Atragon - Film (1963)

La terra questa volta è minacciata dai temibili (mah) abitanti dell’Impero di Mu,il cui primo rappresentante in scena, vestito da palombaro d’argento, viene annientato semplicemente dai flash di una macchina fotografica. Eppure questi esseri (esseri, diciamo uomini come tutti gli altri) fanno paura: sanno scaldare le mani d’improvviso e ustionarti, cosa non da tutti. Hanno ovviamente mire distruttive e per spiegarci chi sono ci fanno pervenire via posta un filmino riassuntivo (correttamente specificando sulla busta il mittente, Impero dei Mu): provengono dal noto continente scomparso inabissatosi e se ne vivono in fondo al mare venerando il loro misterioso dio Manda; solo che hanno deciso che...Leggi tutto adesso basta, è ora di uscire allo scoperto e dominarci come i loro antenati avevano fatto in tempi remoti. Precisano anche (notate l’intelligenza strategica) come l’unica arma nostra che temono sia lo scomparso sottomarino Atragon, che giocoforza si cerca subito di rintracciare. E lo si trova, ovvio, solo che il capitano Nemo di turno che l’ha costruito e che aveva disertato durante la guerra scomparendo col suo sottomarino volante con trivella spacca tutto non accetta di difendere il mondo.”No, io ho creato Atragon solo per uno scopo: il prestigio del Giappone!”. Hai voglia a spiegargli che insomma, se il mondo non c’è più il prestigio del Giappone finisce dove finisce... Alla fine qualcuno che faccia ragionare l’impettito psicopatico salta fuori e la missione contro Mu può partire. Tutto si svolgerà come ampiamente prevedibile, con entrata in scena del tanto invocato Dio Manda, un serpentone marino che viene fatto fesso quasi subito. Ishiro Honda, il papà di Godzilla, evita per una volta di dare troppo spazio ai suoi mostri perché il vero effetto speciale dovrebbe essere Atragon, il supersommergibile volante più grosso d’un jumbo ma che non appare poi così devastante. Manca proprio la fantasia per renderlo intrigante, e non è difetto da poco. Vista la quantità di scemenze con cui si era partiti era lecito aspettarsi un’escalation, alla comparsa del famigerato Atragon, mentre invece le boiate maggiori vengono lasciate ai soliti deliranti dialoghi. E dal momento che film così vengono solitamente visti per divertirsi, la mancanza di effetti speciali che vadano oltre un serpente marino che si presenta attraverso una porticina e pare Elliott il drago invisibile penalizza oltremodo il film. Da Honda si deve pretendere di più: ATRAGON è solo un anonimo prodottino che avrebbe potuto dirigere chiunque altro.

Chiudi