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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Emozionale ed emozionante. Importante sarà stabilire quale sia caso per caso il grado di empatia tra autore e spettatore, perché è su di esso che andrà calcolato il valore variabile della pellicola. Inutile rimarcare l’altissima qualità delle riprese se poi la sceneggiatura può inevitabilmente incontrare l’ostilità di chi ricerca in opere simili qualità altrove comuni e qui assenti (un certo filo logico da seguire con coerenza, lo studio e la ricercatezza di molti dialoghi...). I piatti della bilancia penderanno da una parte o dall’altra a seconda delle aspettative nei confronti della concezione che ognuno ha di grande cinema....Leggi tutto Perché in fondo è innegabile che sia il massimo ciò a cui punta il film di Malick, parto travagliatissimo in cui uno dei pochi registi che riesce davvero a comunicare con le immagini ha profuso tutto se stesso alla ricerca di una nuova dimensione cinematografica, ben esemplificata dalla lunga parte apparentemente documentaristica in cui la personalità traspare nella scelta di angolature azzardate, immersioni nella natura puntellate da maestose partiture di musica classica che concorrono a dipingere scenari di struggente bellezza. Il ritorno alla quotidianità della vita familiare svolta perlopiù tra la casa e il giardino, dopo un simile break mozzafiato sembra inizialmente appartenere a un altro film. Almeno fino a quando non si capisce che ne è invece il necessario completamento, la dimostrazione di quanto l’umanità sia solo una delle tante forme di vita sulla Terra. L’albero della vita cresce e si sviluppa secondo regole comuni a tanti: nelle giornate della famiglia protagonista (madre, padre e tre figli maschi) non vi è nulla di veramente straordinario, solo la semplicità nell’evolversi naturale della conoscenza e dell’esperienza, del rapporto anche difficile tra padre e figlio. E così, mentre lo sguardo può riposarsi appagato sull'imperiosa potenza evocativa di ogni singola inquadratura, mentre l’udito trova godimento nel constatare quanto ogni nota sia inserita mai a caso, è difficile poi lamentarsi dell'approccio criptico di Malick, di una sceneggiatura che prestandosi a più letture lascia comunque liberi di riflettere su ciò che più può colpire singolarmente. Maneggiando materiale di tale portata c'è comunque da stare molto attenti: basta anche una piccola caduta (certi effetti digitali fuori luogo inseriti nel trionfo della natura incontaminata) per intaccare la magia e spezzare l'incanto, basta qualche indugio eccessivo per scivolare nella ridondanza. Raggiungere la perfezione partendo da simili ambizioni è pressoché impossibile, ma di sicuro film così, quando riescono a intercettare chi naviga sulla stessa lunghezza d'onda, riempiono gli occhi e scaldano l'anima.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/05/11 DAL BENEMERITO ATTICUS85 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/05/11
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Gestarsh99 26/10/11 20:48 - 1395 commenti

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Quella di Malick è una poematica trascendente così solenne e monumentale che non può non lasciare ogni volta ipnotizzati e colmi di meraviglia: tanto misterica e introspettiva nella sua impenetrabile semplicità quanto eliaca e adamantina in quella complessità gnoseologica che l'assiste sin dal lontano '98. La grandeur della narrazione cinematografica si fa aerea e spirituale, spiccando il suo volo pindarico attraverso gli eoni del tempo e i ricordi dell'animo umano, sin dentro l'infanzia (propria e del Mondo), in un sublime e maestoso componimento sull'accettazione della Vita e della Morte.
MEMORABILE: La contrita confessione "riappacificatrice" tra papà Pitt e figlio maggiore Jack; Le scuse di Jack al fratello minore R. L.

Atticus85 20/05/11 09:41 - 107 commenti

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Epopea della Vita e del Creato, riflessione abissale sulla gratitudine verso il Mondo, esperienza totalizzante dei sensi e fiume in piena di immagini di sconvolgente bellezza. Un film fuori da ogni moda, ostico e inebriante, simbolico e catartico, spesso chiuso in se stesso tramite una fitta rete di impressioni di difficile interpretazione, forse la parola definitiva sull'amore umano e non solo sul grande schermo. Ogni Malick è un evento e questa sinfonia di emozioni non tarderà an entrare di diritto nella storia. Perderlo sarebbe un peccato.

