Note: Soggetto dal romanzo "Viper Three" dello scrittore statunitense Walter Wager pubblicato nel 1971 ed edito in Italia col titolo "Ultimi bagliori di un crepuscolo".
Un ex generale barricatosi in una base missilistica cerca di convincere il presidente degli USA a rendere noti documenti segreti inereti la guerra in Vietnam. Thriller fantapolitico dal ritmo compassato, che permette all'anticonformista Aldrich di puntare il dito contro un'America cospiratrice dominata dai poteri forti. Il finale aperto è cupo e disarmante. Il cast è di prim'ordine e zeppo di vecchie glorie. Da rivalutare.
Gran bel filmone di fantapolitica imbastito dal solito grandissimo Aldrich. Un film costruito sia sugli intrecci politici attuali sia su quelli dei precedenti governi americani (aspra critica alla scelta di scendere in guerra contro il Vietnam per affermare di essere l'unica super-potenza). Quasi completamente ambientato in una segreta base missilistica, il film appassiona e mostra il lato spietato e crudele della "politica". Da recuperare.
Ben diretto da Aldrich, riesce a intrecciare momenti di grande suspence, scene di azione e riflessioni socio-politiche. Struggente colonna sonora, altra straordinaria prova da grande attore di Burt Lancaster, bravo Richard Widmark nel ruolo di generale senza scrupoli, poco presente Richard Jaeckel, mentre per il tema affrontato qualche sprazzo comico di Burt Young appare fuori luogo. Da rivalutare. Distibuito in due versioni (120 e 143 minuti).
MEMORABILE: L'intrusione nella base; L'accensione dei missili; L'arrivo del presidente; La sequenza finale.
Muoiono i soldati, spesso mandati al macello per fini "superiori", muoiono i presidenti, facilmente rimpiazzabili dai papaveri al di sopra di tutto e purtroppo muore (o viene congelata) anche la verità, sacrificata a motivo di convenienza sullo scacchiere mondiale. Ma per l'ex Gen. Dell, reduce del Vietnam e azzoppato da una falsa condanna per omicidio, è una questione di principio far sapere all'opinione pubblica la verità. Amaro e tristemente attuale, denuncia come la verità debba essere solo quella propagandata. Il resto è silenzio.
MEMORABILE: "Quando a noi conviene, intratteniamo relazioni con una vasta gamma di delinquenti!"
Fantapolitica diretta da un Aldrich al suo meglio. Raramente si vede un film americano così pessimista sulla politica del proprio paese, con personaggi talmente abietti da far risultare eroe colui che in qualsiasi action hollywoodiano sarebbe il villain. Ribaltamento di ruoli, finale amarissimo, cast stellare con enormi interpretazioni (Durning e Lancaster su tutti). Un film da non perdere, con un livello di tensione che cresce di scena in scena.
Chi è l'uomo più potente degli Usa (e forse del mondo)? Il Presidente? Errore. Dal romanzo di Walter Wager, Aldrich dirige un film notevole, che non può lasciare indifferenti. Fantapolitica? C'è da augurarselo:; in ogni caso facile immaginare che larghi sprazzi di verità si possono trovare nelle pagine scritte e naturalmente nel film. Interpreti all'altezza (cast di tutto rispetto), ma è il regista a dare il taglio giusto, aggiungendo alla vicenda centrale momenti dai quali si possono capire molte cose di come funziona ai vertici del mondo.
MEMORABILE: Il Presidente, fra le altre cose, fa capire che l'armamento atomico è solo un dispositivo necessario da esibire, ma che mai sarebbe stato usato.
Gran bel thriller con coloriture politiche "liberal" firmato da un Aldrich che sa come tenere in pugno lo spettatore e lo sa fare sin dall'inizio catapultandoci sin dai primi minuti nel vivo della storia. L'attenzione ed il ritmo si mantengono costantemente alti per tutta la lunga durata (due ore piene) della pellicola. E così senza cedimenti si arriva ai notevoli ultimi minuti che sono quasi al cardiopalma anche se chi conosce il regista può immaginare come andrà a finire. Cast ricco ed in palla con piccola predilezione per Durning e Douglas.
Invecchiato prima ma non peggio di altri (fanta) politici anni '70, il film regge ancora grazie alla proverbiale sincera intensità etico-cinematografica di Aldrich. Incerto tra necessità affabulative dello script (tratto da un romanzo di Wager) e l'indole action del regista, la denuncia del potere militare stelle e strisce, capace di usurpare la volontà popolare incarnata dal Presidente (un Durning dalla pingue sensibilità), si avvale di un cast di old stars seriamente impegnate e di un audacemente fastidioso utilizzo dello split screen. Obsoleto cult.
Molto facile nel descrivere le dinamiche del potere (e sbrigativo nel liquidare la presenza del "popolo" americano, pur continuamente evocato), ha l'indubbio merito di porre la questione fondamentale: chi comanda davvero nello Stato? Lo svolgimento, parecchio chiacchierato, si alza di livello quando la massima istituzione democratica è presentata come pedina intercambiabile e agnello sacrificale. Gran parata di star, ma, alla fine, il migliore è Durning.
