Discussione 124c • 5/03/11 19:08
Gestione sicurezza - 5190 interventi Il telefilm è una cafonata americana di metà anni'80, che aveva la sua forza nell'interprete principale, il grande Lee Van Cleef. Se il serial fosse stato, almeno, co-prodotto col Giappone, si avrebbe avuto qualche cosa in più dell'ennesimo telefilm d'azione semi-umoristico, perchè Lee Van Cleef era un attore di grande talento e relegarlo al ruolo di giustiziere in nero che lancia gli shuriken, brandisce la katana, ma non uccide è stato, secondo me, come togliergli l'aria che respirava. Già la trama sapeva di vecchio. Un ex-militare americano, John Peter Mc Callister, diventato col passare degli anni un ninja in Giappone, scopre d'avere una figlia negli States. Così tradisce la sua setta e, dopo trent'anni di permanenza in oriente, John, conosciuto come il "Maestro", parte per gli USA per andarla a cercare. Lo insegue il suo allievo, l'ambizioso Okasa (Sho Kosugi), per ucciderlo. Negli Stetes incontra un ragazzo vagabondo che scorazza col suo camioncino, Max Keller (Timothy Van Patten), un ragazzone riccioluto che attacca sempre briga con tutti (e che tutti sbattono sempre fuori dai bar dove va a bere). John, impietosito, lo fa diventare il suo nuovo allievo ninja, ma decide di non insegnargli tecniche mortali, perchè anche lui ha deciso di abbandonare la via del sangue (diventa, quindi, un ninja che non uccide - stronzatona, secondo me -). I due, così, diventano due eroi vagabondi che risolvono situazioni pericolose, dove spesso è coinvolto anche Okasa. Ma le trame sono leggere, troppo portate verso l'ironia dei serial americani degli anni'80 per continuare a lungo, per questo il telefilm conta solo di 13 puntate da un'ora. Un vero peccato, perchè John non lo si è visto riabbracciare la figlia perduta....Almeno credo!