Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

A una prima analisi il film di Vanzina può apparire solo come un superficiale tentativo di tradurre su grande schermo la bella vita dell'alta borghesia milanese senza inserire alcun motivo di particolare interesse. Sembrerebbe di assistere passivamente a un'esposizione in vetrina, col regista che indugia su pacchetti di sigarette, champagne, dettagli femminili... Poi invece ci si accorge che sotto questa patina di lusso (resa al meglio dalla fotografia di Kuiveller e da scenografie molto ricercate) si nasconde la perfetta sintesi del Vanzina-pensiero. Lo stile tutto personale di questi talentuosi fratelli (spesso frettolosamente sbeffeggiati da buona parte della critica) è patrimonio...Leggi tutto ormai della nostra cultura: i due hanno saputo trasferire su celluloide lo sfavillante mondo dell'alta moda e della Milano ricca degli Ottanta. Riprendendo ed elevando a sistema gli stessi motivi che avevano portato al successo SOTTO IL VESTITO NIENTE non ci si concentra più su un unico intreccio ma si racconta la quotidianità: modelle di bellezza quasi ultraterrena (alla Renée Simonsen coprotagonista del thriller sopracitato si aggiunge la splendida Carol Alt), maschi disinibiti e pronti ad usare le stesse come giocattoli a ore, sessioni fotografiche commentate da calzanti musiche moderne, immagini nitidissime e fredde, patina pubblicitaria. I Vanzina dimostrano insomma di voler intraprendere una strada diversa da quella comune al nostro cinema; una strada in linea con la moda dei tempi che quei tempi racconta apparentandosene: apparenza e non sostanza. Dopo aver tenuto a battesimo e lanciato i comici della nuova era (Calà, De Sica, Boldi, Greggio, Abatantuono), i figli di Steno cambiano direzione e scelgono di fare gli "autori" a modo loro. La frivolezza diventa elemento ineludibile, ma se il mondo di oggi è anche questo perché non dirlo? Un Paolo Rossi "di destra" che non vedremo più, un Fabrizio Bentivoglio piacione e bastardo in antitesi con quello che sarà il suo futuro su grande schermo, una Marisa Berenson che con Renato Scarpa (soprattutto nella lunga versione televisiva di 2 ore e venti, fondamentale per chi ama il film) trateggia una grande figura di madre iper-apprensiva, un Barbareschi perfetto come gay incapace di confessare i suoi gusti sessuali a una madre (Valentina Cortese, teatrale in modo fin eccessivo) che non lo capirebbe, una Renée Simonsen nei guai per un padre scommettitore scellerato. Le storie si confondono tra loro per un affresco corale di grande godibilità, recitato in modo eccellente (Sharon Gusberti a parte, ma l'episodio con Rossi è il più dichiaratamente comico e ancora legato al filone YUPPIES).

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TomasMilia 9/10/07 18:04 - 157 commenti

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Il film è piuttosto lento, non cattura mai lo spettatore e la versione integrale non riesce a risollevarlo. I Vanzina vogliono mostrare la Milano da Bere degli anni ’80, il rampantismo, il pret a porter, le modelle, il lusso più sfrenato e i vizi dei protagonisti, ma sembra che la macchina da presa segua i protagonisti nei momenti più noiosi della loro giornata. Forse è proprio questo l’obiettivo dei due figli di Steno: mostrare che sotto l’apparenza di queste persone manca la sostanza.

Galbo 11/10/07 07:28 - 12380 commenti

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Filmetto trascurabile realizzato dagli ineffabili Vanzina Brothers con l'intento di ritrarre una certa parte della società italiana condannata all'apparire e alla logica del successo che si collocava nella Milano degli anni 80. Il tutto realizzato con occhio (volutamente?) superficiale senza alcun tentativo di ritrarre personaggi che siano qualcosa di più che macchiette. L'impiego come attrici (???) di fotomodelle all'epoca sulla cresta dell'onda lo dimostra. Inutile.

Lovejoy 22/12/07 14:28 - 1823 commenti

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Insieme all'altrettanto tremendo Bye Bye Baby, realizzato nello stesso anno, un'opera di una bruttezza difficilmente superabile. Stavolta i fratelli Vanzina mancano del tutto il bersaglio scrivendo e dirigendo quella che dovrebbe essere una commedia satirica sul mondo dei nuovi ricchi, delle fotomodelle e degli yuppies d'assalto. In realtà, è davvero deprimente, con uno dei cast peggiori della storia. Decisamente da lasciar perdere.

