto.

Capannelle 21/11/16 23:23 - 4411 commenti

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Una trama il cui dipanarsi è progressivo e, almeno nelle intenzioni di Hare, abbastanza sofisticato. In realtà alcuni passaggi vanno a vuoto, l'attenzione richiede un preventivo uso di caffè e questo vanifica in parte la convinta prova di Bill Nighy. Non che il genere richieda a tutti i costi l'uso dell'azione, essendone inflazionato, ma qui si esagera con i dialoghi e le interpretazioni personali.

Jandileida 30/08/23 09:25 - 1565 commenti

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Briosità e frizzantezza non rientrano sicuramente tra le qualità di questo lavoro di Hare. Un ritmo, infatti, davvero troppo compassato per lasciarsi coinvolgere dalle avventure di un attempato funzionario del MI5, personaggio in sé anche interessante e elegantemente interpretato da Nighy. Peccato che venga infilato in una delle spy story più (noiosamente) verbose della storia: ci si rigira per un'ora e quaranta sempre attorno allo stesso centro di gravità etica (sicurezza o libertà?) e da lì non ci si schioda. Weisz sottoutilizzata, resto del cast poco convincente. Sbadigli.

Rigoletto 14/09/23 14:33 - 1786 commenti

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Interessante, ma difficilmente lo si rivedrebbe una seconda volta se non per sviscerarlo in tutto il suo garbuglio. Una spy-story dei poveri, eppure girata con classe e autocontrollo invidiabili. Superlativa la prova di Nighy, autentico gentleman inglese che può scordarsi il the pomeridiano ma non di intavolare relazioni sentimentali. Tuttavia il marcato stile anglosassone diventa anche una pietra d'inciampo da un punto di vista emotivo, rendendo la narrazione fredda e burocratica. Cameo totalmente inutile per Ralph Finnies, relegato a comparsa che nulla aggiunge al risultato finale.

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