Un tassinaro a New York - Film (1987)

Un tassinaro a New York
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Torna Alberto Sordi/Pietro Marchetti, tassista romano già protagonista del TASSINARO quattro anni prima insieme alla moglie impersonata sempre da Anna Longhi. Se lì però si trattava di seguire Sordi nei suoi viaggi in taxi coi vari Andreotti, Fellini, Pampanini, qui l’attività di Marchetti è quasi secondaria. Dopo aver assistito a un omicidio, Marchetti fugge con la moglie a New York (raggiungendo quindi la città del TAXI DRIVER di Scorsese), braccato dalla mafia. Il commissario italo americano Favretto (Dom DeLuise, divertente nel suo idioma...Leggi tutto mezzo napoletano e mezzo inglese) lo prende sotto la sua ala protettiva, gli cambia nome e lo trasforma in perfetto (per modo di dire) tassista newyorkese. Ma dura poco, perché la mafia lo scova e Marchetti dovrà fuggire a Miami, dove continuerà il proprio lavoro fino al prevedibile finale. Rispetto al primo TASSINARO Sordi appare meno serioso, conciliante, e ancora qualche momento divertente c’è (soprattutto nei duetti alla centrale con DeLuise). Purtroppo l’intreccio poliziesco è risibile, ingenuo ancor più di quelli con Bud Spencer e Terence Hill e la parabola del tassista itinerante tende a ripetersi senza troppe novità da una città all'altra. Rimarchevole lo sforzo di recitare e far recitare in americano alcuni protagonisti, così da conservare almeno una parvenza di credibilità. Comunque la sceneggiatura (scritta in collaborazione col fido Rodolfo Sonego) è scialba quanto la maschera del Sordi attore, ormai lontano dalle acute caratterizzazioni dei giorni migliori. Quando Sordi si sceglie come compagna la classica "buzzicona" (si chiami Anna Longhi o Rossana Di Lorenzo cambia poco o nulla) recita sempre allo stesso modo: dimesso, spesso rassegnato, stanco. Eppure a volte non possiamo che solidarizzare con lui, specchio fedele dell’italiano dal cuore d’oro che in effetti esiste.

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Pol 20/11/07 18:51 - 589 commenti

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L'abbandono della struttura ad episodi in favore di una vera trama è stata una scelta suicida, considerando che il soggetto non offre molti spunti. Lo scenario americano non offre appigli ad un Sordi che si barcamena come può in un pasticciaccio giallo dove l'interesse scema minuto dopo minuto fino a sperare in una rapida conclusione. Nel Tassinaro gli sketch meno riusciti duravano 10 minuti, non 103. Un pallino e mezzo, giusto per Sordi che in fondo qualche sorriso lo strappa.

Cangaceiro 7/05/08 15:35 - 982 commenti

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Stavolta Pietro Marchetti, in vacanza a New York, viene messo sotto protezione dalla polizia americana perché scomodo testimone di un omicidio. Scarno questo sequel de Il tassinaro, che palesa una preoccupante mediocrità generale di regia (dello stesso Sordi), sceneggiatura e musiche. Fortunatamente Albertone, sebbene appaia veramente stanco e impigrito, alla fin fine tiene botta grazie al suo mestiere, soprattutto nei siparietti con il divertente Dom De Luise.

Galbo 9/05/08 05:51 - 12380 commenti

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Mediocre sequel di un film di per sè non memorabile, prevede la trasferta oltreoceano del personaggio principale (e della sua famiglia) ma priva l'opera della romanità bonaria ma almeno simpatica del precedente. La trama "gialla" è praticamente inesistente e le poche gag presenti vengono pesantemente diluite così che il film risulta quantomai noioso e inutilmente prolisso.

Il Dandi 8/05/11 18:28 - 1917 commenti

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Il peggior film in assoluto di Sordi regista. Sceneggiatura inesistente, prolissità cartolinesche che ci potevano stare negli anni '60 (Fumo di Londra), ma non nel 1987! Lo stile sembra quello delle trasferte USA di Nico Giraldi, con uno spunto giallo a far da pretesto ad esili gag basate sui fraintendimenti linguistici tra inglese e romanesco. Un pallino e mezzo, perché Albertone è sempre simpatico, ma il film nel complesso è brutto, a tratti addirittura faticoso.
MEMORABILE: Sordi alla moglie (Anna Longhi), dandole una pacca sul sedere: "Let's go, buzzico'!"