Lucius 4/10/09 16:51 - 3015 commenti

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Avrei rimontato questo film trasformandolo in un mediometraggio, togliendo tutte le sequenze inutili e macchiettistiche con Paolo Rossi, che non sono neanche utili al filo narrativo; sicuramente il film ne avrebbe guadagnato. Valentina Cortese è impagabile.

R.f.e. 15/01/10 11:45 - 816 commenti

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Un vero e proprio cult-movie assoluto, molto più realistico e riuscito di quanto ad alcuni faccia piacere ammettere e più intrigante, a mio avviso, di Sotto il vestito niente. Si tratta, con tutta probabilità, dell'opera quintessenziale del genere "top-model movie" anni '80 (Carol Alt e Reneé Simonsen non saranno mai più e non erano mai state prima così belle e "convincenti"). Assolutamente da riscoprire, senza alcun pregiudizio, possibilmente nella sua versione più lunga e uncut.

Ale nkf 20/04/10 17:56 - 802 commenti

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Via Montenapoleone è un film buono, ma la regia di Vanzina appare troppo lenta; il cast invece è ottimo. Carol Alt si prende la scena, ma è altrettanto buona l'interpretazione della Clery e di Barbareschi e la Milano degli anni '80 è quella che, da milanese, rimpiango. Le storie non sono del tutto originali, ma nel complesso è buono.

Nando 15/08/10 14:55 - 3810 commenti

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La Milano da bere degli anni 80 raccontata in questa pellicola vanziniana ove gli individui descritti fanno emergere la patina squallida che li avvolge. Tutto è costruito superficialmente e le apparenze sono quelle che contano. Il mondo della ricchezza milanese risulta effimero.

Il Dandi 7/11/10 15:23 - 1917 commenti

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Parafrasando l'autore: Sotto i vestiti niente (che peraltro era riuscitissimo nel suo genere). Siccome questo però non è un thriller, trovarlo inquietante non è esattamente un pregio: il fatto è che in un'era in cui l'alta moda è stata democratizzata dal pret-a-porter, del jet-set milanese al massimo può importarcene se si ammazzano, per il resto grazie ma non ce ne frega niente. Indiscutibilmente ha valore come reperto di interesse antropologico, ma solo suo malgrado: l'occhio che guarda è troppo compiaciuto per essere credibile.
MEMORABILE: L'outing di Barbareschi e la Jacuzzi di Bentivoglio.

Tomastich 21/01/12 11:10 - 1255 commenti

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Il realismo italiano degli anni '80 ha il marchio Vanzina. Non c'è aspetto dell'alta società milanese che non venga trascritto, filmato ed esagerato (d'altronde sempre di film si parla). Simonsen e Alt: due delle bellezze più alte che hanno calcato sfilate e set cinematografici.

Stefania 23/02/12 00:58 - 1599 commenti

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A Via Montenapoleone anche i ricchi piangono, ma sembra che lo facciano stando più che altro attenti a non far colare il mascara. Anche i ricchi si innamorano, si odiano, si incazzano, ma sembra che le loro anime siano lisce come i loro incarnati: i sentimenti scivolano in superficie, senza lasciare tracce durevoli. Vanzina tratta i suoi ricchi come mamma Cortese tratta il figlio gay: non riesce a disprezzarli per più di due minuti, subentra subito l'indulgenza; è mica colpa loro se sono così: sarà il loro DNA da "happy few", sarà l'aria di Via Montenapoleone! Autoreferenziale e circoscritto.
MEMORABILE: Il fantastico padre della Simonsen. La Berenson precisa che suo figlio si è trasferito a New York "a Madison Avenue": ora siamo tutti più tranquilli!

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Ramino 23/06/13 23:10 - 127 commenti

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Non c'è un altro film che rappresenti la "Milano da bere" come Via Montenapoleone. Bello o brutto che sia rappresenta una fotografia assoluta di un'epoca a me cara. I Vanzina potevano sfruttare meglio questa occasione visto che tra le tante storie raccontate forse è uno dei primi film dove viene trattato, seppure con i suoi limiti, il tema dell'omosessualità. Nonostante l'episodio con un Paolo Rossi antipatico e una Sharon Gusberti imbalsamata, si può dire che è proprio un buon film.

