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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dei tre film girati quasi contemporaneamente sul celebre "assassino delle coppiette" questo è il più ambizioso, che sarebbe dovuto uscire per primo ma fu superato dal più povero e malriuscito L'ASSASSINO E' ANCORA TRA NOI per colpa di una serie di rinvii dovuti a problemi con la censura. Liberamente tratto dal romanzo omonimo di Mario Spezi, si basa sulle ricostruzioni di alcune ipotesi formulate da un giovane scrittore (interpretato da Leonard Mann) da sempre interessato al caso. Tenendo quindi conto degli ovvi traumi sessuali subiti dal maniaco, il regista Cesare Ferrario (anche autore della sceneggiatura assieme a Fulvio...Leggi tutto Ricciardi) mette in scena alcuni possibili momenti nella vita dell'omicida che avrebbero potuto scatenare la sua furia inconsulta. Utilizzando attori diversi per ogni episodio (che si conclude sempre con uno dei delitti a colpi di rivoltella), Ferrario dà al folle più volti, di fatto evitando così di identificarlo con precisione; all'epoca infatti nessuno ne conosceva l'identità, ovviamente, e Pietro Pacciani era ancora - per tutti - un semplice contadino di Mercatale. Era quindi difficile costruire un thriller senza poter dare una fisionomia al colpevole. Ne è uscita un'opera insolita, curiosa. Con qualche momento intrigante dovuto all'ottimo connubio tra musiche (Paolo Rustichelli), fotografia e regia, con immagini che sembrano quasi sospese in un tempo senza tempo (vedi il racconto della possibile infanzia) ma anche molta noia: Leonard Mann non offre certo una gran performance e i lunghi intervalli con la sua ragazza (Bettina Giovannini) a far nulla in una villa toscana mentre le ipotesi gli affollano la mente tormentandolo sono tremende. Si tenta la prova d'autore riuscendovi solo a tratti.

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Undying 8/10/07 10:19 - 3807 commenti

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Instant movie ispirato dal libro di Mario Spezi sulla più (tristemente) nota vicenda dai risvolti tutt'ora insoluti. Pur se la pellicola di Ferrario rifugge il semplice sensazionalismo e, già questo, la pone un gradino sopra al poco riuscito Firenze: l'Assassino è Ancora tra Noi va da sè che nuoce all'operazione l'insolubilità (1986: siamo nella fase conclusiva dei delitti, ma non del caso) dell'intera vicenda. Le traversie di produzione (il film venne osteggiato duramente in fase di realizzazione) forse si fanno sentire sul prodotto finale.

Dusso 9/10/07 18:48 - 1565 commenti

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Mah, sinceramente non so che dire. E' stato un film girato subito dopo il delitto del settembre 1985 (che fu anche l'ultimo). Il film è tratto da un libro dell' epoca: si segue la pista di uno scrittore che crede che il mostro sia una persona che da piccolo ha subito uno shock, così se la prima parte del film è interessante (tra l'altro c'è una ricostruzione del primo delitto del 1968), la seconda parte è molto noiosa e assolutamente messa lì per far aumentare la durata di un film che altrimenti sarebbe finito gia nel primo tempo.

G.Godardi 21/03/09 17:11 - 950 commenti

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Inconvenienti degli istant movie: si cerca di battere il ferro finché caldo ma si rischia spesso di realizzare film obsoleti. Come questo, che non potendo contare su una chiusura narrativa si inventa una storia a metà tra il film inchiesta e il docufiction. Purtroppo, per dar vita alle varie teorie, finisce col risolversi in una successione episodica piuttosto noiosa. Un montaggio più serrato avrebbe giovato. Comunque è film interessante, più curioso che riuscito. Perlomeno non cede al sensazionalismo più greve. Lizzani però con Mamma Ebe fece di meglio.
MEMORABILE: L'incipit alla Venerdì 13.

Lovejoy 16/12/09 14:00 - 1823 commenti

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Operazione assolutamente deprecabile. Realizzato a tempo di record subito dopo l'ultimo omicidio messo a segno dal "Mostro", è una pellicola senza capo né coda. E non conta granche il fatto che sia stato massacrato in produzione. Se il copione di partenza era già cosi mediocre, l'averlo ridotto da 110 minuti a 80 (e sono sempre troppi...) è solo un bene. Ritmo esasperante e interpreti (ma si possono definire tali?) inguardabili. Da dimenticare.

