Distribuita dalla famigerata Troma, una commedia horror che vira in più punti verso il demenziale pur mantenendo uno spirito goliardico che non ha nulla a che vedere con le parodie alla Zucker/Abrahams/Zucker. MONSTER IN THE CLOSET è infatti affine proprio allo stile Troma meno trash e conserva una certa dignità donatagli da una confezione meno sciatta del previsto. Anzi, inizialmente il film sembra quasi funzionare, e le vittime che finiscono nei ripostigli smembrate (fuori campo, noi sentiamo solo grandi urla mentre da dietro le ante vediamo sparare fuori i loro vestiti) sono una trovata senz’altro divertente. Anche i protagonisti sono scelti discretamente, con una gustosa...Leggi tutto comparsata in apertura di John Carradine nella parte del cieco spaccatutto. Fino ai primi venti minuti insomma (nei quali c’è pure l’ennesima parodia dell’omicidio sotto la doccia di PSYCO) MONSTER IN THE CLOSET ha il suo motivo d'esistere. Poi purtroppo si capisce che le idee mancano e la sceneggiatura si fa a dir poco inconsistente. Si scade nella commedia più insipida con innesti horror dovuti principalmente all’apparizione del mostro: un make-up tutto marrone che ricorda un po’ una creatura di Giger ingobbita, con una testa sproporzionatamente grande. A impersonarlo è Kevin Peter Hall, che l’anno successivo verrà chiamato a interpretare il mostro di PREDATOR! La noia prende il sopravvento e le sempre più rare trovate demenziali non bastano più. Smaccata la pubblicità per le tavolette di cioccolata “Crunch” della Nestlè: compaiono ovunque. Il film via via si spegne e il finale (geniale) passa inosservato.
Non è solo un horror demenziale (e mi viene in mente la scena tipo psycho nella doccia), ma è un film che si prende in giro da solo; e le trovate non sono poi tanto male (il bambino professore, lo scienziato ossessionato dalle rane, l'esercito...); c'è anche un binomio scienza-religione e diverse citazioni. Il mostro è uno spasso a vederlo... insomma penso che questo film vada visto con un occhio particolare, perché sì, saranno pure evidenti i pochi mezzi di realizzazione e le idee che incominciano a scarseggiare passata la metà; ma si gode.
Non sorprende che questo film sia stato distribuito dalla Troma, specialista dell'assurdo, del trash volontario e della comicità grottesca di grana grossa. Il film si sviluppa su una trama a dir poco folle, popolata da personaggi caricaturali e da un mostro assai bizzarro, che sopravvive solo passando da un armadio all'altro (sic!). Unici motivi d'interesse rimangono la vena comica e la bizzarria del mostro, dal gommoso make-up, interpretato dal solito, gigante Kevin Peter Hall. Assurdo il finale, che chiude (in)degnamente un film stravagante.
Non così brutto come potrebbe sembrare; il trucco del mostro è diciamo discutibile ma ho visto di molto peggio, alcune battute proprio non funzionano eppure il film regge. Il cast recita bene, simpatiche le trovate e le citazioni dai tipici film distribuiti dalla Troma; uno dei pochi loro prodotti che mi è piaciuto.
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Pur essendo stato girato nel 1983, il film trova distribuzione solo tre anni più tardi, nel 1986, grazie all'interessamento della Troma.
Rimane, ad oggi, l'unico lungometraggio siglato in regia da Bob Dahlin, attivo (prima e poi) come aiuto regista.
Lo sceriffo, interpretato da Claude Akins, è chiamato con il nome del fedele collaboratore di Dick Tracy nel fumetto di Chester Gould.
Anche il giornalista Richard Clark (interpretato da Donald Grant) è modellato sulla figura di un altro personaggio dei fumetti, ovvero Clark Kent di Superman.
Nel film appaiono la star John Carradine(fa l'anziano cieco) e due giovani che poi faranno strada,uno nel cinema l'altra nella musica.
Ovvero Fergie dei Black Eyed Peas(è la bambina con le trecce) e Paul Walker famoso per la serie Fast and Furious che qui intepreta il bambino "professore"