Uragano - Film (1937)

L'uragano arriverà solo alla fine del film, ma incombe su tutta la pellicola come evento che renderà ridicole le rigide leggi dell'uomo civilizzato, contro le leggi, non solo della natura, ma anche dell'uomo che vive in simbiosi con la natura. Ottima la fotografia in un B/N filtrato e gli effetti speciali durante la tempesta (Oscar per il suono). Qualche stereotipo romantico sui mari del Sud. Alcuni interpreti Ford se li porterà anche sul set di Ombre rosse, come Thomas Mitchell, in un personaggio analogo. La Lamour adatta come bellezza locale.

Ambientata in Polinesia, è la storia di un giovane indigeno ingiustamente condannato alla detenzione da un sadico governatore. I paesaggi esotici sono ampiamente ed adegutamente sfruttati dal giovane e talentuoso John Ford che fa della fotografia una delle cose migliori del film insieme alla parte finale segnata da ottimi (per l'epoca) effetti speciali. Limiti del film, una storia convenzionale e la recitazione un pò "legnosa" degli attori.

In una paradisiaca isoletta del Pacifico, l'amore di due sposi indigeni deve confrontarsi con la rigidità delle leggi dell'uomo bianco, finché la natura, con furia devastatrice, farà piazza pulita... L'uragano, evocato sin dall'inizio, irrompe in una storia fino ad allora piuttosto convenzionale, facendole acquistare drammaticità grazie ad effetti speciali di considerevole realismo, considerato l'anno delle riprese. Nel cast, il più debole è Hall, indigeno inattendibile, il migliore Mitchell, già attaccato alla bottiglia che si porterà nella diligenza di Ombre rosse. Mediocre il remake.del '79