Piero68 20/09/13 09:23 - 2955 commenti

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Ancora una volta yuppismo, arrivismo, apparire e avidità. Il tutto nella (ormai famigerata) Milano da bere socialista anni 80. Solo che questa volta i Vanzina cercano il tragitto serioso e non comico dei soliti Boldi e De Sica, cercando di creare un affresco corale di vari personaggi, con tanto di (supposta) analisi interiore. Addirittura cercando di affrontare l'allora tabù dell'omosessualità. Ma non è campo dei Vanzina e si vede. E al di là della patinatura e di una discreta fotografia il film sarà ricordato solo per le bellezze in mostra.

Maxx g 5/10/14 01:23 - 632 commenti

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Credevo molto peggio. Spaccato di fine anni '80 di Carlo Vanzina, che racconta storie parallele soprattutto a sfondo amoroso-sessuale (c'è anche una storia omosessuale, protagonista Luca Barbareschi). Il guaio è che la sceneggiatura è abbastanza piatta e la recitazione un optional. Il film però si segue senza annoiarsi e anzi, c'è la curiosità di vedere come finiscano le varie vicende. C'è anche un giovane (e sprecato) Fabrizio Bentivoglio. Bisogna capire cosa cercasse il regista, a meno che non fosse un ritratto ironico.
MEMORABILE: Il definitivo ritorno a casa di Carol Alt.

Deepred89 5/12/15 11:59 - 3704 commenti

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I Cahiers non l'ammetteranno mai, ma Vanzina è un Autore nella loro accezione del termine e Via Montenapoleone rappresenta uno dei suoi lavori più puri: nessuna concessione ai generi, un linguaggio ben codificato, attratto dal patinato e in costante (volontaria?) caduta libera verso la soap opera, dialoghi forse ricercati nel loro squallore, una poetica a suo modo coerente che inquadra l'alto borghese milanese con lo stesso misto di critica e pietas con cui Pasolini dipingeva i suoi accattoni. Stucchevole e mortalmente noioso, come Pasolini.

Markus 30/11/15 12:37 - 3682 commenti

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Tutt'attorno alla celebre via del prêt-à-porter italiano s’intersecano storie di vita dell’alta borghesia milanese anni Ottanta, fatte di frivolezze, tediosità, donne emancipate, carriera, successo, fragilità, passionalità e, talvolta, condite con capace satira. Un campionario di varia umanità - magistralmente impiegata al meglio - in cui, in definitiva, l’uomo qualunque si può identificare. La pelliccia di Fendi, la Lancia Thema, le case sfarzose e l’avvenenza di molti dei protagonisti sono la patina di una Milano da rimpiangere.

Zender 29/11/15 09:22 - 315 commenti

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Quintessenza della formula vanziniana (amata e odiata da schiere opposte), ne fonde con irripetibile alchimia gli elementi. Meraviglioso canto d'inafferrabile consistenza, fissa su scintillante patina ottantiana la quotidianità di un mondo “lontano” solo se rapportato al portafogli. Drammi comuni che il denaro attenua ma non copre, personaggi vivi, tocchi ironici di chi la commedia conosce. Volti e approcci diversi che nell'insieme non stridono ma si completano, persino quando palesemente caricaturali (Rossi). Ricco di citazioni pronte all'uso.
MEMORABILE: La sgradevolezza di Bentivoglio (“Gianni... Roberto... scaricata”); Barbareschi volto fragile e dolce dell'omosessualità; I primi piani sulle due meraviglie.

Ruber 2/12/15 18:39 - 703 commenti

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Il manifesto ufficiale della Milano che fu degli anni '80 ossia la "Milano da bere", la Milano della moda del quadrilatero milanese, delle pellicce e degli status symbol che si vedevano sulle tante riviste patinate di quel periodo. I Vanzina confezionano un prodotto che fa la sua bella figura e che rispecchia fedelmente quel periodo storico della città meneghina; ne sono un esempio le due top model del periodo d'oro della moda, la Alt e la Simonsen. Amori, vizi, eccessi, denaro... qui c'è veramente tutto!

Alex1988 2/01/16 18:49 - 728 commenti

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Sarò impopolare, ma questo film non ha molto a che vedere col precedente Yuppies, se non il contesto. Talvolta i Vanzina mettono da parte il lato farsesco nei loro film e non sempre il risultato è riuscito; stranamente, non è questo il caso: raccontato con un certo ritmo, è sì pieno di luoghi comuni ma è anche un film che ben descrive l'atmosfera milanese di fine anni '80.

Herrkinski 28/11/16 00:35 - 8072 commenti

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Difficile da commentare in quanto può essere visto in due modi: o come un perfetto ritratto di un'umanità e di una città che ora è profondamente cambiata, o come una modesta soap di stampo para-televisivo fatta per piacere un po' a tutti. La verità probabilmente sta nel mezzo ed è consigliabile vedere la long-version, che approfondisce alcuni personaggi; i momenti drammatici sono i più riusciti e il cast è ovviamente di culto per l'appassionato degli anni '80. Ritmo altalenante, ma nel complesso un instant-movie che merita la memoria storica.

