Un film che si fa vedere e che riesce a coivolgere per i conitui colpi di scena e per la bella fotografia. Inoltre mi ha particolarmente impressionato l'interpretazione di Daniel Auteuil, attore che conoscevo poco, che con la variabilità dell'espressione del suo viso quasi impenetrabile sorregge una storia che partendo da una buona idea di base si perde in grovigli un po' complicati da capire subito. Inoltre devo citare la protagonista Anna Mouglalis per la sua avvenente bellezza. Lo consiglio agli amanti dei film di sentimento e di thriller.
Colpisce soprattutto per la sua eccessiva pretenziosità un po’ spocchiosa. Sì, poiché se il regista si fosse limitato a fare un film di genere il risultato sarebbe stato, probabilmente, ben migliore. Invece, volendo puntare alto forse per distinguersi dalla massa, la caduta è ancor più rovinosa. Di tensione, spaventi e sorprese davvero poche, di noia e arroganza ce n’è, purtroppo, più che a sufficienza. Le musiche sono di Einaudi ma non lasciano il segno.
Serge Novak: nom de plume di pesantezza plumbea, in un noir di patinata morbosità ambientato nell'insopportabile Gotha dell'aristocrazia intellettuale vegetante nell'insopportabile città di Ginevra. Il tema della riflessione-rifrazione tra letteratura e vita, tra scrittore e alter ego letterario è svolto in bella calligrafia con parecchi svolazzi: imperdonabilmente, poi, ci si inserisce il richiamo all'antisemitismo e agli stermini nazisti, nel vano tentativo di infondere pathos alla storia. Auteil e la Mouglalis recitano con molte arie di sufficienza. Tronfio e vuoto.
All'inizio si ha l'impressione di assistere ad un film porno, patinato e ben confezionato, ma con classiche situazioni che si basano su morbosità sessuali molto comuni. Poi tra diversi "colpi di scena" la situazione si evolve e inizia una storia, dove il sesso è comunque molto presente, ma si inseriscono situazioni un po' più profonde di vita dei personaggi. Musica firmata, attori impegnati e lunghi primi piani che scavano nei sentimenti, movimenti di macchina eleganti, pioggia che drammatizza le situazioni più tese, ma non suscita grandi emozioni.
Toppatona di Roberto Andò, il quale abbandonata la natia terra sicula e la ricostruzione storica de Il manoscritto del Principe, s'impegola in una sorta di atemporale giallo dell'anima in ambiente mitteleuropeo, pieno zeppo di doppi e confini labilissimi (verità-finzione; eros-thanatos). Pur col merito di staccarsi dal nostro piccolo cinema strapaesano e avendo una cura per la messa in scena non comune, il film soffre l'eccessiva presunzione intellettuale, aggravata da uno stile fastidiosamente patinato. Scacchi bellissima, Auteil-Moulaglis non credibili.
Solo fumo (e odore di bruciato) e niente arrosto. Patinata e leziosa pellicola che solo dopo pochi minuti rischia di irritare per accumulo di supponenza e pretese intellettuali. È un pasticcio dolciastro pieno di luoghi comuni, uno specchietto per le allodole, un prodotto confezionato pensando alla truffa. Gli interpreti si danno arie da divi, la musica è ruffiana (Einaudi è maestro in questo), la buona fotografia naufraga nel mare dell'insulso. La domanda, a fine visione, è: "Perché?".
Una colonna sonora eccellente sottolinea sapientemente i vari passaggi del film di Andò. Premetto che Auteuil, che non amo particolarmente, ha un volto troppo francese e di conseguenza dà al film un'impostazione francese, ma l'introspettiva sceneggiatura, l'ottimo cast (non si sa davvero chi sia il più bravo) e la storia di una doppia vita condotta in parte per forza maggiore, come se nulla fosse, è resa magnificamente e corroborata da passioni intense come quelle di cui la pellicola è intrisa. Un thriller raffinato, una partita a scacchi...
Roberto Andò HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàNeapolis • 3/07/11 15:14 Call center Davinotti - 3081 interventi
Doppiaggio magistrale...
Paolo M. Scalondro: Daniel Auteuil
Emanuela Rossi: Anna Mouglalis
Greta Scacchi: Greta Scacchi
Connie Bismuto: Magda Mielcarz
Giorgio Lupano: Giorgio Lupano
Roberto Herlitzka: Serge Merlin
Bruno Alessandro: Michael Lonsdale
Eccellente e struggente ost a firma di Ludovico Einaudi che accompagna lo spettatore in un viaggio all'interno di quel mondo poetico e malinconico che è l'arte creativa dello scrivere, senza enfasi.
Una vera sorpresa. Consigliatissima per i collezionisti di colonne sonore.
https://www.youtube.com/watch?v=8W0BS51ZBbY