La creatura del mare fantasma - Film (1961)

La creatura del mare fantasma
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Creature from the Haunted Sea
Anno: 1961
Genere: commedia (bianco e nero)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Terribile pastrocchio che mescola azione, commedia, noir, spionaggio e monster-movie in un minestrone indigeribile anche per i fan del trash. Vorrebbe esser spiritoso (e Corman, che ne è il regista, sa di solito come esserlo), ma l'umorismo è questa volta talmente di bassa lega da rendere il film semplicemente noioso. Si parta da Cuba, dove dei controrivoluzionari assieme a un gangster locale, Renzo Capetto (Carbone), fuggono dall'isola portando con sé l'oro che i castristi gli sequestrerebbero. Assieme ai rispettivi uomini il gruppo parte in barca e si avvia verso le coste americane fingendo di navigare per turismo. Ma durante la traversata Renzo ha un'idea: far fuori i cubani e tenersi l'oro. Così...Leggi tutto fa ammazzare dai suoi il primo (con uno sturalavandini!) facendo ricadere la colpa su un fantomatico mostro marino. Assurdo, ma lo è ancora di più il fatto che il mostro esista davvero e che si palesi successivamente in tutto il suo orrore (nel senso che è proprio tra i mostri più ridicoli e low-budget che il cinema abbia mai partorito); lo vedremo bene quando i nostri approdano su di un'isola dopo aver sbattuto volontariamente (per far cadere l'oro in mare e recuperarlo in un secondo momento) contro gli scogli. Ma non è tutta qui la trama, che prevede un agente segreto infiltratosi tra i fuggitivi con funzioni da narratore (Robert Towne, futuro sceneggiatore di film come CHINATOWN, FRANTIC, IL SOCIO!), un mezzo scemo che imita tutti i versi degli animali, una femme fatale che si mette pure a cantare e altri personaggi ai limiti del sopportabile. Quanto al mostro, poveretto, dopo una fugace apparizione verso metà film ricompare giusto negli ultimi dieci minuti per un paio di scorribande subacquee e per un attacco alla barca ancorata sull'isola, esibendo anche al sole le sue penose fattezze (un uomo con quattro stracci addosso e due palline da tennis sugli occhi). E' chiaro che purtroppo nel film lui c'entra poco, perché la storia la fanno gli esuli cubani in fuga col gangster, sorta di Humphrey Bogart della serie Z. Ogni tanto affiora parte dell'ironia cormaniana e nonostante una confezione indecente che rasenta la miseria assoluta si può quasi gustare l'assurdità generale del progetto, tuttavia a prevalere è la sensazione di presa in giro pure ai danni dello spettatore nonché l'idea che Corman non sapesse più cosa inventare per allungare il brodo (si vedano le lunghe scene sull'isola dove quello che imita i versi trova la sua anima gemella la quale presenta sua figlia a un altro componente dell'equipaggio).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/04/11 DAL BENEMERITO LUPOPREZZO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/10/15
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Lupoprezzo 14/04/11 19:41 - 635 commenti

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Scombussolata pellicola da quattro soldi, dove il regista americano sembra anticipare un certo tipo di commedia demenziale mischiando e parodiando diversi generi. La trama è solo un pretesto, la sceneggiatura una presa in giro e il famigerato mostro marino sembra uscito da una recita delle scuole elementari (per non parlare di un incredibile intermezzo musicale). In una parte ridicolissima lo scrittore/sceneggiatore Robert Towne. Solo per temerari e amanti dei filmetti di serie Z.

Saintgifts 13/07/13 09:53 - 4098 commenti

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Prodotto minore di Corman (dello stesso periodo è il notissimo Il pozzo e il pendolo) girato in pochi giorni e con un budget ridottissimo. Ciò nonostante non tutto è da buttare; anzi, giudicato sotto un certo punto di vista, ha caratteritiche che denotano inventiva e grande senso di autoironia. Ritengo l'incipit memorabile; per non parlare del coraggio nel presentare un mostro che, come si legge, gli stessi protagonisti del film dovevano concentrarsi per non morire dalle risate, durante la lavorazione.

Ciavazzaro 8/05/15 23:48 - 4768 commenti

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Simpatica cialtronata diretta del buon Corman. Il film, nonostante il valore filmico sia sotto lo zero, risulta veramente divertente ed è quasi impossibile non guardarlo con gusto. E poi come si può non amare, nella sua bruttezza, il più indecente mostro mai portato sullo schermo? A tratti più parodia che film, va amato proprio per la sua totale follia. Cito l'entrata in scena del mostro, totalmente improvvisa e senza senso (ma da dove è sbucato, dal cielo?) e l'incredibile mezzo per far sembrare le vittime colpite da un mostro (uno sturalavandini?).
MEMORABILE: Il generale cubano che puntualmente sbatte sempre la testa contro la cuccetta; La Moreland che tuba col protagonista; L'entrata in scena del mostro!

Myvincent 8/05/20 08:14 - 3726 commenti

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Terrificante: non già per quello che potrebbe suscitare il titolo, ma per come è girato. Una trama di due secondi spalmata su più di un'ora di pellicola, in cui un gruppetto di masnadieri se la svigna da Cuba dopo aver trafugato una cassa piena d'oro. Il sorprendente mostro marino è una specie di scopettone gigante che, insieme ad altre cose, strappa solo risate, alcune sincere, altre involontarie per le tante "castronerie" sparse.

Anthonyvm 6/04/22 15:37 - 5637 commenti

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Pessimo mix di parodia noir-spionistica e monster-movie in stile Il mostro della laguna nera che si assicura un posto di rilievo nella lista delle peggiori produzioni di Corman. La creatura del titolo entra in scena pochissime volte e i momenti in cui appare sono gli unici degni di nota, ma non in senso buono: il suo costume, simile a un bigfoot con due palle da ping pong al posto degli occhi e due guanti da Freddy Krueger ante-litteram, è quanto di più povero e goffo il cinema degli uomini anfibi abbia da offrire. Con la comicità non si va meglio, in un guazzabuglio di gag insulse.
MEMORABILE: L'animazione sui titoli di testa; Morte da sturalavandini; L'ultimo attacco della creatura in tutta la sua bruttezza; Il rutto del mostro nel finale.

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