Lucius 1/05/10 00:36 - 3015 commenti

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Sicuramente, a parte la ricostruzione dei delitti, c'è poco di veritiero alla luce del processo a Pacciani e ai compagni di merende, ma il film ha un suo stile sobrio ed è caratterizzato da dialoghi intelligenti e mirati pertanto, nonostante certi aspetti romanzati, affascina perché interroga lo spettatore sul come e sul perché. Di particolare fascino il paragone fra la sequenza del bimbo che osserva l'albero di Natale ed il mostro che scruta da dietro le fronde di un albero le sue prossime vittime.

Gestarsh99 23/10/10 19:47 - 1395 commenti

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Ardua la classificazione di questo strano ibrido tra mockumentary e giallo argentiano. La trama difatti parte dai noti eventi di cronaca nera per poi digradare verso ipotesi romanzate e fantasiose ricostruzioni. Ferrario dirige con molta cura, utilizzando calibratissime carrellate, creando riprese notturne al cardiopalma e coadiuvato dalle infallibili musiche del maestro Rustichelli. Un film che alla fin fine si attesta come un qualcosa di enigmatico e sfuggente, affogato in un magma ribollente di realtà, immaginazione, premonizioni, inattesi voli pindarici, lasciando dentro nient'altro che uno sconfortante senso di instabilità.
MEMORABILE: La sfacciata ridicolaggine di alcuni passaggi, specie quando viene rappresentata la suggerita incestuosità tra il maniaco e la propria madre.

Homesick 28/10/10 08:51 - 5737 commenti

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Nel 1986 non si parlava ancora di Pacciani e dei suoi “compagni di merende”, dunque Ferrario poteva solo formulare ipotesi sull’identità del famigerato assassino di coppiette e sui traumi infantili all’origine della sua follia. Il risultato, di certo compromesso dalle vicissitudini produttive, è un docu-thriller amorfo e fiacco, nonostante la precisa ricostruzione del delitto di Signa, qualche richiamo ad Argento e alcune suggestioni analoghe al coevo Manhunter, quando il cogitabondo Leonard Mann si reca sui luoghi del massacro per immedesimarsi nella psiche malata del mostro.

Digital 17/07/11 15:25 - 1257 commenti

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Nel 1986 il caso non era ancora archiviato e quindi si poteva soltanto azzardare delle supposizioni, formulare teorie. Il film si divide di netto in due: la prima parte (la meno infelice) è quella relativa all'indagine di uno scrittore e alla puntigliosa ricostruzione di alcuni dei delitti commessi in precedenza, mentre la seconda (quella più modesta) si concentra sulla vita dell'ipotetico assassino e sulle cause che lo hanno portato a diventare tale. Decisamente meglio la serie tv.

Giordani 4/07/13 14:54 - 39 commenti

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Discreto film di Ferrario, piuttosto lento ma contornato da un'atmosfera ben studiata, spesso in bilico tra tensione e dramma. Molto ottantiano (e quasi "televisivo") dal punto di vista visivo, ha dalla sua un'ottima colonna sonora; trama piuttosto inedita e interessante per lo stato delle indagini dell'epoca.

Manfrin 4/05/14 10:36 - 391 commenti

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Dopo un promettente inizio, con precisi riferimenti e ricostruzioni di cronaca, piano piano si scivola nella noia. Si cerca di trovare un colpevole e giustificarne le azioni con rievocazioni di traumi infantili, teoria plausibile ma riportata ossessivamente sino ad appesantire un argomento già di per sé di difficile trattazione.

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Il Gobbo 30/05/14 11:42 - 3015 commenti

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Per essere stato realizzato a tambur battente un prodotto tutto sommato dignitoso, certamente meglio - ma ci voleva poco - dell'inguardabile coevo di Teti, che in fondo si sforza di rifuggire dal sensazionalismo più immediato. Certo è lentuccio e qua e là proprio fiacco. Mario Spezi negli anni a venire continuerà (giustamente) a non credere alla demenziale e farraginosa versione ufficiale dei fatti, e per questo passerà pure dei guai.

Buiomega71 7/06/14 11:55 - 2899 commenti

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La dinamica depalmiana delle "visioni" (Manhunter ci arriverà di li a poco), la morbosità e l'atmosfera torbida (la madre prostituta, il padre impotente e consenziente, l'odore acre dell'incesto), la ferocia belluina dei delitti (l'incipt che sfocia nell'horror più selvaggio) e soluzioni visive non banali (il processo virato seppia) fanno del true crime movie ferrariano uno dei "thriller" più secchi, viscerali e sanguigni degli anni 80. Valore aggiunto i flashback del killer che ne aumentano la scatenante misoginia. Ristagna la malsanità e gronda la perversione.
MEMORABILE: Il feroce incipt; Il killer al poligono di tiro; I ricordi sulla madre debosciata che lo fà davanti al marito; L'inibizione sessuale alla festa.

