The company men - Film (2010)

The company men
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Titolo originale: The Company Men
Anno: 2010
Genere: drammatico (colore)
Regia: John Wells
Note: E non "The company man". Da noi direttamente in dvd.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/04/11 DAL BENEMERITO SKINNER
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Skinner 14/04/11 22:20 - 592 commenti

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La crisi economica americana vista dall'interno. Un film "a tesi", con ambizioni molto alte e che ripaga solo in parte, da un lato legandosi strutturalmente a schemi drammaturgici troppo classici e dall'altro non avendo il coraggio di sporcarsi pienamente le mani. Tuttavia un film comunque necessario e coraggioso (specie considerando che in generale la figura del disoccupato non è molto amata dal cinema Usa, neanche quello indipendente o "d'autore"), nonchè assai più realistico del coevo Wall street - il denaro non dorme mai. Da vedere.
MEMORABILE: Il primo colloquio di lavoro di Affleck; le scelte aziendali di Craig T. Nelson.

Daniela 18/05/11 08:00 - 12606 commenti

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Uno sguardo inconsueto sulla crisi: per alcuni manager di una grossa compagnia, la perdita del lavoro significa incertezza economica, col passaggio nel giro di pochi mesi dal lusso ad una vita modesta, ma anche perdita di identità. C'è chi riesce a galleggiare in attesa di tempi migliori e chi invece getta la spugna... Interessante, anche se poco incisivo, con un grande cast: Lee Jones e Cooper hanno facce tanto "vissute" da risultare convincenti senza sforzo, a differenza di Affleck, che però invecchiando migliora.
MEMORABILE: Cooper nel suo primo colloquio riceve consigli su come impostare il curriculum

Galbo 27/05/11 15:46 - 12372 commenti

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Uno sguardo incisivo e realistico della crisi economica americana vista dalla parte dei cosidetti "colletti bianchi". Il film di John Wells racconta il difficile reinserimento nel mondo del lavoro di un giovane manager licenziato per esubero dalla sua azienda. A dare il volto al protagonista un bravo (finalmente) Ben Affleck che interpreta la parte con le giuste sfumature, circondato da un cast di buon livello, compreso Kevin Costner in un ruolo marginale ma abbastanza importante nell'economia del racconto.

Capannelle 6/06/11 16:08 - 4394 commenti

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La crisi post Lehman Brothers in America raccontata con toni abbastanza asciutti (senza lesinare su tristezza e pessimismo) e incentrata su colletti bianchi di alto profilo. Bravo il regista Wells e buona la compagine attoriale dove spiccano Lee Jones e un Costner invecchiato modello Paul Newman. Non male Affleck e la moglie anche se, considerando che sono la coppia protagonista, non sono il massimo dell'incisività. 3 palle.
MEMORABILE: Il centro di ricollocamento e la sua organizzazione.

Greymouser 10/06/11 11:07 - 1458 commenti

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Il messaggio è chiaro: per combattere la grande crisi bisogna smettere di speculare in borsa e ricominciare a fare le cose, rimboccarsi le maniche, insomma. Giusto, ma per il resto siamo di fronte ad una interpretazione molto americana della recessione degli ultimi anni, con tutti i pregi e i limiti del caso. Film che vive molto di buone recitazioni, in particolare apprezzabile quella di Cooper. Regia e sceneggiatura sono piuttosto scolastiche e senza particolari lampi di genio. Scorre bene, ma sempre in superficie.

Saintgifts 24/07/11 11:25 - 4098 commenti

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La crisi economica americana del 2008 (tuttora in corso) raccontata attraverso impiegati di alto livello della stessa Compagnia fa capire bene cosa abbia comportato, almeno in un certo ambiente, negli stili di vita. Risulta un po' difficile capire, però, come sia stato "necessario" fare a meno di manager bravissimi e pagati profumatamente. Passi per i due sessantenni vicini alla pensione, ma poco verosimile per il giovane. Buone interpretazioni (Lee Jones, Cooper su tutti), regia senza scosse, buona colonna sonora. Costner muratore ci mancava.
MEMORABILE: Si presume che le grandi Compagnie abbiano un grande magazzino rifornito di scatole di cartone sempre pronte per sgomberare le scrivanie.

Piero68 3/10/11 10:48 - 2955 commenti

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Finalmente uno spaccato vero, sentito e senza falsa retorica, sull'attuale periodo di recessione. Con un'angolazione particolare però, quella dei "licenziati di lusso". Segno evidente che la crisi ha colpito proprio tutti. La sceneggiatura è semplice ma lineare e la regia è a buon livello. Persino Affleck (attore che proprio non gradisco) riesce a dare una buona prova. Lee Jones come al solito a suo agio in qualsiasi ruolo e Costner, relegato a quasi comparsa, bravo a dare la misura seppur in pochi minuti. Da vedere sicuramente per riflettere.

Nando 1/11/11 11:43 - 3806 commenti

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Spaccato realista della difficile situazione economica americana in cui si narrano le vicende di alcuni manager soffocati dalla crisi. Narrazione corretta che si avvale di un cast eccellente senza scadere nella retorica più spiccia. Finale agrodolce.

Magnetti 6/11/11 19:09 - 1103 commenti

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La crisi economica di questi ultimi anni falcidia giovani manager iperpagati e non disdegna anche gli anziani megamanager. Questo cerca di raccontare The company men e lo fa in modo tremendamente noioso che neanche prendendosi due sonniferi ci si addormenta così. Recitazioni sofferte etc etc. Ma alla fine il vero senso della recessione lo si ha con l'ingresso in scena di Kevin Kostner che fa il muratore e che neanche lavorando 12 ore al giorno riesce a sopravvivere. Ed è il suo il personaggio migliore del film. Noiosissimo.

Paulaster 12/04/12 09:28 - 4375 commenti

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Lo specchio della crisi che si abbatte su chi non è preparato, in questo caso sulla classe media e le loro case da un milione di dollari, i letti a baldacchino e il circolo del golf. Sceneggiatura onesta con fotografia lucida, mette in risalto la frustrazione di chi ha dato per scontata la sicurezza economica. Buona prova del cast con un Costner in un ruolo inusuale. Qualche enfasi di troppo ma il messaggio (senza un network di sostegno non si sopravvive) arriva.
MEMORABILE: Tu sei un disperato con un curriculum in mano.

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Didda23 7/11/12 16:35 - 2424 commenti

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Gli elementi drammatici non vengono lesinati e la sceneggiatura offre un tessuto narrativo alquanto soddisfacente, soprattutto per quanto concerne la profondità dei personaggi. La confezione è gradevole, anche se Wells non offre guizzi particolarmente ispirati. Forse il difetto maggiore è la prevedibile evoluzione del personaggio interpretato (magistralmente) da Cooper. Il resto del cast pare affiatato e diretto con tutti i crismi del caso. La riflessione di fondo è un tantinello superficiale, ma nonostante ciò si fa apprezzare per la genuinuinità.
MEMORABILE: Ben Affleck nel cantiere edile; Il personaggio di Costner.

Hackett 18/01/13 07:48 - 1865 commenti

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Hollywood guarda oltre il suo mondo dorato e (controtendenza) affronta lo spinoso tema della crisi economica e del lavoro. Ottimo cast, sceneggiatura equilibrata e un certo gusto per la coralitá in una vicenda che ricorda quasi il cinema di Kasdan. Finale ottimistico, almeno al cinema il lavoro si riconquista presto.

Cangaceiro 19/01/13 12:43 - 982 commenti

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Al tirar delle somme è un film che non colpisce nel segno per colpa del modo troppo distaccato con cui è proposta la vicenda, la quale assume i contorni di una fredda escalation verso il declino con un finale speranzoso. I momenti di picco emotivo sono quasi tutti toppati, recitati male e serviti così tanto per, senza il giusto peso. Poi se la vera crisi è dover vendere la Porsche, tornare a vivere coi genitori o rinunciare all'abbonamento alla Xbox allora Wells ci ha raccontato una realtà troppo lontana da quella che viviamo al di qua dell'Atlantico.

