Non contate su di noi - Film (1978)

Non contate su di noi

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non si può dire che il cinema italiano, soprattutto quello meno "mainstream", non abbia affrontato il tema droga, nei Settanta (quando con droga s'intendeva principalmente l'eroina). NON CONTATE SU DI NOI è solo uno dei tanti film (perlopiù ambientati a Roma) che affronta lo spinoso argomento scegliendo l'approccio più distaccato possibile, cercando un effetto documentaristico pronto a sconfinare in una sorta di neo-neorealismo dove gli attori sono ragazzi di strada, talvolta veri tossicodipendenti lasciati a interpretare la loro vita vagabonda, fatta di contatti che confondono una semplice comunanza d'intenti con amicizia, di giornate riempite unicamente dalla ricerca della “robba” che tutto...Leggi tutto assorbe: non contate su di noi perché a noi solo l'eroina interessa e per lei svendiamo consciamente le nostre vite. Il messaggio è lampante e ripetuto più volte: la droga cancella ogni ambizione, ogni desiderio diverso dal ripetere lo stesso gesto all'infinito. Qui Sergio Nuti, regista, sceneggiatore ma anche interprete principale, porta se stesso in quel mondo: da esterno, musicista che raccoglie per strada una tossicodipendente di cui s'innamora (Ferrari), decide di seguire la strada di lei fino a confondersi e amalgamarsi a individui disperati, spenti, condividendone l'alienante destino. Rispetto alla media del genere la disperazione è meno esasperata e la descrizione delle giornate si riempie di dialoghi e di sguardi, di primi piani sui volti, di musica anche: Robby (Maurizio Rota) suona la chitarra, canta, viene convinto a fare un'audizione per la Rca... ma tutto sembra concludersi nel nulla nonostante i pareri entusiasti di chi ascolta. Solo uno dei tanti momenti, delle brevi parentesi di vita che compongono un mosaico raggelante e raggelato, raffreddato da interni di appartamenti spogli e da corpi nudi offerti senza poesia alcuna. Il sesso gradualmente scompare di scena, annullato da organismi orientati verso piaceri diversi. Registicamente Nuti sceglie di tagliare poco (e due ore sono davvero eccessive!), di muovere le sue figure nelle periferie polverose della metropoli sfaldandole sovente tra i rumori di fondo, coprendone le voci con la musica, lasciandole camminare a lungo nel traffico. Il risultato è un film autentico e per molti versi apprezzabile, ma minato da un'inevitabile ripetitività che rischia di stancare presto; e mancando le scene madri, le drammatizzazioni improvvise, gli alti e bassi del cinema, finisce con lo scorrere piatto nonostante le pregevoli performance del cast. La tossicodipendenza vista nelle sue pieghe meno spettacolari rende onore al verismo ma soffoca l'appeal rischiando di relegare il film nell'anonimato.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/04/11 DAL BENEMERITO FAUNO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/09/15
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Fauno 1/04/11 21:07 - 2212 commenti

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Non arriva all'Everest di Viaggia ragazza viaggia, ma al K2 sì. Dà una gran paga ad altri film italiani e stranieri che fanno impietosire od odiare la condizione degli eroinomani. Qui c'è solo la vita che essi conducono, senza moralismi o contorsioni del regista... le frasi che dicono, le sensazioni che provano, le promesse che non mantengono, le paranoie se qualcuno si allontana dopo un foro... non manca niente, cronaca pura. Non merita il massimo perché 105 minuti sono tanti ed è abbastanza forte da far correre il rischio di somatizzarlo. A me è successo...
MEMORABILE: Bello e disperato il brano di Maurizio Rota.

Panza 10/07/15 12:31 - 1842 commenti

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Una full immersion nella vita quotidiana di alcuni tossicodipendenti romani, esibita nuda e cruda senza spettacolarizzazioni con uno stile quasi documentaristico nel mostrare persino le chiacchiere di tutti i giorni. Colpiscono alcuni momenti (la ninna nanna al bambino, il tentato suicidio alla caserma, il finale) ma in generale il film, sfiorando quasi le due ore, ha il grande difetto di essere enormemente dispersivo e ripetitivo non riuscendo a essere incisivo e fastidioso come dovrebbe (visto il tema trattato).

