Storia esemplare di un ragazzo pugliese che attraversa le tappe del disagio, della criminalità e del carcere, con la sofferenza di chi si sente intrappolato in una città-mostro. Encomiabile il senso civile della denuncia dei mali di Taranto, dalla malavita all'inquinamento. Questo però dà rigidità (e toni moralisti) all'opera, nella sceneggiatura e nei dialoghi, che solo la generosità degli attori scrosta un po' da un didascalismo superficiale. E comunque ci sono sicuramente spunti interessanti che rendono il film ideale per un cineforum.
Storia di disagio giovanile e degrado urbano ambientata a Taranto (quatrtiere Paolo VI). Un buon film in tutti i reparti. Alcune ingenuità e un ritmo probabilmente eccessivo per il tipo di storia che si intende narrare. La presenza di trame secondarie, a mio avviso, avrebbe contribuito a rendere la narrazione più verosimile; in ogni caso dovendo esprimere un giudizio sintetico... Perchè mai perderselo?
Il regista Alessandro Di Robilant ci porta in una sorta di Gomorra pugliese, rappresentata da un quartiere degradato della città di Taranto con uno sguardo che non lascia spazio al folclore ma è solo un umanissimo squallore nel quale si apre tuttavia uno spazio di ribellione e speranza. Sceneggiatura ben calibrata, fotografia incisiva ed ottima prova degli interpreti quasi tutti sconosciuti al grande pubblico.
La vicenda segue la storia di un ragazzo pugliese alle prese con la malavita locale. La spontaneità nella recitazione aumenta il livello di credibilità dell'opera che, pur non raggiungendo i picchi di un film come Gomorra, riesce ugualmente a rappresentare il disagio e quindi la difficoltà delle nuove generazioni (ma non solo) nello scegliere una vita che non sia quella della criminalità o dell'illusione della vincita fortunata che sistema le cose. Un piccolo film che sviluppa temi importanti con semplicità e rigore.
Un racconto dalle tinte forti dove esplode tutto il disagio della gioventù della periferia del meridione: Taranto è uno dei tanti sfondi che può accomunare storie come questa. Molto valide le interpretazioni, soprattutto del giovane Giulio Beranek, ma ancor di più la scelta registica di girare il tutto nella scenografia molto realistica offerta dal quartiere Paolo VI, con partecipazione viva di attori in perfetto stile pasoliniano. Riuscito nell'intento di mostrare una realtà così difficile senza cadere in banali errori.
Alessandro Di Robilant HA DIRETTO ANCHE...
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HomevideoGestarsh99 • 28/05/11 00:43 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione dvd dal 28/06/2011 per Cecchi Gori Home Video:
DATI TECNICI
* Lingue Italiano
* Schermo Anamorfico 16:9
* Audio Dolby Digital 2.0