Assassino senza colpa? - Film (1987)

Assassino senza colpa?
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Rampage
Anno: 1987
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "Ritratto di un serial killer", "Rampage - Assassinio senza colpa?".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

William Friedkin non è mai stato un autore convenzionale, e nei suoi film, fin dai tempi del capolavoro L’ESORCISTA, c'è sempre stato qualcosa che li differenziava dalla massa incolore di prodotti simili. E così anche RAMPAGE (letteralmente “Furia”), pur se forse sopravvalutato, non è un thriller giudiziario canonico, né un'acuta analisi sulla pena di morte, motivo per cui fu osteggiato alla sua uscita; piuttosto un'avventura psicologica, una riflessione sulla duplice natura dei serial killer meno prevedibili e il conseguente comportamento che la società deve osservare nel difficile compito di giudicarli. Non per niente l'avvocato protagonista...Leggi tutto chiama in causa il nazismo: come considerare il nazismo? E’ possibile fare un parallelo tra la follia dell’ideologia nazista e un qualsiasi movente folle di un serial killer? Se noi accettiamo di perdonare un assassino perché incapace di intendere, allora (questa è la tesi dell'avvocato, non - attenzione - di Friedkin, che mantiene sempre un ammirevole distacco) dovremmo perdonare anche i nazisti. Cosa c'è di più insano e irragionevole di un genocidio per questioni razziali? Un film che porta a riflettere, insomma, anche se dal punto di vista artistico non è certo tra le vette del regista. Correttamente interpretato, con una sceneggiatura ben calibrata, confezionato con professionalità ma in definitiva freddo, meno coinvolgente di quanto si possa immaginare scorrendo la storia. Le musiche di Morricone non incidono e il ritmo (salvo alcune sequenze particolarmente azzeccate, come i tre minuti di silenzio a cui l’avvocato costringe la giuria per farle capire per quanto tempo il pazzo abbia infierito sulle sue vittime) non sempre è impeccabile. E’ un Friedkin piuttosto dimesso, quasi televisivo. In TV è passato col titolo RITRATTO DI UN SERIAL KILLER.

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Herrkinski 30/05/08 17:24 - 8112 commenti

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Film minore di Friedkin, che sembra tanto un TV movie ma non per questo è da buttar via, anzi. A metà tra il legal-thriller e i film sui serial killer alla Henry - Pioggia di sangue, questa pellicola si distingue per una buona sceneggiatura che confeziona dialoghi interessanti e tesi abbastanza realistiche. Certo, qualche ingenuità c'è, tipo il matrimonio dell'avvocato che va in crisi durante il processo e altre cose già viste e straviste, tuttavia le scene di violenza lasciano il segno e la parte "giudiziaria" non annoia più di tanto.

Lovejoy 14/08/08 14:44 - 1823 commenti

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Titolo minore della filmografia di Friedkin ma meritevole di una riscoperta. Storia appassionante, regia vigorosa, interpreti eccellenti. Risalta su tutti la bella prova di McArthur nel ruolo del folle assassino protagonista della vicenda. Nonostante la piu che travagliata produzione un'opera decisamente godibile.

Daidae 10/02/09 22:30 - 3179 commenti

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Film brutto girato da un regista dotato (inutile dire l'opera che lo ha reso famoso). Un serial killer che ha bisogno del sangue (o meglio crede di averne) uccide diverse persone finché non viene arrestato. La sua storia si intreccia con quella di una coppia in crisi: uno è per la pena di morte, l'altra è decisamente contro... Niente di speciale.
MEMORABILE: Il serial killer che si cosparge di sangue.

Undying 9/10/09 04:58 - 3807 commenti

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Passato in TV con il titolo di Assassino innocente, il film di Friedkin raggiunge picchi di noia quasi inarrivabili, pur trattando le gesta di un killer ispirato alla reale figura del tetro Richard Chase (noto alle cronache come il vampiro di Sacramento). Confuso, irrisolto, senza gore (eccezion fatta per la "doccia di sangue" che il folle pratica su se stesso) e dilungato oltremisura nelle aule di tribunale. Persino il regista si era reso conto del vuoto che stava dietro al film: infatti ha rimaneggiato la pellicola, modificato il finale, senza riuscire, però, a renderlo meno inguardabile...

Gestarsh99 3/09/11 14:50 - 1395 commenti

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Friedkin non rinnega il suo deciso temperamento provocatorio e si ripresenta con un'altra opera ambigua e controcorrente, proprio come il suo contestato e censuratissimo Cruising. Un legal drama a tesi che esplora da un punto di vista "scomodo" il dibattito malagevole sulla necessità della pena di morte nei casi giudiziari più efferati e disumani, tirando fuori dall'armadio gli scheletri ipocriti della scarsa moralità avvocatizia e della deplorevole rapacità di certe strategie difensive, disposte anche a "truccare le carte" col passepartout dell'infermità mentale. Sfuggente ma coraggioso.
MEMORABILE: Il flash visivo in cui appare lo psicotico Charlie Reese (Alex McArthur) che si cosparge di sangue accovacciato dinanzi alla gabbia di una tigre.

Cotola 28/03/20 19:13 - 9043 commenti

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Friedkin minore ma non privo di qualità come tutti i film di questo cineasta sempre interessante e mai banale. E questa pellicola non fa eccezione sebbene alterni parti banali, ad esempio quella del processo, ad altre più intriganti. Forse il problema è lo scarso amalgama tra i vari ingredienti e la mancanza di veri guizzi in fase di regia e sceneggiatura, ma non si può certo dire che sia un brutto film: tutt'altro. Colonna sonora, non memorabile, di Morricone.

Daniela 21/04/22 10:28 - 12662 commenti

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Forse il film peggiore fra quelli diretti dal regista, anche se gli va riconosciuto il merito di aver affrontato un tema urticante negli USA come la liceità della pena capitale in caso di delitti efferati commessi da persone mentalmente disturbate. La messa in scena anonima e piattamente televisiva aggrava i problemi di una sceneggiatura dispersiva e poco pregnante, oltre che troppo sbrigativa in certi snodi e noiosa nelle parti processuali, mentre le prove del cast non apportano alcun valore aggiunto. A parte un paio di inquadrature gore, poco o nulla da ricordare. 
MEMORABILE: In negativo: la sorte del bambino rapito sembra interessare poco a tutti.

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  • Discussione Daniela • 21/04/22 15:03
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Il vampiro di Sacramento 
    Il personaggio del protagonista del film è ispirato ad un vero maniaco omicida: Richard Trenton Chase, soprannominato il vampiro di Sacramento perché squartava il corpi delle sue vittime e ne beveva il sangue, convinto che questo potesse salvargli la vita. 
    Processato e ritenuto colpevole di sei omicidi commessi tra il dicembre 1977 e il gennaio 1978, Chase venne condannato a morte e questo suscitò molte controversie per la sua manifesta condizione di infermità mentale. .
    Prima che la sentenza venisse eseguita, si suicidò in carcere ingerendo una forte dose di antidepressivi.
    Fonte qui.