Schramm 4/03/16 13:10 - 3495 commenti

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E sia pure: il neo-neorealismo, la juventus rivoluzionaria e agguerrita ora adagiata sulla disillusione e compiaciuta di sentirsi sconfitta, il limbo borgataro speculare a quello diamorfinico, il no future no present no past no hope. Ma che pesantezza e molestia, questo cinema fattone, iniquo e abbruttito come ciò che fotografa, narcolettico e arenato, tagliato male e cimiteriale, che si pone come retrovisore di un eterno presente quasi fosse obbligatorio rispecchiarcisi o riconoscere quel 77 misura di tutte le epoche. Un trionfo dell’e(ste)tica debole, sul quale non si può proprio contare.

Daidae 30/03/16 17:32 - 3180 commenti

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L'ho trovato alquanto noioso. Francamente io di realismo ne ho visto poco e ne ho trovato di più non solo in Amore tossico ma addirittura in Tunnel di Massimo Pirri. Ha però le attenuanti di essere autoprodotto, con attori senza esperienza, quindi bisogna mettere in conto anche questo aspetto. In definitiva mediocre.

Marcolino1 14/03/17 20:15 - 553 commenti

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Privo della crudezza e del realismo semi-documentaristico dei successivi Amore tossico e Cristiana F., il film ne anticipa l'essenza di vuoto disperato e il senso di alienazione si esprime qui con lo squallore degli interni e delle prigioni metaforiche di cemento delle periferie senza via d'uscita. La droga si identifica con l'ospite che, privilegiato dalla sacra legge dell'accoglienza, diviene padrone assoluto. Le scene ripetitive sono il riflesso dei rituali antisociali del titolo, sempre uguali e celebrati da una elite paranoica e malata.
MEMORABILE: La protagonista getta la siringa augurandole di incontrare un preservativo; Il militare disadattato e sovversivo; La fuga claustrofobica.

Markus 19/11/19 09:48 - 3687 commenti

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Un incontro/scontro tra un ragazzo d'estrazione borghese e un'eroinomane scaturirà una storia d'amore... e droga. L'opera unica di Sergio Nuti (che qui si ritaglia il personaggio-chiave) parla di tutto e di niente: c'è il dramma dell'eroina - ancora in fase di sottovalutazione del problema - che fa da collante a una vicenda umana di rara pochezza narrativa che però evidenza (suo malgrado?) il senso di smarrimento di una generazione "ex Sessantotto" agli albori degli Anni '80. Più che di cult si può parlare di film per certi versi lungimirante.

Sircharles 24/08/20 12:30 - 104 commenti

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Quadro crudamente realistico della vita di un gruppo di giovani romani ingoiati dall'inferno della droga, piaga che all'epoca (1977-78) stava prendendo drammaticamente piede. Ambientazione povera e dimessa, sia negli esterni che negli interni, che riflette mirabilmente la miseria e il vuoto delle esistenze quotidiane dei protagonisti, ridotti a larve umane col solo pensiero fisso della dose da recuperare. Simile più a una docufiction che a un film, la pellicola trasmette un forte senso di angoscia dall'inizio alla fine, centrando l'obiettivo di sensibilizzare lo spettatore.

Trivex 1/10/21 09:58 - 1744 commenti

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Vengono “filmate” le giornate di un gruppo di ragazzi tossicodipendenti nella loro quotidiana ricerca di droga. Un taglio similmente documentaristico, realistico e drammatico, con qualche accenno politologico (la radio dall’informazione “alternativa”) che però pare lontano dall’aspetto sociologico del collettivo (e di quello psicologico individuale). Di fronte al muro del “vuoto” (fuori e dentro sé stessi), la “roba” diventa un tragico, mortale riempitivo che alla fine disidrata la volontà e cancella i desideri, nessuno escluso. Nel suo ambito, complessivamente un discreto film.