Bullseye2 8/04/15 13:27 - 393 commenti

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Firenze sogna? No, vive il peggiore degli incubi... Dal caso di cronaca nera più agghiacciante della storia italiana Ferrario tira fuori a sorpresa questo morbosissimo e inquietante instant-movie thriller che deve molto a Lizzani, Visconti (Prandino) e Friedkin. Film irrisolto, fondato sul dubbio, sullo shock, sul sospetto... Chi è il mostro se non un prodotto di altre mostruosità, perversioni, violenze? Attori decenti, la OST di Rustichelli fa l'80% del film. Poco splatter ma terrore e disagio si respirano a pieni polmoni. Cult da riscoprire.
MEMORABILE: L'incipit; I flashback del piccolo "mostro" e la sua bambola; La OST di Rustichelli, terrificante.

Daidae 26/08/15 01:18 - 3163 commenti

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Niente di che, ma rispetto all'orripilante L'assassino è ancora tra noi (sullo stesso tema) è un capolavoro. Si tratta di un film appena passabile con un buon cast e una regia solida, da parte di Ferrario. Consigliato a collezionisti e cinefili per riempire la collezione, ma senza infamia né gloria.

Fauno 27/11/16 16:35 - 2206 commenti

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Se lo consideriamo come introspezione psicologica di un serial killer reale (ma di cui a quel tempo non si andava oltre le ipotesi) lo possiamo considerare riuscito, nel suo intento; chiaro che se valutiamo ciò che in seguito si sarebbe scoperto (e ci sono tuttora molti punti oscuri), ecco che tutte le cilecche divengono evidenti e perde nettamente il confronto col film di Teti, pur meno bello. Peccato perché a parti invertite sarebbe stato un qualcosa di molto più romantico; invece a quanto pare il romanticismo, se mai c'era, stava tutto nei mandanti.
MEMORABILE: La presunta madre del mostro, presentata come donna invalida nell'anzianità e terribilmente possessiva e viziosa in età più giovane.

Deepred89 5/01/17 21:13 - 3701 commenti

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Nella prima parte il film non si discosta dai veri fattacci di cronaca e tutto sommato funziona, con un discreto cast, azzeccate partentesi slasher (ma con arma da fuoco) e una regia in grado di valorizzare i suggestivi ambienti boschivi. Poi nel secondo tempo i limiti del materiale di partenza si fanno sentire e, non potendo più fare ricorso al reale, ci si arrampica sugli specchi con tristi faccende edipico-incestuose di un ipotetico (e imbarazzante) omicida. Musiche sulla scia di quelle del primo Nightmare.

Giùan 18/04/17 15:18 - 4528 commenti

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Fin quando segue la via "cronachistica", il film riesce a collegarsi non senza scaltrezza cinematografica e sicurezza registica al clima di morbosa tensione che avvolge da sempre le vicende del Mostro, procedendo in un mood il cui catatonismo par quasi propedeutico a un climax di latente ma pervasiva inquietudine. Dal momento in cui prende invece il sopravvento il versante delle supposizioni "allucinatorie", viene meno qualsiasi fattore "perturbante" e il racconto si fa sfilacciato e approssimativo. Discreto Mann, modesti gli altri, ottima fotografia.

Metuant 31/03/18 22:25 - 456 commenti

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Strano, a tratti forse confuso, cupo e atipico anche come giallo italiano di tarda levatura, eppure convincente. Sebbene sia tratto molto liberamente da una vera vicenda di cronaca, ha addirittura echi alla Lynch che rendono interessante una trama comunque inusuale anche per un film di questo genere. Persino il cast passa in secondo piano davanti a una storia basata quasi esclusivamente su atmosfere e immagini spesso disturbanti. Ottime le musiche.
MEMORABILE: Il brutale duplice omicidio iniziale; Lo straniante finale.

Rufus68 4/05/18 23:15 - 3819 commenti

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Discreti i primi venti minuti: non tanto per la cura posta nella ricostruzione dei crimini quanto per l'apprezzabile tono crepuscolare dato alla vicenda. Purtroppo in seguito il film, anche a causa di un budget risicato, indulge nelle secche di una motivazione psicoanalitica troppo déjà vu incagliandosi, perciò, nella mancanza di un vero sviluppo narrativo. Il Mann ottantiano, al confronto col livello medio dei nuovi attori, sembra Marlon Brando.

Ronax 11/11/18 01:07 - 1244 commenti

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Le ipotesi di Ferrario sulla personalità del mostro e sul contesto socio-familiare in cui è maturata la sua follia sono lontanissime da quanto le indagini hanno faticosamente - e con molti punti ancora oscuri - appurato. Tuttavia, se in tal senso il film oggi ha poco da dire, preso come un giallo sganciato dai fatti reali è un prodotto tecnicamente decoroso anche se troppo lento e tentennante nella seconda parte, dove fanno capolino spunti tipici dei thriller argentiani. Mann imbambolato, ma notevole Di Stasio nei panni del presunto assassino.
MEMORABILE: Il "mostro" adulto che spia la coppia alla festa come aveva fatto da bambino con la madre.

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Siska80 22/02/20 16:10 - 3714 commenti

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Purtroppo, all'epoca in cui il film uscì, non era stata ancora scoperta l'identità del serial killer, quindi è naturale che il finale rimanga aperto (anche se forse troppo ambiguo). Artificioso il personaggio dello scrittore dalla fantasia visionaria che cerca di capire le origini del male, ma interessante e nel contempo  inquietante la ricostruzione dell'infanzia del Mostro, già di per sé immersa in uno squallido clima di perversione. Mann se la cava, le musiche ricordano quelle di Nightmare.

Alex1988 29/05/20 18:05 - 728 commenti

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Tratta dal libro di Mario Spezi, un'interessante e ambiziosa ricostruzione dei delitti del celebre "mostro di Firenze" che, per diversi anni, ha insanguinato le campagne fiorentine. Per quanto interessante, però, non riesce a tenere troppo viva l'attenzione dello spettatore; troppi tempi morti e una certa tendenza a voler per forza far immedesimare il pubblico nei panni dello scrittore (Mann) che, con la tecnica dei flashback, vuol ricostruire il profilo psicologico del serial-killer, non giovano alla riuscita finale. Comunque guardabile.
MEMORABILE: Il primo (ultimo) omicidio del "mostro", girato in soggettiva.

Markus 1/06/20 12:50 - 3680 commenti

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Instant movie romanzato sul caso che per vent'anni ha insanguinato la campagna fiorentina. Ferrario fa quel che può: l'argomento non è facile, di fatto non si sapeva nulla (e si continua a non sapere, con l'assoluzione di Pacciani), tanto valeva allora cucirci attorno una storia giornalistica. I limiti maggiori, al di là del low budget (che si nota), è il comparto attoriale: in primis Mann, che si limita a due espressioni corrucciate. Nell'insieme una commistione tra parziale documentario (saltato a piè pari l'omicidio dei tedeschi) e film televisivo.

Trivex 2/11/20 23:40 - 1738 commenti

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Pellicola oscura, cupa e "inquieta". Si muove stranamente nel suo ambito, con momenti quasi da documentario, alternati da altri più tradizionali. Mostra freddamente i delitti e cerca di fare poi dietrologia, a volte in modo un po' confuso. Gli attori non paiono gli elementi essenziali, perché l'attenzione si concentra nei vari ambienti in cui si sviluppano gli eventi. A partire dalle notti in "camporella" ove la morte farà la sua danza, fino alla casa in cui nasce e soffre l'assassino; il tutto però finisce per non dare quella risposta definitiva che tutti van cercando.

Myvincent 2/04/21 06:35 - 3722 commenti

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Non un film cronachistico sul mostro di Firenze che imperversava in quegli anni, ma un tentativo interpretativo sulle possibili dinamiche psicologiche atte a delineare le fisionomie di un feroce assassino di coppie. Il regista usa il personaggio dello scrittore per mediare il racconto e farci vivere il tormento di chi prova a mettersi nei panni di un maniaco. Purtroppo non mancano le banalità narrative, anche se le atmosfere cupe rendono bene il clima di incertezza e paura. La seconda parte scende in qualità.

