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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Ci sono solo due cose da salvare in questo pasticcio esotico scritto da Enzo Monteleone e diretto da Cinzia Th Torrini: l'ambientazione colombiana (ripresa benissimo dalla fotografia di Peppino Rotunno) e la divertita partecipazione di Massimo Troisi. Il resto, a cominciare dalla scialbissima storia che verte sul viaggio di John Savage alla ricerca del fratello ex terrorista dato per morto dai TG italiani, è da dimenticare. Lo stesso Savage appare decisamente poco convinto, quasi addormentato. Parte da Venezia per Bogotà e sul posto cercherà di ritrovare il corpo del fratello morto. Non ci vorrà molto, senonché comincerà a capire che al posto del parente è stato seppellito qualcun altro. La ricerca...Leggi tutto è solo all'inizio e, munito di fotografia del desaparecido, Savage si immergerà con noi nel folclore locale, negli splendidi paesaggi colombiani. Arriverà anche all'Hotel Colonial del titolo, naturalmente, una delle tappe finali. Per raggiungerlo dovrà pagarsi il viaggio da una sponda all'altra del fiume conoscendo il traghettatore: Massimo Troisi, napoletano nostalgico che in qualunque film lo si metta non cambia mai. Con il suo dialetto stentato, la sua innata simpatia, dà finalmente la scossa a un film che per tutta la prima parte s’era trascinato penosamente. Quando da lì in poi comparirà (quasi sempre per convincere Savage a giocare a calcio nella sua squadretta amatoriale su cui scommette perdendo regolarmente) saranno gli unici sussulti di un film nato morto, che nemmeno Robert Duvall e la rivelazione finale salvano dalla noia. Musiche di Pino Donaggio.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Mediocre, ma con un suo perché:
Nando - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Galbo, Kinodrop
Sulla carta interessante esperimento di cinema (di produzione italiana) dall'ambientazione neocoloniale e decadente, che ha la pretesa di tratteggiare un determinato contesto politico e morale, ma finisce per essere un ibrido pastrocchio probabilmente a causa dell'inesperienza della regista (la Torrini). Quest'ultima non riesce a governare un cast sulla carta ottimo ma particolarmente spaesato (e l'effetto è evidente sul nostro Troisi ma anche sul protagonista Savage: un po' meglio il grande Duvall).
La ricerca di un fratello presumibilmente assassinato genera una pellicola avventurosa, ambientata tra posti sudaticci e non molto sicuri. Discrete le ambientazioni, ma perché realizzare un film del genere con interpreti stranieri miscelati con Troisi che si trova a mostrare la sua faccia partenopea totalmente fuori luogo in (presunta) terra amazzonica? Mistero...
Una confezione pretenziosa e lussureggiante per una ambientazione esotica costruita secondo un modello prestabilito di una Colombia di bassifondi e malaffare fa da sfondo a una non storia che si svolge a blocchi (in ognuno dei quali non accade niente, o molto poco) seguendo una sceneggiatura che arranca e non riesce minimamente a interessare. Perfino la presenza di attori di rilievo, compreso Troisi in una parte totalmente fuori contesto e in cui pretestuosamente ripete il suo cliché, non riesce a sollevare una narrazione veramente carente e che sfiora molte volte il risibile.
Cinzia Th Torrini HA DIRETTO ANCHE...
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- Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Top film: sogni e incubi del 2000", martedì 16 ottobre 1990) di Hotel Colonial:
