Offside - Film (2006)

Offside
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Titolo originale: Offside
Anno: 2006
Genere: drammatico (colore)
Note: Orso d'argento al Festival di Berlino.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/04/11 DAL BENEMERITO FORD
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Ford 28/04/11 19:11 - 582 commenti

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Il binomio donne-calcio non è mai stato particolarmente fortunato; in Iran è addirittura vietato. Ed eccoci quindi a seguire una partita decisiva della nazionale Iraniana con gli occhi di alcune ragazze a cui viene impedito di entrare allo stadio; i dialoghi e le emozioni delle protagoniste e dei loro guardiani sono la cartina al tornasole di un paese che vuole e deve cambiare, il merito di Panahi è di rendere accattivante e quasi frenetico un film che vive quasi solo di dialoghi e di una partita che non vedremo mai.

Lupoprezzo 20/07/11 12:56 - 635 commenti

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Operazione interessante, questa di Jafar Panahi, che segue quasi in presa diretta (tanto da sembrare in più momenti un documentario) le peripezie di un gruppetto di ragazze iraniane desiderose di recarsi allo stadio. L'originlità del soggetto permette al regista di criticare da una prospettiva inaspettata la società iraniana misogina e autoritaria, ma mostrando allo stesso tempo la voglia di cambiare. Uno spaccato che nella sua semplicità coglie nel segno. Il finale è un invito alla fraternizzazione, valore che da sempre risiede nello sport. Riuscito.

Capannelle 12/09/11 09:57 - 4411 commenti

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La storia è semplice semplice ma è proprio quello l'escamotage che dona carattere al film e permette di far risaltare i contenuti nella loro stringente attualità. Non ci sono paesaggi da contemplare, musiche suadenti, sequenze drammatiche. Solo poveri cristi, ragazze da "reprimere" e soldatini che devono obbedire agli ordini, stretti nella morsa di una teocrazia anacronistica ma al potere da oltre 30 anni. Età, tra l'altro, che nessuno dei protagonisti raggiunge.
MEMORABILE: La punta massima di grottesco: la ragazza in bagno con la maschera.

Cloack 77 18/06/12 11:13 - 547 commenti

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Un semi documentario, apparentemente girato seguendo o inseguendo "la libertà" di azione ma profondamente ligio al dovere, al rispetto del fine ultimo; anche attraverso una partita di calcio, mettendo alla berlina quei fondamenti di uno Stato che vengono ritenuti sacri ma in realtà spazzandoli via con la potenza dell'ironia. Meraviglioso il finale. L'esultanza del popolo "unito" è un sogno che Panahi celebra come un ultimo schiaffo al regime.

Daniela 10/09/12 09:10 - 12662 commenti

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In occasione di una partita importante, alcune ragazze cercano di introdursi nello stadio di Teheran travestite da maschi, dato che l'ingresso è vietato alle donne. Un tema drammatico come l'oppressione femminile affrontato in tono lieve, concentrandosi su un gruppetto di "reprobe" e sui soldati che devono sorvegliarle all'esterno delle tribune, anch'essi costretti a seguire la partita di straforo. Ne risulta uno spaccato corale efficace, ricco di note di costume, con personaggi ben caratterizzati. Un quadro, a sorpresa, anche ottimistico, dato che fa emergere una gran voglia di cambiare.

Pigro 6/01/13 10:17 - 9666 commenti

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Così l’Iran accede alla ribalta internazionale del calcio: impedendo alle donne di assistere alla sospirata qualificazione per i mondiali. Nel micro-episodio delle 6 ragazze tenute in stato di fermo in un angolo dello stadio per aver tentato di entrare Panahi ci offre un nuovo vivace paradigma della condizione femminile nel suo paese. Ma il pessimismo del Cerchio lascia il posto alla speranza rappresentata dai volti freschi e dal carattere volitivo delle protagoniste, che giocano una partita ben più importante, quella per la dignità.

Galbo 25/05/15 05:56 - 12393 commenti

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Tra i tanti modi possibili di raccontare il suo parere, Jafar Panahi sceglie quello più minimale di una piccola vicenda di emarginazione sessuale; in apparenza marginale, la storia è assai esplicativa della amara condizione della donna, ma parla anche dei rapporti tra città e provincia e della vitalità che nonostante tutto anima le giovani generazioni di quel paese. Girato con tecnica documentaristica, un film che si avvale delle belle prove di giovani attori non professionisti. Un buon film,

Nando 5/08/17 11:25 - 3814 commenti

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Lo svilimento della figura femminile nell'Iran, in questa breve pellicola che tra il serie e il faceto mette in atto una denuncia sulla condizione femminile. Tutto è incentrato sulla partita di calcio che consentirebbe alla Nazionale di approdare ai mondiali di calcio del 2006 e vede protagoniste alcune ragazze e dei giovani militari. In alcuni frangenti sembra di assistere a un documentario. Scadente la qualità del doppiaggio italiano.

Cotola 26/12/17 00:20 - 9044 commenti

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Panahi sorprende con questo suo film in cui tratta un tema serissimo come quello della condizione femminile in Iran e lo fa con tocco lieve, a tratti persino divertente, e con sobrie dosi di ottimismo. Non empatizzare con le protagoniste è difficile, così come non farsi contagiare dalla loro vitalità e simpatia. Rispetto ad altre sue opere anche gli uomini (in parte anche loro vittime di un sistema culturale) mostrano, seppure solo parzialmente, voglia di cambiamento. La regia è semplice ma efficace ed il cast è tutto in parte ed in buona forma.

Paulaster 4/03/19 10:36 - 4419 commenti

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Sei donne cercheranno di entrare allo stadio per seguire Iran-Bahrain. Trama che sembra un dialogo teatrale (la partita non si vede mai) tra le giovani guardie e le tifose. Nello stile spartano di Panahi, che gira con camera a mano, si illustra come la condizione d’inferiorità delle donne non permetta loro neanche di entrare sugli spalti: si troverebbero vicine a troppi estranei. Il clima non è violento e anche chi deve controllare non infierisce (l’unico che si scalda è ovviamente l’anziano). Doppiaggio non eccelso per tutti.
MEMORABILE: “L’uomo è una cosa, la donna è un’altra”; Il bagarino che alza i prezzi; Al bagno con il poster sul viso; Il ricordo in memoria.

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  • Homevideo Gestarsh99 • 31/07/11 01:32
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
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    DATI TECNICI

    * Lingue Italiano
    * Schermo Anamorfico 16:9
    * Audio Dolby Digital 2.0