Ballata di un soldato - Film (1959)

Intriso di epica e retorica sovietica nonchè del dramma eletto a luogo comune, il film sorprende tuttavia per l'ottima ricostruzione e la dinamica delle scene, unite ad un tocco di espressionismo di tutto il cast che lo rende davvero gradevole. Il messaggio finale è inequivocabilmente condivisibile.

Non è un film di guerra o sulla guerra, bensì una favola triste. Il giovane soldato che, rinunciando agli onori, chiede solo una licenza per poter rivedere la madre lontana e nel viaggio s'innamora, ed è riamato, ne è il timido protagonista; e l'incipit, che svela il finale, ci commuove ancor più. La pellicola non è un capolavoro; qui e là affiorano intenti moralistici e nazionalistici; e tuttavia va apprezzata, per tale candida carica d'umanità.

Al posto di una medaglia, un soldatino russo chiede una licenza per riparare il tetto di casa. Il viaggio sarà costellato da traversie ed incontri, tra cui quello timido e dolce con una coetanea... Le voce off in apertura già ci avverte della sorte del protagonista ed è questa consapevolezza a donare al film il suo tono di ballata triste, a tratti ingenua nel suo didascalismo ma meno retorica del previsto ed intrisa di un afflato pacifistica che commuove, come pure commuovono il volto puro del giovane soldato e quello intenso della madre che vediamo all'inizio attendere invano il suo ritorno.

Il “lungo” viaggio di Alesa verso il proprio piccolo paese durante una licenza premio per rivedere la madre è la vera presa di coscienza di cos’è la guerra. Lontano dal fronte, dove si combatte quella ufficiale. In quel breve periodo il ragazzo sperimenterà la vita adulta, di fronte alla quale resterà sempre puro e gentile. Un film che racconta l’orrore e la povertà del genere umano, con toni realistici e drammatici come solo la letteratura russa riesce a fare. Emblematico di tutte le assurde guerre del mondo.