Cotola 21/05/11 01:20 - 8998 commenti

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L'origine della vita, il senso della vita, la morte, la fine di tutto, il silenzio di Dio, il male, il bene, l'amore. Questi i temi epocali trattati da Malick nel suo ultimo capolavoro. Uno dei film più ambiziosi della storia del cinema, uno dei film più strani ed innovativi degli ultimi anni. Il regista ha il coraggio di spingersi fin dove nessuno aveva mai fatto. Non c'è una vera trama, non c'è causa ed effetto: ci sono però delle immagini di sconvolgente bellezza e c'è un film che è un flusso magmatico ed incandescente di emozioni. Dividerà.

Pigro 23/05/11 09:34 - 9623 commenti

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Una preghiera. Anzi, un'interrogarsi sul senso della vita e del dolore: Giobbe che chiede a Dio perché. Le radici della vita piantate nella creazione dell'universo, che danno il frutto misterioso di un uomo come tanti, fino a confluire nell'unità del tutto. Un flusso di coscienza, personale/universale, musicale. Ondate di ricordi, frammenti di visioni e sensazioni, memorie famigliari e personali, tra Padre e Madre, tra Natura e Grazia. Malick comprime il tempo nell'istante misterioso in cui tutto (forse) ha senso. Mistico e umano. Abbagliante.

Harrys 23/05/11 15:54 - 687 commenti

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Spartiacque o fuori tempo massimo? Malick dietro la cinepresa è Dio ma, abusando nell’alternare bastone e carota, non convince per un epilogo che risente della terza età. Melenso, disattende i presupposti dolorosi del nichilismo cosmico misto a meraviglia naturalistica della prima parte: la poetica finisce divorata da un algoritmo che esalta un eccessivo buonismo. Esemplificata alla perfezione quella particolare crisi identitaria che colpì l’America nel dopoguerra, pecca di indecisione: metafisica à la 2001 o realismo delle rimembranze di Penn? ***

Rebis 3/06/11 18:32 - 2331 commenti

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Poema filosofico per immagini o rifondazione del cinema quale Iperuranio della percezione. Malick segue la strada maestra evitando imprevisti e innovazioni, rispetta il canone iconografico e speculativo nel ricamo ancestrale che conduce il micro al macro e viceversa. Informa il Teorema in una ricerca visuale icastica, devitalizzata di ogni spontaneità. Lo scollamento tra significato e significante ottunde, infastidisce: si smette di osservare la Grazia per rispettare l'artificio digitale, il Padre nel padre si rivela Brad Pitt e l'umiltà ambita si arrende alla banalità (la spiaggia limbo).

Xamini 25/05/11 01:17 - 1244 commenti

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(a seguito di una lunga passeggiata "digestiva") Siamo dalle parti dei massimi sistemi. Un 2001 al quadrato che parla direttamente alle viscere, un dialogo silenzioso con Dio, attraverso una festa di immagini e di inquadrature che sono un capolavoro dietro l'altro, fatto salvo un pizzico di menefreghismo nei riguardi dello spettatore (qualche lungaggine di troppo). Dove mi sento davvero tradito o, quanto meno, in dissonanza, è sul finale, che arriva a ritrattare i propositi dissacranti fioriti all'ombra del giovane e bravissimo protagonista, intaccando un pelo l'efficacia del complessivo. Rimane un'opera tanto diversa e meritoria di dibattito da lasciare il segno, dentro e fuori Cannes (con buona pace di Von Trier).
MEMORABILE: "Ero in attesa di qualcosa. E quel qualcosa era l'attesa."