Bullseye2 12/05/23 02:16 - 396 commenti

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Deludente. Situato cronologicamente tra la fine del '77 e l'avvento del boom dell'eroina, il film non riesce mai ad essere un affresco inquietante sull'inferno della droga, anzi affronta il tema molto superficialmente e senza la drammaticità necessaria, spesso girando a vuoto e senza lasciare il segno. È anche vero che all'epoca il problema dell'eroina non era ancora esploso in tutta la sua virulenza e più di tanto non si sarebbe potuto pretendere; a parte questo, il clima di disillusione post '77 si percepisce eccome. Restano alcune belle sequenze e l'indubbia importanza sociologica.

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  • Discussione Digital • 27/10/17 17:21
    Portaborse - 3997 interventi
    Ovviamente è un opinione del tutto opinabile che è una trasmissione indecente; a me, per dire, piace (eccetto per il trio di "commentatori" in esterna). Tornando al film in esame non solo è stato detto che erano attori veramente fatti, ma che uscirà prossimamente in dvd in edizione restaurata.
  • Homevideo Xabaras • 16/12/18 04:48
    Galoppino - 63 interventi
    In dvd dal 21/01/2019
  • Discussione Saimo • 16/03/19 14:32
    Disoccupato - 259 interventi
    Come già annunciato, il film è stato restaurato digitalmente dalla Cineteca Nazionale ed è appena uscito in home video in un'edizione combo DVD+BD. Giovedì sera la trasmissione radiofonica Hollywood Party ha dedicato ampio spazio a a questo recupero (qui il podcast). Ultimo ma non ultimo, per lunedì 18 abbiamo organizzato un evento presso la Casa del Cinema, con una proiezione del film e un'affollata tavola rotonda per rievocare la figura di Sergio Nuti e il destino sfortunato di quest'opera maledetta.
  • Discussione Fauno • 16/03/19 19:34
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Complimenti. Era ora di rieditarlo.
  • Discussione Mco • 16/03/19 22:12
    Risorse umane - 9970 interventi
    Mi accodo all'amico Fauno. Complimenti anche da parte mia!!
  • Homevideo Saimo • 21/03/19 19:22
    Disoccupato - 259 interventi
    Il combo DVD+BD pubblicato da Penny Video & Cineteca Nazionale è già disponibile nei principali negozi, a partire da Amazon.it.
    Ultima modifica: 21/03/19 19:22 da Saimo
  • Homevideo Saimo • 3/04/19 06:19
    Disoccupato - 259 interventi
    Segnalo con grande piacere che la nostra edizione del film è stata inserita fra i finalisti dei DVD Awards, prestigioso riconoscimento internazionale che viene assegnato a giugno durante Il Cinema Ritrovato.
  • Homevideo Caesars • 3/04/19 08:43
    Scrivano - 16811 interventi
    Davvero complimenti, Saimo
  • Homevideo Saimo • 30/06/19 12:32
    Disoccupato - 259 interventi
    Probabilmente avrete già letto la notizia altrove, ma mi fa piacere annunciare anche qui che il nostro DVD/BD di Non contate su di noi ha vinto il Peter von Bagh Award, ovvero il più prestigioso riconoscimento internazionale per gli editori che come noi si occupano di recuperare e restaurare film del passato. Per chi volesse saperne di più, lascio questo link.
  • Homevideo Xtron • 1/07/19 22:36
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Queste sono le caratteristiche del DVD

    Audio in italiano
    Sottotitoli in inglese e tedesco
    Formato video 1.66:1 anamorfico
    Durata 1h52m31s
    Extra: Booklet di 24 pagine, intervista a Manfredi Marzano, intervista a Marco Tullio Giordana, scena tagliata

    immagine a 64:09

    Ultima modifica: 2/07/19 07:58 da Zender