Hanno ucciso Vicki - Film (1953)

Una ragazza immagine viene assassinata. Un investigatore crede di aver trovato il colpevole, ma qualcosa non quadra. La storia è abbastanza convenzionale ma è riscattata dal personaggio dell’investigatore che presenta una personalità abbastanza sfaccettata e complessa e che innesca un duello col pigmalione della ragazza. Inoltre la sceneggiatura ha il merito non di poco conto di mantenere la tensione fino alla fine e di celare bene il colpevole. Sconosciuto anche ai fan del genere.

Noir prodotto dalla Twentieth Century Fox che sconta una vicenda piuttosto usuale (un'aspirante attrice viene uccisa e la polizia si mette sulle tracce del colpevole), ma che viene parzialmente riscattato da un valido cast (si segnala in particolare Richard Boone nel ruolo del commissario di polizia) e da una regia che, senza perdersi in inutili virtuosismi, risulta efficace. Riesce inoltre a piazzare un colpo di scena finale, difficilmente intuibile.

Quando una fotomodella di successo viene uccisa, il principale sospettato è il pubblicitario che l'aveva scoperta quando faceva la cameriera in un bar. Contro di lui si accanisce durante le indagini un tenente di polizia, ossessionato dal ricordo della morta... Come nell'originale del 1941, è proprio la figura di quest'ultimo, al quale presta il volto poco raccomandabile Richard Boone, a rendere interessante un noir dalla buona tenuta e dall'epilogo non prevedibile, ma inficiato da ingenuità a livello di sceneggiatura nonché da una prestazione modesta del resto del cast.

Si tratta di un remake e infatti il tema dell'ossessione per la giovane donna uccisa e i continui flashback rimandano a certi noir del decennio precedente di cui Vertigine costituisce il modello più illustre. Il giallo ci riserva un epilogo non facilmente intuibile e gli attori fanno ben risaltare le psicologie dei personaggi: la Peters è l'ambiziosa vittima, la Crain la sorella con i piedi ben piantati per terra, Reid l'ambiguo sospettato, Boone il poliziotto persecutore, minaccioso e dalle intenzioni tutt'altro che trasparenti.