Buiomega71 31/08/16 22:08 - 2901 commenti

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Caleidoscopio di un'Italia (e di una città) che non esistono più. Il Vanzina pensiero nella sua quintessenza, con personaggi variegati e sfaccettati, ottimi dialoghi, "intrighi" sentimentali della miglior soap, attimi drammatici, un cast in palla, donne meravigliose che sotto il vestito offrono molto. La Clery "nave scuola" per il figlio dell'amica, redazioni di riviste cinematografiche, madri possessive in odor di incesto, varia umanità tipica della Milano da bere. Tutti i tasselli narrativi si compongono magnificamente e sotto il glamour vanziniano c'è molto di più.
MEMORABILE: Barbareschi che si inalbera per chi deride i gay: "Perché, cos'hai contro quelli lì!"; Paolo Rossi e Sharon Gusberti si vanno a vedere La Mosca.

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Paulaster 9/11/16 10:14 - 4389 commenti

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Descrizione dei costumi modaioli ottantiani dove il glamour trasuda dai vestiti e all’opposto si palesa una certa vacuità esistenziale. Se l'analisi fosse stata solo seriosa (buoni i dialoghi sull'omosessualità e rapporti genitori/figli) poteva essere uno spaccato tranchant dell'epoca, invece l’inserimento di parti più leggere (al limite dell’inconsistenza) affievoliscono la resa. Delicato Barbareschi con Cortese nel ruolo, le bellone danno fascino ma si notano di più le pellicce e i montoni.
MEMORABILE: I freddi arredi; In negativo: il premio finale girato malissimo.

Rambo90 9/10/17 22:41 - 7675 commenti

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Vanzina ispiratissimi, al loro meglio, che riescono a creare un intreccio di storie interessanti, toccando anche temi a loro di solito estranei e con una delicatezza insospettabile. Per lo più il film è serioso, ma non mancano momenti comici, affidati soprattutto a un simpatico Rossi, all'apice della sua bravura. Ma i segmenti migliori sono affidati a Barbareschi e alla Alt, accoppiata con un giovane e canagliesco Bentivoglio. Location azzeccate. Notevole.

Myvincent 2/05/20 08:53 - 3726 commenti

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Anni 80, i migliori anni della nostra vita, Milano. A via Montenapoleone s'intrecciano storie che vedono protagoniste modelle, modiste, coppie da "bere", gay in cerca di autore. Col sapore tipico dei cinepanettoni Vanzina percorre la sua strada personale, descrivendo, più che raccontando, e facendo di luoghi comuni occasione per cinematrografare. Non andando mai veramente in profondità diverte comunque, come se si andasse a spasso in Via Montenapoleone.
MEMORABILE: La recitazione inconsapevolmente comica di Sharon Gusberti.

Daidae 18/01/24 14:01 - 3167 commenti

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Una Milano ormai passata, ovvero quella ricca, opulenta e "yuppie" degli anni Ottanta, viene ben fotografata da questo più che discreto film, che mostra diverse scelte azzeccate, alcune attrici navigate affiancate da attrici giovani (e molto belle) ma che se la cavano bene. La colonna sonora non mi ha entusiasmato, il film invece mi ha per certi versi sorpreso. Da rivalutare.
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  • Discussione Ruber • 30/11/15 18:10
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Credo che da allora non sia mai stata piu mandata in onda. Il dvd fa schifo perchè come scrive Zender non solo non è nel formato giusto ma oltretutto viene tagliato ai bordi roba assurda (e non e certo il primo dvd che riporta tale poroblemi).
  • Discussione Hackett • 1/12/15 13:29
    Portaborse - 530 interventi
    Pura nostalgia nel commento del caro Markus!
  • Discussione Galbo • 1/12/15 14:57
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Markus ebbe a dire:
    Hackett ebbe a dire:
    Pura nostalgia nel commento del caro Markus!

