Lord Jim - Film (1965)

Cimentarsi con masterpiece letterari complessi e psicologicamente stratificati è sempre stato mestiere per Richard Brooks, da Karamazov a In Cold blood. Al contrario di altre occasioni però, qui l'approccio fimico non rispecchia l'intricato dedalo mentale di un protagonista angustiato, più che da una vigliaccheria giovanile per la quale cerca fatale riscatto, da una spasmodica volontà di riconoscimento sociale. Resta la splendida impalcatura (cast, ricostruzione, atmosfera), ma l'heart of darkness di Conrad lo restituirà solo Coppola. O'Toole si spende.

Tratto da un celebre romanzo di Joseph Conrad, il film narra della vita avventurosa di un uomo sempre in contatto col grande e insidioso mare. L'intento è di sviluppare il tema del senso di colpa che può accompagnare e coinvolgere un'intera vita, nell'ansia di riscatto morale continua. Tra combattimenti e astuzie per contrastare lo strapotere in Malesia, Jim finalmente troverà sé stesso e la pace interiore. Grande Peter O'Toole, come sempre.

Oppresso dal peso di un atto di viltà commesso anni prima, un marinaio inglese vaga alla ricerca di un'occasione di riscatto...Di fronte all'mpresa forse impossibile trasporre la complessità del romanzo di Conrad, Brooks opta per la semplicazione trasformandola in una colorita avventura nei Mari del Sud con una scelta che può lasciare perplessi ma non inficia la godibilità di un film, pur non essendo privo di difetti, può contare su uno splendido cast in cui, accanto a O'Toole che riesce a far trasparire dai suoi occhi limpidi il tormento del personaggio, spiccano Mason e Wallace.