La riduzione cinematografica di René Clément del capolavoro di Emile Zola "l'ammazzatoio" si focalizza sulla figura della protagonista Gervaise (Maria Shell, premiata con la coppa Volpi a Venezia), accentuandone i toni melodrammatici (con risvolti non presenti nel libro), lasciando sullo sfondo ogni fine sociale. La Parigi dell'epoca è ricostruita in maniera convincente, è in diverse scene (il lavatoio, il delirante finale) si respira l'aria del romanzo (che resta però irraggiungibile).
Bene ha fatto Clément a cambiar titolo alla versione filmica dell’Assommoir di Zola, perché il film è soprattutto un grande ritratto di donna: forte e responsabile come nessun uomo che la circonda e al contempo fragile vittima delle condizioni sociali e sessiste del suo tempo, che distruggono sistematicamente ogni sua aspirazione al benessere. Lo stesso film ha carattere: nervoso e pulsante, perfino incline al sorriso (la visita al Louvre) e con una tensione che asciuga il melodramma nel dolore intenso che una grandissima Schell sa trasmettere.
Bellissima trasposizione filmica, seppur ridotta e rivista, del capolavoro di Zola. Al posto della coralità di personaggi e avvenimenti (e di riflesso l’approfondimento sociale) subentra l’occhio di Clement tutto dedicato a Gervaise, donna forte e coraggiosa in un mondo ostile e maschilista. Un melodramma in cui l’emotività primeggia e la forza d’animo di chi non si può arrendere giunge forte e sensibile. Straordinaria la prima parte per aderenza e messinscena, dotata di sequenze folgoranti (il lavatoio, la caduta, il cenone). Magnifica la Schell.
Ottima trasposizione del capolavoro di Zola: gli sceneggiatori Aurenche e Bost si concentrano sulla protagonista lasciando sullo sfondo l'affresco sociale che sarebbe stata impresa difficile da costipare nella durata in un film, Clement dirige con equilibrio e sensibilità, fotografia e scenografia regalano scorci suggestivi, il cast è tutto all'altezza: circondata da validi comprimari come Périer e Delair, Schell offre la migliore interpretazione della carriera, rendendo indimenticabile l'indomita e fragile Gervaise con i suoi ingenui sogni di scalata sociale vanificati da amori sbagliati.
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CuriositàDaniela • 8/09/19 11:23 Gran Burattinaio - 5930 interventi
L'Assommoir (conosciuto in Italia con i titoli L'ammazzatoio o Lo scannatoio), pubblicato fra il 1876 e il 1877, è il settimo volume del ciclo di venti romanzi dello scrittore francese Émile Zola facenti parte del ciclo I Rougon-Macquart.
E' il romanzo di maggior successo della saga, insieme a Nanà, pubblicato nel 1880, in cui viene raccontata la vita della figlia di Gervaise e Copeau, i protagonisti dell'Assommoir.
Anche Nanà, al pari de l'Assommoir, ha avuto varie trasposizioni sia cinematografiche che televisive.
Nel film di Clement, l'ultima sequenza è proprio dedicata al suo personaggio, ancora bambina ma già capace di attirare l'attenzione dei coetanei maschi.