Jorge 27/05/11 11:03 - 164 commenti

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Un film fuori dalla media; sia per la straordinarietà di certe immagini, sia per la delicatezza del tema della vita e della morte, trattato con estrema delicatezza e molteplicità di registri e di "chiavi di lettura" lasciate in mano allo spettatore. Le interpretazioni sono molto intense e certo riuscite; tuttavia, a mio parere, trovo che l'intera pellicola sia eccessivamente permeata da una pretenziosità registica che mal si addice al tutto, specialmente per quanto riguarda la sceneggiatura, un poco frammentaria. Ad ogni modo, memorabile.

Didda23 27/05/11 02:45 - 2424 commenti

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Trovo un'impresa ardua cercare di valutare con qualche barlume di oggettività il film, perché la visione è stata molto complessa e travagliata. La potenza e la bellezza di certe immagini è sconvolgente, però a livello di trama sono rimasto piuttosto spiazzato ed un pizzico deluso. Malick ha realizzato un'opera molto ambiziosa e purtroppo ha messo troppa carne sul fuoco, e tanta abbondanza è alquanto difficile da assimilare. La pellicola induce alla riflessione, questo è innegabile, ma purtroppo non mi ha convinto. **!

Jandileida 1/06/11 23:24 - 1558 commenti

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Difficile da giudicare perché la classe con la quale Malick usa la maestosa completezza del cinema per raccontare la vita e la morte, il qui e l'altrove, Giobbe e Isacco, è veramente qualcosa di raro, di prezioso: basti vedere i 15 minuti con il neonato che cresce, difficili da dimenticare. Ci si lascia trascinare, c'è poco da fare. Accanto a questa grandiosità c'è pero anche qualcosa che non torna dal punto di vista del racconto, appesantito da escursioni mesozoiche e riprese planetarie che poco aggiungono. Notevole, complesso, bifronte: come la vita.

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Mtine 2/06/11 20:06 - 224 commenti

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Un film sopravvalutato, che non dice niente e, probabilmente, non vuole dire niente. Due ore e dieci di immagini quasi sconnesse, tra dinosauri (!) e padri padroni, tra figli repressi ed eruzioni vulcaniche. Poi possiamo dire che alcune immagini sono suggestive, affascinanti, che la recitazione è eccellente (Brad Pitt in primis), ma non possiamo dire che il film è un capolavoro. E' un capolavoro sì, ma dell'aria fritta.

Deepred89 9/06/11 01:02 - 3701 commenti

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Film particolarissimo ed estremamente suggestivo, appesantito da qualche esagerazione (il finale) e da qualche parentesi eccessivamente tirata per le lunghe (gli inserti alla Koyaanisqatsi) ma indubbiamente riuscito dal punto di vista filmico e decisamente originale nell'esposizione della trama. A visione terminata qualche perplessità resta, ma si tratta di una visione assolutamente da compiere, anche in virtù della sua unicità. Stupendamente diretto il cast.

Cinegini 11/06/11 12:03 - 7 commenti

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Malick ha trovato qualcosa. Una fede, la grazia, un nuovo livello di coscienza e vuole parlarne al pubblico. Ma mette talmente tanta carne al fuoco che uscire dal cinema soltanto con un "che bella che è la vita" mi pare pochino. Non si concentra su nessun aspetto. Anche la sezione "Quark" è eccessiva sia di contenuti che di lunghezza. Lascia tutto allo spettatore: "Tieni, io ti do queste immagini, tu ragionaci sopra".

T.garufi 21/06/11 22:50 - 17 commenti

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Malick, timido professore di filosofia regista di un'opera così profonda dai mille significati... Tante le chiavi di lettura possibili; per citare quelle più eclatanti, il rapporto padre-figlio, la ribellione del figlio al cattivo esempio del padre, la timida personalità della madre, il lutto, l'esperienza personale di Dio e le domande sull'essere, all'Essere Trascendentale e se stessi. Per studenti e appassionati di "Storia del Cinema" è assolutamente indispensabile. A mio parere una pietra miliare della cinematografia! Perla preziosa.
MEMORABILE: "Ci sono due vie per affrontare la vita: la via della natura e la via della grazia. Sta a te scegliere quale delle due seguire".

