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MMJ Davinotti jr
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
SLAUGHTERHOUSE ROCK, il titolo originale, è meno banale del nostro, ma poco può ingannare sulla qualità di un horror nato male e concluso peggio. Siamo dalle parti di NIGHTMARE, con continui quanto confusi passaggi dal sogno alla realtà, ma la confezione è decisamente più misera: a partire da una fotografia squallida per arrivare a scenografie ancor più tristi e una recitazione complessiva davvero avvilente. Stupisce leggere che gli autori della colonna sonora siano Mark Mothersbaugh e Gerald Casale ovvero le menti dei Devo, gruppo rock intelligente e a suo tempo di successo. Se l'idea di ambientare la vicenda nella...Leggi tutto vecchia prigione di Alcatraz poteva essere interessante, di certo altrettanto non si può dire della scelta di mescolare in un indigesto fritto misto zombi, fantasmi, cannibali, apprendisti vampiri e rockettari. CHI E’ ENTRATO NELLA MIA CASA è il tipico film americano per adolescenti: non per niente i protagonisti sono quasi tutti ragazzi dai 20 ai 25 anni di età, tradizionale carne da macello per i mostri di turno. Qui però la storia è più confusa del consueto e si è tentato di inserire più elementi possibile senza curarsi delle incongruenze che saltano fuori a ogni sequenza. Il regista completa l'opera con mano decisamente infelice e fallendo totalmente ne nel creare la necessaria tensione. Ci sono qualche buon effetto speciale (niente di trascendentale, sia chiaro), una discreta dose di splatter (uno squartamento, qualche accenno a scene cannibalistiche, pugnali che tagliano...) e un paio di seni al vento. Alcune buone intenzioni, vanificate.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Mediocre, ma con un suo perché:
Tomastich, Mco, Anthonyvm - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Undying, Daidae, Herrkinski, Minitina80 - Gravemente insufficiente!:
Cotola, Rigoletto
Da noi circolato (giustamente) solo in home video, soffre di una titolazione demenziale che è comunque in linea con il contenuto del film.
Una delle tante derivazioni di Nightmare, che tenta l'approccio semi-serio al genere (mirando al pubblico dei teen-agers), con una sfilza di incubi inseriti all'interno dei "sogni". C'è un po' di tutto: dai fantasmi agli zombi passando per i vampiri sino ad approdare ai cannibali. Interessante la composizione della colonna sonora, ma sul piano visivo regna la totale negligenza. Smemorato.
Trashone illogico che non prende il minimo dei voti solo per la colonna sonora. Attori ignobili, regia mediocre che nonostante un budget di tutto rispetto ha tirato fuori un film decisamente deludente. La casa del titolo ovviamente non c'entra nulla ed è solo un richiamo che - negli anni 80 - ho visto tra copertine e titoli in almeno cinque film.
Horrorino di fine anni Ottanta che ricalca in malo modo Nightmare. Ovviamente nessuno pretendeva il raggiungimento dei risultati del modello, ma qui si scade nella farsa
e ben presto si svacca nel trash (o quasi) senza però nemmeno riuscire a divertire. Gli effetti speciali sono molto artigianali, ma non sarebbe quello il vero problema: purtroppo
la regia non c'è, la sceneggiatura si copre di ridicolo in diverse occasioni e gli attori sono, per usare un eufemismo, da parrocchia. Preferibilmente evitabile.
Quando c'era una "casa" di mezzo i produttori e distributori italiani non facevano altro che applicare alla locandina la caratteristica C a falce e pensavano di farla franca; a volte ci sono riusciti, altre meno. In questo caso siamo di fronte a una via di mezzo: la pellicola di Logothetis offre infatti uno spettacolino horror di seconda/terza fascia, non aiutato sicuramente da una fotografia all'altezza e da una sceneggiatura poco lineare. Le atmosfere da psycho-horror da cassetta, a cui si aggiungono tentazioni oniriche, poco portano al risultato finale.
Titolo che campeggiava ovunque nelle nostre videoteche ai tempi d'oro e su cui per fortuna non ho mai investito le preziose 5 mila lire del noleggio. Ci troviamo infatti di fronte a un bizzarro pasticcio citazionistico, che parte come uno spin-off di Nightmare (la parte migliore del film, a dire il vero) per poi degenerare in un mix di clichè della cinematografia horror nella parte ambientata a Alcatraz, dove tra interminabili dialoghi, mutazioni varie, un po' di splatter e amenità assortite arriviamo stremati al finale. Brutta OST dei Devo.
Una delle più ricercate vhs dei tempi che furono, mercé la fuorviante copertina. Il contenente supera il contenuto, verrebbe da dire. La "Casa" è in realtà il carcere di Alcatraz e a entrarvi è un ragazzo che decide di seguire i consigli di una medium a tempo perso per fugare ogni dubbio sulle sue ripetute visioni. C'è del Nightmare e qualche atmosfera (blanda blanda) ricorda L'Aldilà fulciano. Ma il supernatural teen rock di Logothetis non può che far sorridere i nostalgici degli anni Ottanta, probabilmente annoiando tutti gli altri.
Il soggetto di per sé non è male e avrebbe meritato uno sviluppo differente, più dinamico e meno banale. Anche il cattivo della situazione non ha una personalità degna di nota, mentre i ragazzi (alcuni molto stupidi), si perdono nell’anonimato. La cosa più stucchevole e fuori luogo è l’umorismo che ogni tanto fa capolino. Qualche effetto speciale e l’ambientazione sinistra non bastano a raggiungere la sufficienza. Inutile commentare l’assurdità del titolo italiano.
Horror disturbante sin dai titoli di testa che, realizzati in quel modo, non lasciavano presagire niente di buono; e infatti di cose buone non ce ne sono, a cominciare da un cast bamboccesco (nel quale l'encefalogramma artistico è totalmente piatto) ed effetti speciali balordi. Pessimo anche il taglio iniziale, totalmente senza logica narrativa. Ricordo che nella vecchia videoteca sotto casa la cassetta era disponibile e guarda caso la chiavetta era sempre presente (segno che proprio non se lo filava nessuno).
Nonostante i pesanti debiti (ai confini del plagio) nei confronti di Nightmare e in generale di tutto il filone onirico da esso popolarizzato, non parte malaccio questo piccolo horror ottantiano diretto dal quasi esordiente Logothethis, fra mostri artigliati, scintille gore e incubi che tendono a manifestarsi anche nel mondo reale. Quando poi l'azione passa sull'isola di Alcatraz, lo script si arena in una mal misurata commistione di fantasy, commedia nera alla Landis (con tanto di sarcastici non-morti) e possessioni raimiane. Fra banalità e noia, pure il sangue si rarefà. Peccato.
MEMORABILE: Le musiche dei Devo e la partecipazione di Toni Basil; Il protagonista sospeso e arso vivo; Il sadico indemoniato; Il cranio sfondato con un pugno.
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- Per quanto incredibile è pure vero: il film venne girato sul medesimo set utilizzato in Fuga da Alcatraz (Don Siegel, 1979), potendo contare su un budget di 2.000.000 di dollari.
Vinse pure un prestigioso premio, attribuito dall'Accademia della Fantascienza, Fantasy ed Horror.