Alex 64 6/04/21 20:34 - 75 commenti

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Niente da fare: quando si introducono elementi di psicanalisi in un soggetto che avrebbe voluto azione, indagine poliziesca, profiler e quant'altro possa rendere godibile la realtà prestata alla fiction, una cosa è  certa: si ci annoia, e a poco valgono i tentativi di infarcire la storia con richiami freudiani. Mann è catatonico, gli altri attori ben poco sconosciuti. Da dimenticare.

Noodles 28/04/21 23:10 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Uno scrittore scrive un libro sul Mostro di Firenze e cerca di immaginare chi sia, come sia fatto e cosa l'abbia portato a diventare un serial killer. E presto realtà e immaginazione si confondono. Un'operazione ardita e piuttosto interessante quella di Cesare Ferrario, in un momento storico in cui ancora non si sapeva nulla dell'identità del mostro. Il regista ci mette del suo con buon mestiere, e con qualche citazione argentiana qua e là confeziona un film particolare, assolutamente dignitoso, pur con qualche difetto di sceneggiatura e un ritmo a volte lento. Consigliato.

Ira72 4/03/22 21:37 - 1305 commenti

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Londra sta a Jack Lo Squartatore come il capoluogo toscano sta al Mostro di Firenze. Una serie efferata di omicidi avvolta nel mistero. Ma. Non è questo il punto. Perché di film sul protagonista nostrano ne sono stati fatti altri. Sciapetti, francamante. Questo, invece, è un cult. Dal sapore thriller come solo i registi italiani di un certo livello sanno fare, con atmosfere “argentiane” e una colonna sonora ridondante persistente e mai invadente (ma costante). Punto di forza fare intuire le efferatezze senza mai sfiorare lo splatter. Scusate se è poco. Chapeau!

Torsolo 24/06/23 23:59 - 68 commenti

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Il "migliore" fra tutti i lungometraggi dedicati all'infinita "saga" del mostro di Firenze, ormai entrata di diritto nella leggenda del crimine", girato "a caldo" dopo l'ultimo delitto agli Scopeti dell'8/9 settembre 1985. Sconta però un'ambientazione nel successivo autunno/inverno, quando venne effettivamente girato, che cozza con il torrido clima e la vegetazione dell'estate in cui avvenne il delitto finale. Evidente la limitatezza di mezzi, con poche comparse sul luogo del delitto quando invece vi era una folla come ne L'asso nella manica. Risibile la teoria.
MEMORABILE: La scena finale in una invernale Piazza della Signoria; La bonissima Bettina Giovannini; La risibile scena del "trauma matrice"; La ridicola teoria.

Zender 20/07/23 09:05 - 315 commenti

I gusti di Zender

Ovvero come girare un film senza sapere che quello da poco commesso sarebbe stato l'ultimo delitto del mostro. In piena psicosi collettiva Ferrario si aggancia alle tesi di Mario Spezi per immaginare l'anima tormentata del killer e costruisce il film sul quasi nulla, lasciandosi guidare dalle suggestioni, ricamando sulle ricostruzioni degli omicidi, fondendo (belle) musiche a immagini d’orrore dilatando i tempi. Ma Leonard Mann tormentato si perde nel vuoto dei suoi sguardi e nei superflui dialoghi con la fidanzata. L'agghiacciante, gelida atmosfera c'è tutta, il resto molto meno.
MEMORABILE: Le ricostruzioni dei delitti nel buio, studiate creativamente fotogramma per fotogramma; Più in generale i flashback immaginari.

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Anthonyvm 4/11/23 01:13 - 5615 commenti

I gusti di Anthonyvm

Un'operazione sicuramente controversa (infatti le polemiche non mancarono), anche per l'approccio poco documentaristico e la caratura visiva da giallo-slasher del periodo (parecchio d'impatto il delitto d'apertura, con la coppietta francese ammazzata in POV), non molto riuscita ma curiosa se considerata nel contesto culturale in cui fu partorita. Interessante l'esplorazione delle teorie psicopatologiche circolanti all'epoca e delle ipotesi legate al duplice delitto del '68, proposte da Ferrario in siparietti efficacemente malsani. E poi se l'alternativa è il coevo disastro di Teti
MEMORABILE: Le musiche simili a quelle di Nightmare; Il quadretto di disfunzionale vita domestica nel 1968; La tranche edipico-normanbatesiana del secondo tempo.
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  • Discussione Mauro • 9/09/16 15:54
    Disoccupato - 11907 interventi
    Dusso ebbe a dire:
    Mi dispiace molto, grande giornalista e grande scrittore (il suo libro sul mostro di Firenze Dolci colline di sangue è un capolavoro!)