Ford 11/07/11 23:56 - 582 commenti

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Film che agisce su tre canali: quello visivo è una bomba, quello emozionale funziona, quello di senso non lo so, a momenti sembra la cosa più profonda mai vista, in altri sembra invece scendere troppo. Il figlio che desidera la morte del padre (per quanto si parli di un sentimento estremo) è un conflitto troppo elementare in un film che tira in ballo cosmogonie, religiosità, Holderlin, Platone e persino Brad Pitt. E poi c'è quel finale paradisiaco che sembra quasi - incredibile a dirsi in un film di più di due ore - frettoloso. Ah, i dinosauri no, dai.

Puppigallo 13/07/11 10:14 - 5251 commenti

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Film che va ascoltato soprattutto con gli occhi, perchè le immagini trasmettono più emozioni delle parole. I temi trattati sono tanti; e la perdita del figlio è solo la punta di questo iceberg audiovisivo che ci mostra quanto la fede possa vacillare davanti ai colpi più duri. Ci viene mostrata la magnificenza del cosmo (solenne come in 2001), la biodiversità del nostro pianeta, l’evoluzione. Per poi tornare a questa famiglia: un granello di polvere rispetto al tutto, capace però di quotidianità alternata a complesse emozioni, quasi a significare che c'è una scintilla di divino in ognuno di noi. Non un capolavoro ma di grande impatto.
MEMORABILE: La differenza tra natura e grazia; Le ombre dei bambini che giocano immaginate dalla madre, dopo la perdita; I rimpianti per ciò che non è stato detto

Bjorn 14/11/11 20:52 - 32 commenti

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Superba ed evocativa, la quinta opera di Malick lascia senza fiato: un immenso viaggio esistenziale intriso di filosofia e cosmogonia. Il piccolo mondo della famiglia messo a confronto con la gargantuesca immensità dell'Universo. Una madre che come unico scopo ha quello di profondere amore incondizionato, lei, la via della grazia. Un padre che può sembrare brutale,ma al tempo stesso amorevole, lui che insegna la vita, la via della natura. E su note liriche ed immagini suggestive il viaggio si fonde perdendosi nell'infinito del cosmo e della mente. Interpretazione molto sentita degli attori.
MEMORABILE: La scena della Creazione; Le musiche.

Lupoprezzo 23/09/11 12:58 - 635 commenti

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Il film della vita, sulla vita, per la vita. Malick accarezza la sua creatura partendo da distante, partendo dal principio. Le grandi cose, quelle inspiegabili e quelle più intime intersecate, attraversate dalla medesima corrente. Il regista si interroga su Dio, scrutando i personaggi timidamente, di nascosto, mostrandoceli sovente di spalle, inaspettati e per questo veri. Il quadro d'insieme è ampio, ambizioso e sproporzionato. Momenti indelebili si alternano ad altri banali (il finale). Il vociare interiore è cifra stilistica di un autore fuori dagli schemi.

Capannelle 26/09/11 09:51 - 4394 commenti

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Lode al coraggio dell'opera e all'eleganza poetica che Malick usa nel ritrarre i personaggi (e gli interpreti ne traggono giovamento anche se non si capisce la funzione di Penn). Ma quei lunghi e pedanti paralleli mistico-filosofici fanno più che storcere il naso e ogni tanto fanno pensare a un'esibizione intellettualoide. Un'opera double-face che da sola vale tanti filmetti fotocopia in circolazione ma di cui, parlando francamente, non si sente il bisogno di troppi emuli. Tre pallini.

Satyricon 13/11/11 21:38 - 147 commenti

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Opera quantomai ambiziosa e coraggiosa. Un tentativo di edulcorare le ingiustizie della vita attraverso immagini evocative e paradisiache, quasi a voler imbambolare lo spettatore che inebetito da tanta opulente bellezza e poesia non arriva a capire perché per parlare di conflitti familiari e del dolore bisogna stare incollati allo schermo due ore che diventano stancanti. La trama è un piccolo nucleo nell'immensa e politicamente corretta retorica. Poco arrosto...