124c 8/05/11 19:44 - 2914 commenti

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Seguito de Il tassinaro che, secondo me, Alberto Sordi poteva anche evitare di girare, tanto tutto ciò che poteva dire di buono sul taxista Pietro l'aveva già detto nel 1983. Non conta che la faccenda si tinga di giallo e che Pietro scappi in America dal sicario spacciandosi per taxista italo-americano, il film non lievita, non funziona come si deve. I duetti fra Alberto Sordi e Don de Louise non danno emozione, anche perché de Louise dice sempre le stesse cose, a Sordi. Anna Longhi non basta a garantire romanità anche a questa pellicola.

Rambo90 7/03/12 19:41 - 7679 commenti

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Brutto sequel e uno dei peggiori film di Sordi in assoluto. La storia è troppo banale e stiracchiata per essere seguita con interesse, i momenti divertenti sono pochi e la trasferta americana è incolore, con paesaggi da cartolina ripresi fino alla sfinimento come è solito fare il Sordi regista. Qualche battuta simpatica Albertone riesce a piazzarla e i siparietti con DeLuise sono simpatici, ma rimane l'idea di un film superfluo e tirato troppo per le lunghe. Evitabile.

Nando 9/03/12 18:43 - 3810 commenti

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Colossale battuta di arresto di Sordi che confezione un sequel mediocre e banale corredato da una risibile trama. Lo sviluppo narrativo, che presupporrebbe trame gialliste, è deficitario e anche in campo ironico la battuta latita. Sordi appare imbolsito e gli altri interpreti si adeguano.

Samuel1979 14/10/12 17:41 - 546 commenti

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Un sequel tremendo, con una sceneggiatura strampalata e un Sordi disorientato che, nonostante tutta la mia immensa stima, boccio senza ripensamenti. Tutto il film non è altro che un copia/incolla di scene già viste nel precendente. Anna Longhi che parla inglese è a dir poco irritante, cosi come la scena in taxi con il malcapitato George Gaynes. Da evitare.

Rigoletto 2/03/14 15:08 - 1785 commenti

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Sequel poco riuscito che tende a trascinarsi; a lasciare indifferenti non è il ritmo né il cambio di impostazione generale, quanto il fatto che un conto è fare il tassista romano a Roma, un altro è estrapolarlo dalla capitale e piazzarlo a New York; un po' come prendere un husky e portarlo in mezzo al Sahara. E Sordi, privato del suo ambiente naturale, se la cava con solido mestiere ma non riesce a dare una sferzata, là dove serve, a un film un po' bislacco. Visto per completezza ma non indispensabile. **
MEMORABILE: La faccia di Sordi quando, in Aeroporto a New York, la moglie riesce a spiegare al doganiere che in valigia hanno della pasta.

Markus 17/06/14 16:37 - 3682 commenti

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Nell'anno in cui andò in onda la long version del non memorabile capostipite, Sordi ripescò il personaggio del tassinaro per una commedia tinta di spionaggio ambientata negli Usa, ma il risultato è pressoché mediocre in quanto il plot narrativo non funziona né sul versante comico (eccetto la naturale simpatia che Sordi trasmette) né sotto quello dell’intrigo poliziesco (che spesso sfocia in noia). Le regie di Sordi - salvo poche eccezioni - non hanno mai brillato, ma qui subentrano pochezza d’idee e anacronismi che ne decretarono l’insuccesso.

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Furetto60 11/08/14 08:21 - 1193 commenti

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Purtroppo una dei film peggiori dell'Albertone; non tanto per la sua prova d'attore, quanto per una trama e una regia (la sua) di scarsissimo spessore. Il tutto si traduce in una sorta di manifesto per turisti a favore della Grande Mela e Miami poi, servito su un piatto di banalità sconcertanti. Evitabile.

Deepred89 12/06/16 15:03 - 3704 commenti

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Sequel fiacco e stiracchiatissimo, che abbandona le smisurate ambizioni del già non esaltante capitolo precedente per un intreccio comico-poliziesco quasi totalmente impersonale, che non appena tenta di riallacciarsi allo schema umoristico del capitolo precedente (gli sketch in tassì) precipita nell'abisso. Il resto sembra una versione spenta delle trasferte americane di Giraldi e della coppia Spencer-Hill, con in aggiunta il solito elogio all'italianità (unico elemento realmente sordiano). Cast e confezione di qualità lo traghettano verso l'*!

Piero68 13/09/16 10:26 - 2955 commenti

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Inutile sequel di un film che aveva già abbondantemente esaurito le idee nel primo capitolo. Anche in questo caso la sceneggiatura è quasi inesistente e la storia della mafia è unicamente il pretesto per giustificare la permanenza di Sordi in terra d'America. Sembra quasi un mega-spot pubblicitario su New York e le sue caratteristiche vie a Natale nella prima parte e a Miami nella seconda, visti i tanti panorami e le tante carrellate sulle due città. Nemmeno la gag con Gaynes, mitico capitano di Scuola di polizia, dà quel tocco in più sperato.
MEMORABILE: Gaynes/Ammiraglio perdona un maldestro Sordi/tassinaro e gli canta a squarciagola "Arrivederci Roma"; La buzzicona che parla inglese alla dogana.

