Poetry - Film (2010)

Poetry
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Titolo originale: Shi
Anno: 2010
Genere: drammatico (colore)
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/04/11 DAL BENEMERITO GREYMOUSER
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Greymouser 4/04/11 00:51 - 1458 commenti

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Premesso che questo film era destinato a colpirmi particolarmente per mio vissuto personale, dirò che, a mio parere, se non ha le stimmate del capolavoro poco ci manca. Ancora un regista coreano si mostra capace di narrare con delicatezza e coraggio il dramma di una signora ingenua e sognante, cui la malattia incombente conferisce uno sguardo divergente su una triste vicenda sulla quale, per affermare un principio di giustizia, pagherà un prezzo doloroso e definitivo. Poesia, sì. Cinema che è poesia.

Rebis 4/04/11 19:45 - 2337 commenti

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Per contrastare l'incipiente Alzaheimer, Mija si iscrive ad un corso di poesia: sarà il suicidio di una ragazza e il suo crudele retroscena a liberare in lei l'ispirazione... "La poesia canta ciò che un altro sente e pensa al mio posto" (Lee Chan-dong). Così il poetare eterna il passato, vivifica il rimosso, dischiude il segreto riposto oltre la contemplazione e vince il disfacimento dei ricordi. Opera faticosa ma appagante, specie nel lungo, densissimo finale, cresce e si rivela a visione conclusa, giorno dopo giorno. Radiosa Jeong-hie Yun. Inqualificabile il lagnoso doppiaggio italiano.

Xamini 6/04/11 17:01 - 1252 commenti

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(Colpevolmente) mi ci sono avvicinato pensando al nipponico Okuribito e, cullato dallo sguardo suadente e sognante di Jeong-hie Yun, mi aspettavo la medesima tara poetica. Ma il lavoro coreano di Chang-dong Lee riesce a essere ancora più asciutto, toglie ancora qualche tassello al suo dire e giunge a un risultato che finisce persino per essere prevedibile. Sua colpa è forse quella di non cercare minimamente il sorriso; rimane un buon drammatico.
MEMORABILE: L'interpretazione della protagonista

Cotola 8/04/11 22:57 - 9043 commenti

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E' un film che ha un qualcosa di "miracoloso" per il cinema contemporaneo: la capacità di crescere nella mente, nel cuore e nell'animo di chi lo guarda, man mano che passano i giorni dalla sua visione. Certo non è "facile", soprattutto per chi ha il cervello offuscato dal solo cinema occidentale e dai suoi ritmi. Armandosi di una piccola dose di pazienza, si resterà affascinati dalla "semplicità" di una pellicola bella e poetica che raggiunge alte vette emotive negli ultimi sessanta minuti. L'interpretazione di Jeong-hie Yun è stupefacente.

Jorge 23/04/11 18:44 - 164 commenti

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Un film "difficile" per la cinematografia moderna e occidentale, lo consiglio a chi ama il bel cinema con contenuti. La figura della protagonista è disegnata con delicatezza ed umanità; svampita ma poetica e dolcissima, male si adegua alla realtà che la circonda e agli eventi che la vedono, suo malgrado, protagonista. Bella l'idea della "ricerca poetica", dei pensieri scritti sul taccuino, amaro ma coerente il finale. Personalmente l'ho trovato bellissimo e l'ho apprezzato tutto, dall'inizio alla fine. Dolcemente malinconico.

Capannelle 22/09/11 16:49 - 4411 commenti

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A fronte di una regia non banale, tesa a sottolineare la costante ricerca di momenti di composta speranza in una vicenda che in teoria non dovrebbe offrirne e di una prova superlativa della Jeong-hie Yun devo dire che il film non mi ha coinvolto. Impressionante la vicenda dell'indennizzo, tra l'aridità dei genitori e il sacrificio che la protagonista sopporta per pagarlo. Nel resto del racconto però fa capolino la noia, tra poesie lette in classe e figlie che non arrivano mai.

Pigro 6/09/11 09:08 - 9666 commenti

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È tenero e spaurito il volto intenso di Jeong-hie Yun, un’anziana signora che vuol solo scrivere una poesia e scopre che il nipote ha stuprato col branco una ragazzina. Ma quella che sarebbe la trama potente del film si sgrana sopraffatta da ben altro tema: la poesia della vita, lo stupore di fronte al mondo, il dolore di quel mondo che entra con tutto il peso della realtà a scardinare l’orizzonte dei puri fiori. Il film scorre lento e maestoso, sospeso e commosso, regalando momenti forti. E una scena di sesso di sconfinato amaro amore.