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Galbo 13/01/12 05:49 - 12372 commenti

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Un film in cui si avverte una distanza molto evidente tra l'artista, che disserta di contrapposizioni tra grazia e natura (impersonate dai due personaggi principali) e lo spettatore. Immagini di grande suggestione: da quelle cosmiche alla bellezza della vita umana con alcune delle migliori riprese sui bambini mai viste al cinema; latita tuttavia il coinvolgimento emotivo del pubblico, quasi che l'autore abbia realizzato il film anzitutto per sè. Ottima la prova del cast.

Tommy3793 10/02/12 19:36 - 72 commenti

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Onirico. È la parola giusta per descrivere questo film. Così come 2001: Odissea nello spazio, per i primi anni non sarà capito e sarà degradato; successivamente anche la critica capirà il vero valore di questo film. Malick, nella pellicola, parte da una semplice storia di un famiglia per poi passare al tema principale: la ricerca dell'universo, della natura. In una sorta di moderno panteismo egli si pone in netto contrasto con la vita ultramoderna e materialista del mondo di oggi.
MEMORABILE: “Ci sono due vie per affrontare la vita: la via della natura e la via della grazia”.

Saintgifts 15/02/12 15:57 - 4098 commenti

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Mi ha subito catturato l'atmosfera creata dalle immagini e dalla musica. Non tanto le immagini della potenza dell'universo e della natura, ma quelle filmate nel modo "tradizionale", le angolazioni e le luci. L'argomento, così vasto, così cristiano-religioso, mi ha detto cose che sapevo; Malick lo ha fatto uscire dall'ovvio, direi quasi dal banale, riproponendolo in tutta la sua importanza, contrapponendo luoghi e periodi diversi tra loro, diametralmente opposti, a dare le giuste dimensioni alle cose. Jack, Penn, Cristo un ponte per l'aldilà.

Luchi78 6/03/12 17:47 - 1521 commenti

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Evocativo ed onirico, ma soprattutto molto religioso. La presenza dell'essere superiore è richiamata in quasi tutte le situazioni chiave del film, anche nei non troppo azzeccati richiami al sistema universo di kubrickiana memoria. La potenza delle immagini è indiscutibile, la virata finale del film alla riconciliazione dei propri affetti in un illusorio aldilà lascia perplessi. Film da vivere comunque come un'esperienza molto personale.

Hackett 19/05/12 07:45 - 1865 commenti

I gusti di Hackett

Malick rafforza definitivamente il suo concetto di cinema ancora embrionale in I giorni del cielo e sviluppatosi da La sottile linea rossa in poi. Immagini bellissime (peccato non vederle in HD), tempi lunghi e immancabile voce fuori campo rendono immediatamente riconoscibile il suo modo di fare cinema. Opera ostica, non per spettatori distratti, necessiterebbe varie visioni per poter essere apprezzata a pieno, tanti sono i suoi significati intrinsechi. Film emozionante e sopraffino.

Nancy 19/05/12 17:31 - 774 commenti

I gusti di Nancy

Un film assoluto, che racchiude in se (à la 2001 Odissea nello spazio) temi universali: dalla concezione di Dio alla vita, alla morte e l'elaborazione del lutto, la natura, la spiritualità, la gelosia. Decisamente un punto d'arrivo per il cinema di Malick, che mantiene la straordinarietà visuale di New World ma la trascende in tematiche. La trama, se seguita incisivamente, non è banale né macchinosa, non pretende niente: ci dà solo del materiale per intraprendere lo stesso viaggio dentro di noi. Bravo tutto il cast. Emozionante colonna sonora.
MEMORABILE: "L'unico modo per essere felici è amare. Fai del bene. Meravigliati. Spera".

