Melodramma tratto da un'opera della Von Arnim. Sullo sfiorire della bellezza e sull'importanza degli affetti. Emblematica la frase chiave del film: "Una donna è bella solo quando è amata". Rispetto al libro, fortemente ironico e quasi umoristico, il film privilegia il lato drammatico, pur non rinunciando del tutto all'ironia. Indimenticabili le interpretazioni di Bette Davis e Claude Rains.
Formidabile prova di Bette Davis (non che sia una rarità), in un film che funziona meglio nel registro di commedia rispetto a quando, prevedibilmente, scivola nel melò dal finale consolatorio nel quale comunque la diva prefigura molti suoi personaggi della tarda età. Splendidamente fotografato da Haller, nuoce una regia corretta ma un po' legnosa. Da segnalare lo psicanalista più simpatico e meno psicanalitico mai visto al cinema.
MEMORABILE: "La ricchezza dei Trallis era leggendaria" "Bene, adesso è un mito"
Fanny Skeffington Trellis: vanesia, adulata, irraggiungibile. Un altro personaggio irresistibilmente odioso in cui Bette Davis è libera di straripare, l'unica attrice al mondo, forse, in grado di affrontare a ¾ del film, dopo un défilé di parossistico splendore, un processo di decadenza e avvizzimento che anticipa Baby Jane. Misuratissimo Claude Rains, vero e occulto protagonista (si veda il titolo originale). Sherman calibra a fatica il bilanciere tra i due veterani ma ne esce in dignità. Qualche sbozzatura al montaggio. Provvidenziale l'affioro degli eventi storici internazionali nel racconto.
La brillantezza dei dialoghi che contraddistingue la prima parte dell’opera va scemando in un dramma dalla facile morale, siglata da un epilogo affrettato e accomodante. Difficile comunque sbagliare una regia quando si dispone di attori immensi come Bette Davis, che si profonde nel disfacimento psicofisico di una donna persa nell’indifferenza verso il prossimo e nell’insano anelito all’eterna giovinezza, e Claude Raines, assorto nella figura di un uomo devoto e malinconico. Le due guerre irrompono con il loro portato di morte e persecuzioni razziali. **!/***
MEMORABILE: Gli incalliti corteggiatori di Fanny; il documentario sulla guerra; il pranzo tra padre e figlia; Fanny che fugge gli specchi.
Corteggiatissima, Fanny sposa un banchiere ebreo per far fronte ai debiti familiari, continuando la stessa vita libertina fino ad allontanare il marito. Ma la bellezza non è eterna... Nell'arco di un ventennio, la storia di una donna egoista che solo dopo aver conosciuto il dolore e l'umiliazione della decadenza fisica riuscirà a trovare il vero senso dell'amore. Davis, che non ha mai avuto paura né prima né dopo di mostrarsi vecchia e brutta, con la sua prova di sublime istrionismo mette ancora più in risalto l'interpretazione pacata di Rains, marito trascurato e padre commovente.
MEMORABILE: I commenti acidi delle mogli sulla decadenza dell'ex rivale; "Una donna è veramente bella solo quando è amata"
Quando si affida un personaggio estremamente complesso a un’attrice come Bette Davis non si può che sgranare gli occhi e lanciarsi in applausi reiterati. Il film cavalca l’onda dei classici meló holliwoodiani, ma lo fa spingendo perlopiù sull’acceleratore del cinismo e della commedia. Alcuni momenti fin troppo didascalici non rovinano però un film dall’aspetto curatissimo e popolato da un cast eccezionale. Bravissimo Claude Rains.
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