Agnosia - Film (2010)

Sontuoso fanta-thriller romantico tardo-ottocentesco o melodramma spionistico dalle intriganti connotazioni gothic? Al film di Eugenio Mira potrebbero adattarsi una moltitudine di definizioni, questo in virtù dell'attenta proporzione con cui vengono intessuti elementi generici così eterogenei. L'anima pulsante di un intreccio intenso ed immediato è l'agnosìa della protagonista, una percezione sfumata e sfalsata della realtà, attraverso cui le apparenze materiali vengono meno, permettendo di scindere cerebralità da emozionalità. Quando occhio non vede, cuore duole ancora di più.

Feuilleton romantico che si snoda attraverso un impianto narrativo avente per tema, da un lato, la sfortunata protagonista affetta da agnosia (non riesce a mettere insieme i frammenti della percezione in un'esperienza coerente e durevole), e dall'altro una storia un po' goffa di spionaggio industriale e intrighi crudeli. Il film non è brutto, ma non mi pare memorabile, alternando qualche momento buono a parecchie scivolate nel sentimentalismo e nel melodramma, soprattutto nel poco plausibile finale.

Afflitta da una rara patologia che ne altera le percezioni sensoriali, la figlia di un fabbricante di lenti è al centro di un complicato complotto, ordito per mettere le mani su una preziosa formula. Amata da due uomini, con l'inganno le faranno credere di aver a che fare con uno solo... Gustoso intreccio d'ambientazione ottocentesca, di bella fattura, al quale si perdonano facilmente inverosimiglianze e forzature in quanto tipiche del romanzo d'appendice. Nel cast azzeccato spicca la delicata bellezza preraffaellita della protagonista.