Cloack 77 15/06/12 20:34 - 547 commenti

I gusti di Cloack 77

Solo la visione di un paradiso dove poter ritrovare tutti, dove potersi riunire, riabbracciare e vedersi così come si resta impressi nella memoria (l'immagine della mano avvizzita che ritrova la giovinezza) vale un posto nel cuore, così come la comprensione delle invocazioni, la via della Grazia per tornare a credere: "Si, ti concedo mio figlio". Straordinario, meraviglioso.

Mickes2 23/06/12 18:17 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Flussi di pensieri, preghiere verso un Dio che non vuole ascoltare, rimorsi, litigi, radiografie di situazioni quotidiane. Il paradiso e il Caos, la Grazia e la Natura nel quotidiano, l’infanzia e l’età adulta. Visivamente epocale e narrativamente inebriato e inebriante nel suo lirismo/realismo evocativo e rispettoso, efficacemente antinarrativo, l’opera di Malick riflette sontuosamente sulla Vita, la Morte, le scelte da intraprendere. L’elaborazione del lutto si eleva altissima divenendo pura riflessione e solenne epopea esistenziale. Lo sguardo malinconico e catartico che compenetra i ricordi e l’intimismo spirituale che ne deriva sono il frutto di un’introspezione immensamente partecipe.

Fabbiu 8/08/12 02:41 - 2133 commenti

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Capita raramente di imbattersi in film-esperienza di questo tipo; due ore e più che non pesano mai sulla visione, anzi perennemente cullata, incantata, stimolata. Un bombardamento di chiavi di lettura da assorbire e rielaborare col tempo. È richiesta da parte dello spettatore, però, una certa predisposizione o se non altro alcuni requisiti (in primis una certa emotività, che sarà di sicuro premiata). A volte l'autocompiacimento del regista sembra davvero non trovare limiti, ma in molte circostanze questo è proprio il punto di forza del film.

Enzus79 17/08/12 15:24 - 2864 commenti

I gusti di Enzus79

Terrence Malick è un regista con la r maiuscola e lo si capisce guardando questo capolavoro. La distinzione tra la natura e la grazia umana è così ben rappresentata che si ha voglia solo di applaudire. Gli effetti speciali di Douglas Trumbull sono encomiabili. Palma d'Oro a Cannes al film meritatissima.

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Ginestra 28/09/12 13:28 - 53 commenti

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Avete presente quel capolavoro di 2001 odissea nello spazio? Il senso del mistero della vita e dell'universo, rappresentati con una semplicità e una linearità che "sembrano" naturali... Lo spettatore non si chiede mai che senso abbia il monolito oppure chi sia il vecchio sul letto di morte. Bene, qui siamo all'opposto: un film che sembra un patchwork di grandi film, calpestati e oltraggiati. Il regista non sa proprio cosa fare, per stupire il povero spettatore. Al termine del film la platea ha emesso un boato liberatorio.

Ryo 10/02/13 02:12 - 2169 commenti

I gusti di Ryo

Di grande impatto visivo, gioca un ruolo fondamentale la fotografia stellare, mentre le lunghe sequenze di suggestive immagini sulla nascita dell'universo sono una meraviglia per gli occhi. Senza la giusta chiave di lettura il film potrebbe sembrare lungo e noioso, ma con l'impegno ci si accorge che ci si trova davanti a un'opera dall'enorme spessore, dai concetti profondi che esplorano la vita, la fede, il micro e il macrocosmo, le varie essenze che compongono l'animo umano. Da gustare.
MEMORABILE: Le suggestive sequenze oniriche sull'universo.

Nando 30/03/13 19:33 - 3806 commenti

I gusti di Nando

Il genio visionario di Malick in una emozionante cavalcata sulla vita. Immagini suggestive con adeguato commento musicale e situazioni coinvolgenti, nonostante all'apparenza emerga una certa freddezza di fondo. Tutto appare ben costruito e il rigore morale di Pitt ben si sposa con la purezza della Going. Intenso Pitt.