Giacomovie 20/10/11 21:24 - 1398 commenti

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Con le sue sembianze a volte malinconiche ed a volte quasi comiche, assume il valore di film esistenziale grazie alle perle di saggezza ricavate da un linguaggio metaforico come quello poetico. Per apprezzarlo occorre superare l'impatto con lo stile orientale di fare cinema, ma al contempo si può riflettere aull'approccio orientale alla vita, che dalla comprensione delle piccole cose cerca di raggiungere il senso del divino.

Mickes2 6/10/11 15:39 - 1670 commenti

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Chang-dong torna, dopo Secret sunshine, a occuparsi di derive esistenziali e solitarie. La sua cifra stilistica, fortemente intimista e riflessiva, complessa e in alcuni casi criptica, può far desistere anche il cinefilo più accanito. All'intensità del racconto si sostituisce la voglia di afferrare la vena poetica di ogni singolo snodo narrativo, ogni elemento, ogni parola. Le parole, già, quelle che compongono una poesia, LA poesia, sono parte viva e integrante di quest'opera assai complessa, ma grondante di fascino a servizio di cuore e mente.
MEMORABILE: Il folgorante finale; La scena di sesso; L'interpretazione della protagonista.

Jofielias 18/01/12 14:23 - 170 commenti

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Parlare di cose semplici è difficilissimo e Lee Chang-dong è molto bravo: la sua mano delicata guida la deliziosa Jeong-hie Yun lungo un percorso di scoperta doloroso e amaro. Il personaggio dell'elegante e tenera signora Mija, che vive una vita povera ma estremamente dignitosa, che bada a un nipote apatico e infantile e cerca con tutta se stessa di trovare la poesia nella propria vita è quanto di più bello e aggraziato si possa ritrovare sullo schermo, così come umane e vere sono tutte le figure tratteggiate nella vicenda. Un film toccante.

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Cloack 77 20/06/12 10:15 - 547 commenti

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La sceneggiatura persegue un'ideale perfezione atta a coniugare gli eventi che cesellano la vita della protagonista, dando alla vicenda una importanza fondamentale di innesco e rimando. Il dramma di una violenza da vivere come corpo apparentemente estraneo, non è affrontabile senza "l'impellenza" dell'alzheimer, così come l'alzheimer non è vivibile senza l'illusione della poesia e, sullo stesso piano, la poesia è la necessaria cura alla violenza, insomma un triangolo che diviene cerchio proprio perché la scrittura sfiora la perfezione.

Daniela 7/02/17 08:24 - 12660 commenti

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Una donna anziana scopre che il nipote con cui vive ha abusato insieme a dei coetanei di una ragazzina. I genitori dei responsabili vorrebbero liquidare la faccenda pagando i parenti della vittima, suicida per la vergogna... Film tenero e disperato, come nello stile del regista. Tenero per la dolcezza della protagonista (straordinaria l'interprete), il cui desiderio di scrivere una poesia è anche un tentativo per contrastare l'insorgenza dell'Alzheimer; disperato per lo squallore della vicenda legata alla violenza sessuale che si cerca di nascondere come polvere sotto un tappeto. Commovente.

Kinodrop 14/05/17 19:15 - 2948 commenti

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Mija, già anziana, scopre di essere malata di alzheimer e che il nipote al quale provvede è stato artefice di uno stupro di gruppo. Tra queste lacerazioni cerca riparo in un gruppo di poesia che la spinge a ripercorrere la sua vita e i luoghi a lei cari, alla ricerca di ispirazione. La struttura sentimentale e delicata di questo lungo film punta tutto sulla lentezza e sui particolari per restituire lo stato d'animo e la psicologia tipicamente orientale dei protagonisti. Nonostante la bravura di Yun, resta molto lontano dalla nostra sensibilità.
MEMORABILE: Le estenuanti letture di poesia; Il tentativo di rimuovere la tragedia legata allo stupro; Mija col taccuino alla ricerca dell'ispirazione.

Bubobubo 21/03/19 19:19 - 1847 commenti

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Benvenuto oblio, che trascina con sé non solo verbi e sostantivi del passato prossimo, ma anche il senso di colpa e la vergogna collettiva nel coprire e difendere l'istigazione al suicidio di una giovane adolescente da parte dei suoi aguzzini, sei ragazzini indolenti che si trascinano tra sale giochi e binge-drinking televisivi. È un film del e sul dovere, densissimo e non sempre accessibile allo spettatore occidentale: al declino delle facoltà intellettive di un singolo, la dolce Yoon, si accompagna il declino di un'intera società. Intenso.
MEMORABILE: Mi-ja si concede al suo assistito: amore e umiliazione ai massimi livelli.