    Concordo, anche se questo non è il libro che ispirò il film, essendo un'opera del 2006, scritta a quattro mani con lo scrittore statunitense Douglas Preston. Tra l'altro la versione inglese del libro è totalmente divera da quella idea, nella seconda parte.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Dolci_colline_di_sangue
    Ultima modifica: 9/09/16 15:57 da Mauro
  • Homevideo Buiomega71 • 18/11/18 21:07
    Consigliere - 25892 interventi
    Il blu ray tedesco della Media Target Distribution ha l'audio italiano senza sub forzati.

    Sul menù audio cliccare la traccia (italiano) e il film parte con il nostro idioma senza nessun sottotitolo.
    Ultima modifica: 18/11/18 21:13 da Buiomega71
  • Discussione Siska80 • 22/02/20 16:14
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    NEWS!
    Il Mostro di Firenze diventerà un film. A annunciarlo è lo scrittore e ex investigatore Michele Giuttari, che è stato a capo della squadra mobile negli anni Ottanta in cui la caccia al Mostro è stata molto serrata. Se si parla di film Mostro di Firenze non è una novità, perché già è stato affrontato al cinema e in tv, ma adesso arriverà un prodotto nuovo. Giuttari ha parlato di un lungometraggio già in lavorazione e il cui regista sarà Brando De Sica, figlio di Cristian e nipote di Vittorio. Lo ha fatto in occasione del premio Letteratura Noir-Premio internazionale giuridico scientifico Falcone e Borsellino ricevuto nelle ore scorse. Fu proprio Giuttari a portare a processo i famosi compagni di merende, tra cui Pietro Pacciani, accusati degli otto duplici omicidi tra il 1968 e il 1985. Lo scrittore ha annunciato che il film di De Sica sarà una "storia definitiva" sul Mostro di Firenze e conterrà anche "più di quanto uscito dai tribunali". Ancora non si sanno gli interpreti del film e nemmeno la data di uscita. Quel che è certo è che sarà un noir e sarà prodotto da Indiana Production per il cinema: tra gli sceneggiatori proprio Giuttari, infatti sarà tratto da uno dei libri di Giuttari dedicati alla vicenda. La storia del Mostro di Firenze è ormai nota. Otto coppiette uccise in un arco di sedici anni e ancora un grande punto interrogativo su esecutori e/o mandanti.

    Fonte: https://www.gonews.it/2020/02/22/film-mostro-di-firenze-giuttari/
  • Discussione Kanon • 22/02/20 18:03
    Fotocopista - 832 interventi
    Chissà se verrà dato spazio per citare la vicenda che coinvolse anche Alberto Bevilacqua
  • Discussione Dusso • 9/03/20 21:00
    Archivista in seconda - 1822 interventi
    Esaustiva intervista di qualche giorno fa al regista Cesare Ferrario che parla delle vicende produttive del film e non solo:

    https://www.youtube.com/watch?v=-E52fcRxLtU
    Ultima modifica: 9/03/20 21:45 da Dusso
  • Discussione Markus • 9/03/20 21:33
    Scrivano - 4775 interventi
    Dusso ebbe a dire:
    Intervista di qualche giorno fa al regista Cesare Ferrario:

    https://www.youtube.com/watch?v=-E52fcRxLtU


    Interessante, bella segnalazione.
  • Musiche Zender • 26/05/23 14:52
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Davvero evidente il ricalco (come per primo ha segnalato qui Deepred nel suo commento) delle iniziali, inconfondibili quattro note al pianoforte del celeberimo brano d'atmosfera di Nightmare, uscito appena un paio d'anni prima. Anche dopo il pezzo non continua in modo troppo dissimile, ma quelle quattro note richiamano in un attimo alla mente il film di Craven.
  • Musiche Buiomega71 • 26/05/23 15:00
    Consigliere - 25892 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Davvero evidente il ricalco (come per primo ha segnalato qui Deepred nel suo commento) delle iniziali, inconfondibili quattro note al pianoforte del celeberimo brano d'atmosfera di Nightmare, uscito appena un paio d'anni prima. Anche dopo il pezzo non continua in modo troppo dissimile, ma quelle quattro note richiamano in un attimo alla mente il film di Craven.

    Charles Bernstein, gran compositore 
  • Musiche Zender • 26/05/23 17:29
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ma anche le musiche di Rustichelli qui son notevoli. Solo che a sentire quelle quattro note è davvero impossibile non ripensare a Nightmare...