Furetto60 26/01/14 18:24 - 1192 commenti

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L'amoralità del capitalismo, il lento suicidio del consumismo, le mani sporche del sangue di milioni di innocenti: sono vari i film che si interessano a questo dramma dei nostri tempi, dai due Wall Street al recente lupo di Scorsese. Questo rifugge da spettacolarità di ogni sorta e punta dritto allo studio dei personaggi. Il protagonista è un sedicente manager incapace di gestire se stesso: è la moglie a dirgli quanti soldi ha sul conto... Ci metterà un po' a capire come stanno le cose. Mi è piaciuto molto Costner, a seguire Lee Jones e Affleck.
MEMORABILE: Le riunioni del CdA; L'umiliazione del consiglio di tingersi i capelli.

Rambo90 27/03/18 17:12 - 7661 commenti

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Un film decisamente valido. Il modo in cui racconta la crisi economica e le difficoltà di chi si trova improvvisamente senza lavoro è convincente, senza eccedere in melodrammi e retorica ma anzi con uno stile asciutto e realistico. La trama è semplice, sono i personaggi a essere interessanti perché piuttosto veritieri. Cast d'eccezione: Affleck già nel suo periodo più maturo, Lee Jones e Cooper bravissimi, Costner defilato ma sicuramente perfetto per la parte. Un film piccolo magari ma da vedere, con un bel retrogusto ottimista.

Josephtura 20/07/17 12:41 - 188 commenti

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Sullo sfondo della grande crisi del 2008 il film presenta una forte accusa alla perdita dei valori industriali e produttivi a vantaggio dei "soldi" e di quelli "azionari" e anche una grande difesa dei valori familiari tradizionali ed estesi. La famiglia è l'alveo in cui, nei limiti del possibile, si incanalano e si superano le crisi e i drammi personali. Con le sue eccezioni (Lee Jones e Cooper). Bel film, un po' paternalistico ma completo senza essere documetaristico. Bravi tutti, si vede e si rivede volentieri.
MEMORABILE: Cooper a TLJones, in cui sperava di trovare un salvatore: "Anche tu qui?"; I contrasti tra i mega management; La famiglia "allargata" di TLJones.

Ultimo 20/07/17 20:16 - 1652 commenti

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Discreto film americano sulla crisi economica ove un gruppo di dirigenti di azienda si trova di colpo senza lavoro. Buona la prova generale del cast, con un Ben Affleck che riesce sempre a dire la sua e un Kevin Costner un po' invecchiato ma in parte. Sottotono Jones. La regia non è sempre attiva e in alcuni momenti pare perdersi. In ogni caso si guarda con piacere, perciò nel complesso niente male.

Puppigallo 24/04/20 19:15 - 5251 commenti

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Pellicola ordinaria, quasi lagnosa nel suo procedere presentando i protagonisti, tutti travolti dalla recessione tranne il più pratico (Costner), anche nel genere di lavoro (costruttore e ristrutturatore). Le premesse erano buone, con manager e broker abituati a un alto tenore di vita che devono per forza ridimensionarsi, soprattutto il giovane (Affleck). Ma più si procede e più si resta abbastanza delusi, dovendo assistere alla caratterizzazione di personaggi poco interessanti e dalle reazioni prevedibili, che rendono il tutto un po’ troppo costruito e artificioso. Vedibile e nulla più.
MEMORABILE: Il figlio si rivolge a Tommy Lee Jones, che sta cercando lavoro: "C’è sempre qualcuno disposto a pagare un vecchio bastardo per un pessimo consiglio".

Alexcinema 22/11/22 10:18 - 114 commenti

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Commedia drammatica sulle vicende personali di alcuni rappresentanti della medio-alta borghesia americana, concentrate nel periodo della recessione economica del 2008. La vicenda commenta, con il solito tono dell'american way of life, il cambio radicale delle vite e delle abitudini di chi forzatamente scende nella scala sociale per la mancanza di un rinomato impiego, portatore di privilegi. Affleck perfetto nella parte del middle-man ambizioso, Costner il solito uomo rude che gli fa da contraltare. A tratti ipocrita, ma una visione gliela si può dare.
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  • Homevideo Gestarsh99 • 29/04/11 23:22
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in dvd dall'08/06/2011 per 01 Distribution:



    DATI TECNICI

    * Lingue Italiano
    * Schermo Anamorfico 16:9
    * Audio Dolby Digital 5.1