Almicione 14/06/13 01:29 - 764 commenti

I gusti di Almicione

Un inno a Dio e alla sua creazione, la Natura; un inno alla bellezza della vita nella sua totalità, quindi anche alla sua ferocia. È anche la storia di una famiglia e in particolar modo del primo di tre figli, Jack, il protagonista della pellicola; il suo rapporto con l'ambiente e le persone che lo circondano, il suo sviluppo vengono accompagnati da personali riflessioni. Non credo di aver capito profondamente il senso, tantomeno i collegamenti con le spettacolari inquadrature "da documentario". Comunque, una fotografia e una regia eccelse.

Simdek 20/02/14 10:09 - 122 commenti

I gusti di Simdek

Evocativo, onirico ed etereo. Purtroppo anche documentaristico (tipo "Il mondo di Quark"). L'obiettivo di Malick è ambizioso ma non riesce a creare la giusta tensione empatica per sentirlo veramente dentro. Il tutto è visto con gli occhi di un bambino, con una madre trasparente e un padre padrone che soffoca ogni spazio vitale. Lo show (autocelebrativo) di immagini bellissime (alcune affastellate e senza senso) inizia troppo presto mentre le riprese, i dialoghi e i pensieri sono calati gradualmente con grazia e maestria ed entrano fino al midollo.
MEMORABILE: "Stai zitto!" (detto dal secondogenito al padre); L'unico modo per essere felici è amare.

Lou 16/06/15 23:46 - 1119 commenti

I gusti di Lou

Capita di rado di assistere a una proiezione di un film drammatico (non un documentario) dove la potenza evocativa delle immagini abbia il sopravvento in modo cosí assoluto su ogni altra forma di rappresentazione. La parola è quasi assente o superflua, per lo più sussurrata in appelli disperati a Dio. La magia e al tempo stesso la ferocia della natura e delle vicende umane sono scandagliate da Malick con approccio maniacale e totalizzante, pretenzioso probabilmente ma unico e grandioso nel risultato.

Schramm 31/03/16 15:16 - 3490 commenti

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Una mdp in circolo nell’escheriano bios del cosmo, fluida galleggiante microscopica, che ci showscanna, l’occhio perennemente grandangolare e ad angolo giro come quello dell’insetto di un fantasma di una divinità. Un narrato che viaggia come un tarassaco sottovento mentre sgorga a ogni minuto tutto lo schmerz di un cosmo impietoso ma pieno di grazia o spietato ma pieno di impercettibile pietà, mortalmente ferito che non conosce il sorriso dove il visivo si fa verbale, e il verbale visivo. Per Malick il vedere è uno Stromboli che si risveglia, il sentire è una perpetua perdita di coscienza. Top.

Paulaster 29/01/18 12:24 - 4375 commenti

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Le "rielaborazioni" di un uomo sul suo passato infantile e sulla sua famiglia mentre si confronta con lo scorrere della vita e la natura. Pretenzioso nell’inscenare la storia della creazione fino a un presente senz’anima (New York), trova una chiave filosofica che contrappone la crudeltà degli eventi alla bellezza estatica. La regìa, che stupisce per la qualità e le idee del girato, a volte cede in eccessi di leziosità (gli animali preistorici, la Chastain che lievita). Attori di nome che vengono inghiottiti dalla cura delle immagini.
MEMORABILE: Il sole in primo piano; Le cascate dal lato; Il ragazzo annegato.
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  • Discussione Pigro • 7/10/11 10:43
    Consigliere - 1658 interventi
    Questa dei tagli al personaggio di Penn non la sapevo. Sì, anch'io, vedendo il film, mi sono stupito alla fine che fosse stata sparata in promozione la partecipazione di Penn, che poi in realtà è assolutamente minima. Però è anche vero che non ho sentito affatto la mancanza di qualcosa, e alla fine (e ancor oggi) - se devo essere sincero - di tutto il film le immagini più forti che mi rimangono sono il volto di Penn in ascensore e il volto di Penn sulla spiaggia: anzi, il film "è" il volto di Penn sulla spiaggia, sta tutto lì! Credo che sia uno di quei casi in cui un grande attore riesce a dare il segno in pochi minuti (vedi Brando in Apocalypse) anche, ovviamente, grazie a come il regista sa trattare il suo personaggio nell'economia del film.
    E comunque, se Malick avesse dovuto andare verso lo star system, non avrebbe tagliato Penn, ma qualcuna delle tante altre sequenze, oltretutto molto più difficili. Quindi trovo ancor più geniale Malick che nel momento in cui è stato obbligato dalla produzione a tagliare, ha preferito sacrificare un personaggio che già emerge in maniera potentissima, anzi dandogli maggior potenza (secondo me) proprio grazie alla marginalità in cui l'ha relegato.
    Niente da fare: non riuscirete a convincermi che questo film non sia come minimo straordinario... ;-)
  • Discussione Capannelle • 7/10/11 11:34
    Scrivano - 3473 interventi
    Pigro ebbe a dire:
    anzi, il film "è" il volto di Penn sulla spiaggia, sta tutto lì! Credo che sia uno di quei casi in cui un grande attore riesce a dare il segno in pochi minuti (vedi Brando in Apocalypse) anche, ovviamente, grazie a come il regista sa trattare il suo personaggio nell'economia del film.

