Ring of fire - Corto (2000)

Vita sessuale di due oziosi cowboy: l'uno, sbruffone, finirà consumato dalla cupidigia e dai sensi, l'altro, imbranato, si prenderà cura del suo amore. Per configurare l'universo erotico maschile, Kykade genera un tripudio di organi genitali danzanti e auto-fagocitanti, sublimati e stilizzati, quindi svuotati da ogni volgarità. Dettagliato e fluido nell'animazione, il corto riserva uno sviluppo narrativo un po' troppo paradigmatico, che però, va detto, fa anche il gioco dello stile caricaturale e astratto del regista.

Non troviamo un senso ad un corto che un senso non ce l'ha; o forse sì, godiamoci l'animazione fluida e il tratto 2d infantile e seghettato nel suo bianconero imponente, lasciamoci trascinare nell'odissea di due cowboy assetati d'acqua e di sesso finendo in un mondo di allusioni sessuali per niente velate e anche un po' malate; ma forse in tutto questo un senso c'è, o forse no. In ogni caso un grande corto animato.

Due cowboy, il macho e lo sfigato, attendono la notte per addentrarsi in un luccicante bazar del sesso, tra rapporti a buon mercato e forse l'amore puro. Più allusivo che erotico, il mondo sexy per gli occhi maschili è un trionfo di organi sessuali declinati in mille salse in un'atmosfera torbida. Hykade racconta la morbosità con una grazia visiva che accentua (caricaturizza) gli elementi e al tempo stesso li anestetizza. Su tutto, la goffa camminata alla John Wayne, ridicolo segno machista. Bellissimo il disegno "instabile" e fluido.