Cinecologo 13/07/20 13:41 - 51 commenti

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Lee Chang-dong fu scrittore prima ancora che regista, tanto che la sua capacità di raccontare storie emerge in ogni suo film. In questo Poetry la ricerca della scrittura è peraltro elemento centrale del film: protagonista è infatti un'anziana signora, che comincia a manifestare i primi segni di alzheimer e cerca - in lotta con la malattia - di caratterizzare di bellezza e liricità gli ultimi anni della propria vita. Solo alla fine di un lungo percorso di sofferenza riuscirà a trovare la vena poetica, in contrasto con gli orrori che la circondano. Cinema lento e profondo.
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  • Discussione Greymouser • 11/04/11 21:58
    Call center Davinotti - 561 interventi
    La poesia che viene declamata alla fine della vicenda di "Poetry" è sicuramente il momento più toccante e sublime del film di Lee Chang-Dong. Eppure il doppiaggio italiano, già osceno in generale, riesce a falsarne completamente il senso.
    In tale doppiaggio, infatti, la poesia viene presentata col titolo "Canzone PER Agunes", e comincia con "Come si sta LASSU'? Ti senti molto sola?..." : tutto lascia pensare, quindi, che la poesia sia concepita dall'autrice Mi-Ja come un canto rivolto da lei stessa alla ragazzina morta Agunes.
    Mi sembrava però che nel complesso la poesia risultasse bella ma un po' ermetica. Insomma, non ero troppo convinto. Così ho fatto un po' di ricerca, confrontando vari sottotitoli fra inglese, francese e italiano, e ho scoperto che nella versione originale la poesia si chiamerebbe "Canzone DI Agunes", e comincerebbe con "Mamma, come stai LAGGIU'? ti senti sola?..."
    Quindi, se non mi sbaglio, la poesia è concepita da Mi-Ja come un canto rivolto dalla ragazzina morta alla madre rimasta in vita...
    E, se si considera la poesia nel suo insieme, tutto acquista un significato più chiaro.
    La morale è che trovo scandalosa la superficialità, l'approssimazione e la mancanza di rispetto dell'integrità di un'opera e del suo pubblico da parte di certi nostri italici doppiaggi.
    Questo sconcio (anche perchè ci sono molte altre imprecisioni, senza parlare dei toni da scadente fiction televisiva), ci scommetto, non sarebbe mai accaduto per un film "di cassetta", o con nomi altisonanti e hollywoodiani, anche perchè i doppiatori bravi ce li abbiamo, eccome. Ma non si può affidare il doppiaggio di film di spessore come "Poetry" a un branco di dilettanti!
    Ultima modifica: 11/04/11 22:04 da Greymouser
  • Discussione Cotola • 11/04/11 22:37
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Sono amareggiato e senza parole. Ma forse è meglio così. Se dicessi quello che penso della
    distribuzione italiana e di certi doppiaggi,
    rischierei querele e anni di galere.

    Grazie mille Grey per aver chiarito il senso della bellissima poesia finale.
  • Discussione Rebis • 12/04/11 08:24
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Certo, così il testo è molto più sensato e chiaro, e direi in linea con le dichiarazioni rilasciate dall'autore (che ho in parte citato nel commmento). Speriamo almeno in una dignitosa versione in dvd che rimetta a posto le cose... Grazie Greymouser.
    Ultima modifica: 12/04/11 08:25 da Rebis
  • Discussione Cotola • 12/04/11 08:44
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Rebis sei molto ottimista. Pensi che uscirà il
    dvd anche da noi. Speriamo.
  • Discussione Rebis • 12/04/11 09:51
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Ok, allora magari lo passa Ghezzi su Fuori Orario :)
  • Discussione Belfagor • 31/10/11 09:25
    Formatore stagisti - 145 interventi
    Vorrei solo segnalare che il nome del regista in questa scheda è riportato come Chang-dong Lee mentre nelle altre è Lee Chang-dong.
  • Discussione Zender • 31/10/11 09:39
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Lo so, purtroppo non esiste una dicitura certa e corretta per i nomi orientali e siccome ognuno per i film orientali prende da diverse fonti (non potendo prendere da Imdb che inverte i nomi) che riportano i nomi sempre in modi diversi, sono errori incorreggibili. Ossia, correggo questo, ma la ricerca per i nomi orientali sarà sempre una chimera.
  • Homevideo Rebis • 31/10/11 12:35
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Segnalo che nel dvd Cecchi Gori è contenuta anche la traccia originale coreana con i sottotitoli italiani :)
  • Homevideo Cotola • 31/10/11 13:09
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Deo gratias!
  • Discussione Jofielias • 18/01/12 14:19
    Galoppino - 60 interventi
    Grazie a tutti per avermi fatto scoprire questo film. :)