Alex75 15/06/16 13:34 - 878 commenti

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Pietro Marchetti è come Nico Giraldi: lontano da Roma funziona poco. Lo dimostra ampiamente questo sequel fiacco e inutile di un film non memorabile, in cui la trama sembra un pretesto per mostrare un’America da cartolina. Sordi, che non propone nulla che non abbia fatto molto meglio altrove (l’italiano all’estero e il romano medio con moglie buzzicona al seguito) raggiunge qui il nadir della sua carriera, o comunque ci va molto vicino.

Gabrius79 25/05/20 21:45 - 1420 commenti

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Un seguito di cui francamente si poteva fare a meno. Tanto risulta essere incolore da rendere sia Sordi che la Longhi completamente sprecati e penalizzati da una sceneggiatura banale. I momenti divertenti sono veramente pochi e strappano faticosamente un sorriso; c’è un buon paesaggio da cartolina. Ci si sarebbe aspettati di più da Sordi, oramai sul viale del tramonto.

Minitina80 6/11/21 22:40 - 2980 commenti

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Un seguito non proprio indispensabile che non riesce a dare grande soddisfazione. L’intreccio poliziesco è abbastanza incolore e non pretende nulla di più che riempire la pellicola da un punto di vista quantitativo. Sordi ripete stancamente sé stesso, sia nel personaggio del tassista che come regista, dando l’idea di non riuscire a fare qualcosa di diverso, anche solo nelle intenzioni. Gli intermezzi con i passeggeri del taxi non lasciano niente in mano e lo scollamento arriva presto. Resta una leggera parvenza di simpatia offuscata dai limiti intrinseci che gli gravano addosso.

Fabbiu 18/12/22 21:38 - 2136 commenti

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Per quanto Sordi ci metta passione nel personaggio del tassinaro, la trama si esaurisce - troppo velocemente - nel pretesto della trasferta a New York. Qui Pietro (in poco tempo sottoposto a vari cambi di nomi e identità segrete da parte della polizia che lo protegge dai criminali dopo che ha assistito a un omicidio) si arrabatta nel lavoro di tassista, cercando di ottenere una raccomandazione per il figlio. Gag poco divertenti e sin troppo diluite. Benché vedere Sordi in camicia hawayana faccia il suo effetto, tutto è troppo incolore, persino le riprese della Grande Mela.
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  • Musiche Rambo90 • 7/03/12 19:43
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    La musica che si sente nella scena dell'acquafun riprende il tema musicale de 'Il presidente del Borgorosso Football Club'
  • Musiche Motorship • 17/01/13 17:33
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    Mi pare di aver sentito la musica di "Quelle strane occasioni" esattamente nel punto in cui Sordi precorre uno stradone di Miami subito dopo aver preso servizio (in incognita) li nella capitale floridiana.
  • Discussione Samuel1979 • 14/03/13 14:06
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    Il Capitano T.Favretto (Dom DeLuise), è doppiato da Carlo Croccolo.
  • Homevideo Cinema97 • 1/08/14 15:41
    Galoppino - 97 interventi
    Uscito in DVD per l'IIF e in VHS per la Domovideo.
    C'è da dire che la VHS è cut di qualche minuto, manca l'intera scena della chiamata nottura tra Sordi e suo figlio mentre Anna Longhi dorme con degli accessori americani.
  • Homevideo Zender • 2/08/14 09:21
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Ah interessante questo, non sapevo. Quindi il dvd è integrale, buono a sapersi.
  • Discussione Raremirko • 27/01/19 22:08
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Io l'ho trovato sullo stesso piano dell'originale: non memorabile, ma neanche disprezzabile; bene Gaynes e DeLuise, Sordi regge sempre la scena e la storia tinta di giallo aiuta, così come è buona l'idea del cambio di location.
    Ultima modifica: 4/02/19 19:38 da Zender
  • Curiosità Buiomega71 • 4/02/19 19:14
    Consigliere - 25937 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Lunedifilm, 26 novembre 1990) di Un tassinaro a New York:

  • Curiosità Fedemelis • 31/08/20 06:50
    Fotocopista - 2137 interventi
    Il Messaggero di Roma che i coniugi Marchetti leggono sull'aereo che li porterà a New York è del 30 maggio 1987:

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