Thriller fantapolitico avvincente nonostante la lunghezza e la verbosità, in cui Aldrich (al suo ultimo vero acuto) non fa sconti al proprio paese, criticando l'intervento in Vietnam e più in generale una politica manovrata da poteri forti di matrice conservatrice, per i quali anche il presidente può diventare pedina sacrificabile sull'altare di una presunta ragion di stato. Grande cast in cui spiccano un intenso Lancaster, un combattuto Durning, Widmark generale senza scrupoli e un imperscrutabile Douglas. Discrete musiche di Goldsmith.
MEMORABILE: La presa della base; L'espediente per ottenere la combinazione; Il finale, ovviamente pessimista ma parzialmente aperto.
Con la complicità di tre criminali evasi insieme a lui dal carcere dove era stato rinchiuso perché inviso ai superiori, un generale si impadronisce di una base militare e minaccia di lanciare missili nucleari se non verranno resi noti i veri motivi della guerra del Vietnam... Fra gli ultimi film del regista, un titolo meno noto di altri di Aldrich ma validissimo: fantapolitica solida, avvincente, con un cast in parte, incentrata sulla questione di chi detenga effettivamente il potere e sull'uso spregiudicato che ne viene fatto, culminante in un epilogo amaro permeato da radicale pessimismo.
MEMORABILE: A volte basta poco per cambiare il senso di un film: qui una testa che non fa alcun cenno di assenso pesa come una pietra tombale.
La volontà di superpotenza, l'assalto all'atomica bastiglia al grido di "liberthreads egalitestafternité". Umiliata e offesa dal falso politico, la storia si prende le sue eversive contropartite, e "pace" se il suo ostaggio è il mondo intero, in fondo la Mutual Assured Destruction cova vedi caso la pazzia nel proprio acronimo: cardine segnico attorno al quale Aldrich fa girandolare 145' ipertensivi di giochi di leve militari tra utopia della verità (l'umanità deve sapere) e fine delle utopie (l'umanità deve morire): grandi cine-manovre che tengono sull'attenti e fanno (first) strike.
Intenso e audace fanta-dramma che (forse anche per la presenza di Durning), pare la versione "nucleare" e de-umorizzata di Quel pomeriggio di un giorno da cani. La denuncia anti-militarista (e pure anti-americana) alla base, decisamente forte, si sviluppa in un lungo crescendo di tensione, grazie anche all'uso intelligente (seppur non sempre tecnicamente perfetto in termini di montaggio) degli split-screen. Suspense di prima qualità (il delicato piazzamento della bomba, il finale all'aperto) e cast stellare per questo memorabile tassello del cinema della Cold War Era. Sottovalutato.
MEMORABILE: Il trucco dell'occhio cavato; I missili in partenza; Il presidente è informato del file top secret; Il presidente in ostaggio in mezzo ai cecchini.
Terzetto di ex militari prende in pugno una base missilistica. Esempio di cinema civile contro la guerra del Vietnam, trova linfa nel mostrare ammissioni politiche non banali e comportamenti abietti. Fantapolitica fantasiosa per come viene presa la base e uso reiterato dello split screen (quadruplo genera addirittura confusione) per un thriller che non scende di tensione. Discreto l'ultimo, decisivo segmento, anche se genera poca sorpresa. Lancaster è il più convinto, come recitazione.
MEMORABILE: I carrarmati abbandonati; I missili in uscita; I tre cecchini.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneDaniela • 8/09/19 01:17 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Schramm ebbe a dire: >>>la lunga durata (due ore piene) della pellicola
che quasi sfiorano le due e mezzo nella versione originale. la vs ita totalizza 24' buoni in meno.
Sto guardando il film nell'edizione integrale con le parti non doppiate sottotitolate in italiano.
Per chi volesse vedere il film, volevo avvertire che è necessario rifarsi a questa edizione oppure a quella originale perché i tagli della versione italiana non si limitano a scene di raccordo sacrificabili senza troppo intaccare il racconto e il senso della pellicola di Aldrich, ma riguardano anche passaggi significativi.
In particolare, nell'edizione italiana è stata tagliate parte della seconda telefonata fra il Presidente USA e il generale interpretato da Lancaster dove quest'ultimo parla di "devastazione dell'Indocina, innumerevoli morti e sofferenze" come frutto di della politica omertosa del governo degli Stati Uniti.
è quella che ho sotto mano. spero che quanto specificato non sia un significativo spoiler dato che vidi il film oltre 20 anni fa e lo ricordo a linee molto grandi..
DiscussioneDaniela • 8/09/19 08:58 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Non si tratta tecnicamente di spoiler in quanto le intenzioni del generale sono palesate chiaramente nella prima parte del film, parte dove si trova anche lo spezzone omesso nella versione italiana a cui ho accennato.
Caesars ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Caesars ebbe a dire: Il dvd italiano dlla Storm video è integrale o presenta la versione cut?
Versione da 118 minuti
Grazie Buio, per la risposta.
Quindi si tratta della versione italiana.
Dani, sapresti dirmi dove si può reperire la versione integrale con le parti non doppiate sottotitolate?
In realtà è stato un film travagliato, un pò tagliato da Aldrich stesso e un pò dalla produzione e infine dai distributori di vari paesi, tra cui l'Italia (credo esista anche una versione da 95')