    Beh sì, ammetto che la Milano anni Ottanta mi tocca el corazòn (in Via Montenapoleone, proprio quegli anni lì, ci andavo tutti i sabati con i miei e una capatina alla defunta "Ricordi" zeppa di cassette Domovideo non mancava mai!) ma, a parte il fattore nostalgico del tutto personale e che teoricamente non dovrebbe influenzare il giudizio critico sulla pellicola, dico apertamente che il mio massimo pallinaggio “five balls superstar by Gen. Markus” è davvero sentito, così come il mio “grazie de core” a due romani (i Vanzina brothers) che sono riusciti nell'impresa di rappresentare al meglio una certa Milano così com'era e appariva, senza troppe divagazioni. Una pellicola forse figlia di certi stilemi da soap-opera di allora e di molto cinema borghese, ma è talmente ben fatta, recitata, musicata e zeppa di citazioni, che davvero non mi è possibile dall'esimermi dallo stendere lodi col bacio (ragazzi, il film è scritto DA DIO!). Personaggi azzeccatissimi, attori tutti in stato di grazia e tanto ritmo dal primo all'ultimo minuto.
    Certo, oggi le vie della moda ci sono ancora a Milano, ma credetemi oggi è fuffaglia contornata da brutture e gente che stona col contesto (e non vado oltre). Sarò intollerante e fanatico, ma a me la sciura milanese con la pelliccia, la Muratti con il filtro sporco di rossetto, l’accento imborghesito, il trenta/quarantenne con la faccia arrostita 365 giorni l’anno schiaffeggiata col Paco Rabanne e il cappotto di cammello mi mancano assai. Questo film, pur con le enfatizzazioni ai fini dello spettacolo, rimembra un passato ormai lontano.


    Belle considerazioni che mi hanno fatto venire voglia di rivedere il film
  • Discussione Ruber • 1/12/15 15:18
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Markus ebbe a dire:
    Hackett ebbe a dire:
    Pura nostalgia nel commento del caro Markus!

    Beh sì, ammetto che la Milano anni Ottanta mi tocca el corazòn (in Via Montenapoleone, proprio quegli anni lì, ci andavo tutti i sabati con i miei e una capatina alla defunta "Ricordi" zeppa di cassette Domovideo non mancava mai!) ma, a parte il fattore nostalgico del tutto personale e che teoricamente non dovrebbe influenzare il giudizio critico sulla pellicola, dico apertamente che il mio massimo pallinaggio “five balls superstar by Gen. Markus” è davvero sentito, così come il mio “grazie de core” a due romani (i Vanzina brothers) che sono riusciti nell'impresa di rappresentare al meglio una certa Milano così com'era e appariva, senza troppe divagazioni. Una pellicola forse figlia di certi stilemi da soap-opera di allora e di molto cinema borghese, ma è talmente ben fatta, recitata, musicata e zeppa di citazioni, che davvero non mi è possibile dall'esimermi dallo stendere lodi col bacio (ragazzi, il film è scritto DA DIO!). Personaggi azzeccatissimi, attori tutti in stato di grazia e tanto ritmo dal primo all'ultimo minuto.
    Certo, oggi le vie della moda ci sono ancora a Milano, ma credetemi oggi è fuffaglia contornata da brutture e gente che stona col contesto (e non vado oltre). Sarò intollerante e fanatico, ma a me la sciura milanese con la pelliccia, la Muratti con il filtro sporco di rossetto, l’accento imborghesito, il trenta/quarantenne con la faccia arrostita 365 giorni l’anno schiaffeggiata col Paco Rabanne e il cappotto di cammello mi mancano assai. Questo film, pur con le enfatizzazioni ai fini dello spettacolo, rimembra un passato ormai lontano.


    Come non quotarti amico mio! che nostalgia la "Milano da bere" ora e tutta fuffa come dici bene tu.
  • Discussione Hackett • 1/12/15 15:40
    Portaborse - 530 interventi
    Sicuramente dopo le tue parole, lo guarderó!
  • Discussione Hackett • 1/12/15 16:37
    Portaborse - 530 interventi
    Ma é possibile ricommentare i film?
  • Discussione Mauro • 20/12/18 20:18
    Disoccupato - 11926 interventi
    E' scomparso a soli 57 anni lo scrittore Andrea G. Pinketts (Andrea Giovanni Pinchetti). Aveva recitato in questo film nel ruolo di un giornalista collaboratore di Luca Barbareschi.
    Ultima modifica: 20/12/18 20:18 da Mauro
  • Homevideo Dusso • 24/02/22 10:45
    Archivista in seconda - 1830 interventi
    La versione Mustang contiene 2 dvd
  • Discussione Daidae • 18/01/24 13:55
    Compilatore d’emergenza - 1300 interventi
    Il film è l'ultimo al cinema per l'attrice Franca Stoppi.
    Ultima modifica: 18/01/24 13:56 da Daidae