The cat piano - Corto (2009)

In una città di gatti antropomorfi, un giovane poeta indaga su un oscuro individuo che rapisce i cantanti per comporre una diabolica sinfonia con un Katzenklavier. Bellissimo corto animato dalle chiare influenze gotico-noir (come non pensare a Velluto blu), impostato sulle tonalità fredde dell'azzurro con improvvisi sprazzi di rosso a sottolineare le scene più inquietanti. Narrazione, musica e disegni concorrono nel creare una discesa negli inferi della mente.

Un poema in versi, declamato da Nick Cave, che unisce l’atmosfera noir anni 40 (lo scrittore scalcagnato che rievoca una misteriosa vicenda) con l’horror (il “piano” in questione è un organo alla Phibes), ma avendo come protagonisti dei gatti. Un gustoso attraversamento di generi che rende piacevolissima la visione di questo corto d’animazione, ben disegnato e animato (e colorato, con intensi blu) e dal ritmo perfetto, sull’inquietante storia del rapimento della colonia felina per realizzare uno strumento di musica/tortura per i poveri mici.

La voce calda e vissuta del mitico Cave ci conduce per mano in una vicenda dalle venature burtoniane: in effetti molti elementi ricollegano l'opera al corto Vincent. Il disegno raffinato ed elegante è una gioia per gli occhi. Nonostante la sceneggiatura sia vincolata dal poema in versi, sa essere pungente ed estremamente funzionale. Nove minuti di piacevolissimo cinema.

Un corto dall'atmosfera cupa, ambientato in una notturna città di gatti antropomorfi che via via vengono rapiti per un orrido esperimento musicale. Sarà un misterioso scrittore innamorato a indagare e risolvere il misfatto. Animazione dark di grande livello dal tratto fluente e dai colori molto contrastati sullo sfondo dei ritmi musicali degli anni '40 e della narrazione poetica per la voce (a dire il vero un po' ingombrante) di Nick Cave, che attraverso il suo caratteristico timbro attrae e distrae allo stesso tempo.