    Chiave di lettura interessante anche se nella mia visione il "trattamento" di Penn non è stato così impressionante. Certo, quello della spiaggia rimane un momento catalizzante.

    Sui tagli credo che ci fosse ancora buon margine per quanto riguarda le immagini primordiali/scientifiche.
    Ultima modifica: 7/10/11 11:34 da Capannelle
  • Discussione Cotola • 24/01/12 18:44
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    3 nominations: tutte pesanti! Indovinate per
    chi tiferò?

    Miglior film
    Miglior regia
    Miglior fotografia
  • Discussione Gestarsh99 • 24/01/12 23:26
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    3 nominations: tutte pesanti! Indovinate per
    chi tiferò?

    Miglior film
    Miglior regia
    Miglior fotografia




    Non so quello per il "Miglior film" ma gli altri due premi in lizza gli spetterebbero di diritto al buon Malick.
    Io incrocio i diti :)
  • Discussione Rebis • 25/01/12 12:03
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Io non sono impazzito per il film di Malick ma che sia superiore sotto ogni aspetto a The Artist mi sembra fuori discussione, e lo stesso vale per Drive. Per me di anno in anno gli oscar perdono sempre più credibilità...
  • Discussione Didda23 • 25/01/12 14:01
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Prima di fare le valutazione vorrei riuscire a vederli tutti. Alcuni si trovano,ma vorrei vederli al cinema.

    Che dire Rebis, non posso che darti ragione.E' scandalosa l'assenza delle Idi di Marzo.
  • Discussione Galbo • 25/01/12 15:13
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Didda23 ebbe a dire:

    Che dire Rebis, non posso che darti ragione.E' scandalosa l'assenza delle Idi di Marzo.


    specie se abbinato alla presenza di Midnight in Paris
  • Discussione Ginestra • 28/09/12 13:34
    Galoppino - 24 interventi
    L'ho già detto ma devo ripeterlo: è un film insopportabile, autoreferenziale e assolutamente vuoto di tutto. Non basta la bella musica e le facce degli attori per fare un grande film.
    Sopravvalutatissimo, ma tanto ormai ho capito che più si maltratta lo spettatore più ci sono possibilità di prendere il premio della giuria (lo ha capito anche Malik).
    Ridetemi Via col Vento!!!!!
  • Discussione Gestarsh99 • 28/09/12 15:02
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Adesso che vedrai Melancholia c'è il rischio probabile di autoresezione venosa.

    Come si dice, donna avvisata... :D
  • Curiosità Raremirko • 22/10/14 23:35
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    * Per aumentare il realismo, i bambini a volte furono ripresi senza che loro lo sapessero

    * Inizialmente si voleva girare il film ad Austin

    * Per la sequenza dell'origine dell'universo venne usato anche trovarobato amatoriale anni '70


    Fonte: extra del dvd